Capitolo 1

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Non serve che leggiate questa parte, ma se vi va ok

scriverò in prima persona, e se faccio errori assurdi è il correttore (¬‿¬)

L/c: lunghezza capelli

N/p: nome padre

N/m: nome madre

Se scrivo così sta ricordando/sognando

(Se scrivo così sono io che rompo i coglioni)

Se scrivo così sta spiegando

Se scrivo così è la coscienza

*così è un'azione*


Ok ciao buona lettura

T/n pov:

La sveglia suonò. Mi alzai e corsi a vestirmi; a mio padre non piace quando faccio ritardo. Scesi le scale e lì rallentai. Mio padre era in cucina. Stava leggendo il giornale, e quando entrai in cucina mormorando un "buongiorno" alzò appena lo sguardo. Feci colazione in fretta e mi misi le scarpe prendendo la cartella e il cellulare (che poi io non ho capito perché i genitori maltrattano i figli e poi gli danno un telefono, mia mamma non me lo vuole comprare ma mi vuole bene, credo, però boh ok).

Alzai lo sguardo verso la foto di mia madre e la salutai nella mia mente. In realtà era per lei che mio padre mi odiava, ma io le volevo bene e mi mancava un sacco. Se non fosse stato per quello stupido camion all'incrocio...

Flashback:

N/p: è tutta colpa tua! Se non le avessi chiesto di andare a comprarti quel cazzo di giocattolo           non sarebbe mai successo! Sei la figlia peggiore che mi potesse capitare!

Papà scalciò via il mio giocattolo e prese a picchiarmi. Io soffrivo. Era colpa mia. Solo mia. La mamma non sarebbe mai dovuta uscire da quella porta, mai!

Fine flashback 

Uscii di casa. Almeno era una bella giornata. Cominciai a camminare e mi fermai a pochi metri dal parco dietro la scuola. Sentivo come una forza invisibile attrarmi verso il terreno, e dopo un po' non lo sentii più sotto i piedi. Stavo cadendo. Chiusi gli occhi e pensai per il meglio.

Mi ritrovai in una specie di foresta. (Che fantasia, eh?) Era tutta innevata, e cominciai a sentire freddo. Così mi alzai e cominciai a camminare in una direzione a caso. 

Dopo un po' ero stanchissima, avanzare con tipo settanta centimetri di neve era piuttosto stancante. Però vidi una stradina. O meglio, era sempre neve, ma di livello più basso di tutto intorno. La raggiunsi e mi fermai, sedendomi sulla neve fresca. Di lì a poco ricominciò a nevicare e mi alzai di nuovo. Vedevo una persona da un lato della strada, e mi sbracciai. Sapevo che prima o poi mi avrebbe raggiunta comunque, ma non volevo spaventarla, chiunque fosse.

La persona cominciò a correre e mi raggiunse. Era davvero veloce. 

??: Che ci fai qui? Non prendi freddo vestita così? Vieni, ti copro io.

(Ok no detta così suona male ma non ho voglia di riscriverlo)

T/n: Oh... grazie.

 Mi ricordava vagamente qualcuno... Ma chi? E dove l'avevo visto? I capelli erano piuttosto lunghi e raccolti in una coda, rossi come gli occhi. Aveva una scottatura in fronte, a sinistra (credo) e un paio di orecchini con una specie di sole rosso, simili a carte hanafuda. Indossava una sciarpa azzurra e un haori a quadri verdi e neri, con sotto una veste bianca e dei pantaloni neri. Sulle spalle aveva un cesto vuoto. 

Carino, vero?

Sì... NO ASPETTA

Ha, ormai l'hai ammesso U_U

NON MI PIACE! Aspetta, tu chi sei?

La tua coscienza, tesoro.  E non cominciare a rompere le palle con eh, ma lui non mi piace eh, ma non è il mio tipo e cose così perché sappi che penso quello che pensi tu! (〜 ̄▽ ̄)〜

Stalker.

Mi hai offendisciuto! Me ne vado, basta!

Era ora.

??: Meglio?

Lo guardai. Mi aveva avvolto al collo la sua sciarpa, che dolce... 

??: Io sono Tanjiro Kamado, e tu?

T/n: T-T/n. T/n T/c.

Tanjiro Kamado? Quello di Demon Slayer? Impossibile! Ecco chi mi ricordava!

Tanjiro: Che bel nome! Oh! Tutto ok? Hai l'influenza? Sei tutta rossa...

CIOE' ERO ARROSSITA? Merda.

T/n: No, sto bene...

Tanjiro: Ok! Senti, dove vivi? So che è solo mattina, ma potrei riaccompagnarti a casa, se vuoi.

T/n: O-oh! Io... sono, ehm... scappata di casa...

Tanjiro: Oddio, mi dispiace! Non pensavo... Scusa! Però se vuoi posso ospitarti a casa mia per un po'... siamo in tanti, ma non è un problema!

AWWWWWWWWWWWWWW CHE CARINOOO!!!

Chiudi il becco!

T/n: Sicuro che non ci sia nessun disturbo? 

Tanjiro: No, affatto! Anzi, è da un bel po' che da noi non ci sono novità... però io vivo in cima alla montagna, e dovremo camminare un po'... sicura di farcela con quelle scarpe? 

Mi guardai i piedi. No, direi che le Nike non sono fatte per la montagna...

T/n: Non penso.

Tanjiro: Già, in effetti nemmeno io. 

Disse ridendo. Oddio quanto era carino mentre rideva! NO, T/n che vai a pensare...

Tanjiro: Allora, tieni e mettilo sulle spalle, per favore!

Disse tendendomi il suo cesto. 

T/n: O-ok...

Lo misi e lui, veloce come un lampo, mi prese sulle spalle e cominciò a camminare. Per l'imbarazzo mi strinsi più forte a lui. Oddio, che strana sensazione! 

Però... se c'è qualcosa che ricordo di Demon Slayer è il primo episodio... spero solo che non sia quella mattina. Povero Tanjiro...

Tanjiro: Siamo arrivati! Ma... MA QUELLA E' NEZUKO!

Dopo avermi fatto scendere corse verso la sorella, che era sdraiata in una pozza di sangue mentre proteggeva Rokuta... 

Tanjiro era spiazzato. Lanciò un'occhiata dentro la casa e c'era uno scenario ancor peggiore. 

Corsi verso di lui e gli presi la mano. 

T/n: Tanjiro, Nezuko è ancora viva. 

Tanjiro: *piangendo* C-come lo sai? 

T/n: Ehm.. le ho sentito il polso!

Tanjiro: Oddio! Ha bisogno di un dottore.. Ma gli altri.. Mamma... Rokuta...

Lo guardai e lo abbracciai. 

T/n: Tanjiro, andiamo. Tua sorella ha bisogno di cure mediche.

Tanjiro: Sì.. sì hai ragione!

Non avevo il coraggio di dirgli che era diventata un demone...

Tanjiro x reader - troveremo la luce insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora