Capitolo 5

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- Dove credi di andare? - mi volto poco prima di entrare in ascensore e trovo Marta del settore ricerca e sviluppo che mi guarda come se fossi l'ultima donna sulla faccia della terra.
- Prego? - la guardo perplessa
- Ho detto, dove credi di andare? Che cos'è questo? - sventola il fascicolo tra le mani.
- È lo svolgimento di un compito che mi ha affidato oggi l'Editore.
- Innanzitutto non si chiama l'Editore, ma il Dottor Lanni, e devi rivolgerti a lui con educazione, che a questo punto credo non ti abbiano insegnato.
- Ma che sta dicendo? - sta superando il limite e io l'ho vista una sola volta nella mia vita.
- Chi ti aveva preparata? Qualcuno ti aveva parlato di questa prova prima del tuo arrivo qui?
- Non la seguo e non sto capendo perchè mi sta trattando in questo modo.
- Falla finita, Marta, ti brucia ancora la sconfitta? - lei si volta verso la voce che viene dalle sue spalle. È Lara e vederla mi conforta - Andiamo - mi prende per un braccio e mi fa salire nell'ascensore - Non devi farci caso - inizia a spiegarmi quando le porte si chiudono - anche lei era una stagista, ma non ha superato la prova.
- Era la stessa prova?
- Identica.
- Vuoi dire che dà a tutte la stessa prova?
- Sì, e tu sei stata la prima a superarla.
- Hanno recensito tutte positivamente i capitoli? - lo chiedo mentre una soddisfazione incontrollabile monta il mio orgoglio.
- Certo, nessuno va contro l'Editore, lo temono tutti, Lanni ha la fama di uno che riesce a sbatterti in mezzo alla strada in cinque minuti se non gli vai a genio, però non è una cattiva persona e poi è qui per poco.
- Perchè lo specifichi sempre?
- Cosa?
- Che nonostante i suoi modi è una brava persona.
- Perchè è dovuto crescere più in fretta degli altri nonostante faccia parte di una famiglia benestante.
- Perchè è qui per poco?
- Lanni è un velista, o meglio era un velista.
- In che senso?
- Ha avuto un infortunio, un incidente gravissimo e, sì insomma, almeno lui se l'è cavata.....
- Che vuoi dire? - stavo tremando e non ne capivo il motivo, ma ogni cosa della sua storia non mi lasciava indifferente.
- Non era da solo, era con la sua fidanzata e lei non ce l'ha fatta.
- O mio Dio, ma è terribile.... - avevamo raggiunto la macchina intanto e non riuscivo a muovermi, volevo sapere tutto e iniziavo a spiegarmi la stranezza di quel ragazzo
- Perchè ce l'ha con le stagiste?
- Perchè è stata una stagista del padre a presentargli Vittoria.
- Vittoria..... - questo nome non mi era nuovo, ma non riuscivo a collegarlo a niente in quel momento.
- Ma se la stagista gli ha presentato la sua fidanzata e lui l'ha amata tanto, perchè adesso odia tutta la categoria?
- Perchè vuole dimenticare, è come una rimozione, odia le stagiste perché gli ricordano Vittoria e odia le donne perchè gli ricordano il modo in cui ha amato una volta e non amerà mai più.
- Ma a te chi ha detto tutte queste cose?
- Io sono la cugina di Vittoria, sono qui da sempre - restai senza parole. Povero Paolo, che dolore atroce per un ragazzo così giovane.
- Mi dispiace per tua cugina, Lara, non potevo saperlo - le misi una mano sulla spalla.
- Non preoccuparti, non potevi saperlo.
- Quanto tempo fa è successo?
- Sono passati cinque anni.
- Cinque anni? E da allora.....
- Niente, da allora credo sia diventato lo scapolo più ambito di Roma, ma è un ribelle, purtroppo ha reagito nel modo sbagliato.....
- Che vuoi dire?
- Che qui è l'integerrimo erede degli editori Lanni, ma fuori da qui è la disperazione della sua famiglia
- Disperazione?
- Corse in moto, viaggi con donne che poi scarica dopo un weekend, gioco d'azzardo e..... niente, non so altro - il suo tono però sembrò cambiare da un momento all'altro. Voleva dirmi altro, ma si era bloccata e capii che non avrebbe proseguito, non per quel giorno - Adesso devo andare, è tardissimo, ci vediamo domani.
- D'accordo, a domani - mi ero appena seduta in macchina quando la sentii correre verso di me.
- Dio mio, quasi dimenticavo - si appoggiò al finestrino aperto prendendo fiato - Lanni mi ha detto di avvertirti del Camp Story, dovrai partecipare anche tu.
- Camp che?
- È un campo che organizza ogni anno la Lanni per il personale, lo fanno il week successivo alla conclusione di un progetto annuale e adesso che abbiamo chiuso la campagna dell'ufficio stampa dell'Alenni, hanno deciso di anticipare.
- Un intero week end? - la cosa mi agitava non poco.
- Sì, e dovresti vedere che posto, credimi, ti piacerà.
- Dov'è?
- Ti spiego tutto domani, è davvero tardissimo.
- D'accordo, grazie Lara - la vidi scappare a velocità supersonica verso la macchina, ma io non misi in moto subito. La mia mente stava ricevendo una quantità spropositata ci informazioni e l'immagine di Lanni che correva in moto mi affascinava o forse mi agitava, sì mi agitava - Lara? - gridai prima che la sua macchina mi superasse del tutto. Lei piantò i freni.
- Che succede?
- Quando ti ha chiesto di dirmi del Camp? Prima o dopo il risultato del mio test?
- Dopo - sorrise capendo a cosa mi riferissi - Nessuna stagista è mai venuta a un Camp - se ne andò lasciandomi addosso quella sensazione di piacere e paura che insieme non avevo mai provato e proprio nel momento in cui stavo per uscire dal parcheggio della società, lo vidi uscire dalla grande porta a vetri dell'ingresso. Non so perché, ma diventai rossa instintivamente, seppure mi trovassi a quindici metri da lui. Il motore mi si spense facendo come un colpo di tosse e lui mi guardò. Volevo sprofondare dall'imbarazzo.

È proprio un'imbranata a nascondere quello che pensa a chi ha di fronte e adesso eccola, a pochi metri da me che spegne la macchina come se fosse una bambina che ha appena iniziato a guidare. Decido di sottolineare il fatto di averla vista, mi piace metterla in difficoltà, ostenta così tanta sicurezza che è impagabile vederla imbarazzata, rossa, confusa. Oggi le ragazze non diventano più rosse, non ne hanno il tempo, sono distese sul sedile della mia macchina o nelle mie camere d'albergo e sanno già cosa non devono dire, cosa devono fare e come darmi piacere. Lei no, è incapace di stare zitta, incapace di ricevere comandi, sembra fragile come un cristallo, ma allo stesso tempo indistruttibile come un diamante, uno di quei diamanti rosa che guardo nel riflesso del mare, è lo stesso effetto che mi fanno i suoi occhi, i suoi occhi blu. Si accendono ancora di più adesso che il sole la bacia, adesso che il sole si scioglie ancora di più suoi suoi capelli come a lasciarle addosso il sapore del giorno e lo fa subito, prima che diventi tramonto e che il tramonto diventi notte. È stata l'unica a superare il mio test, l'unica a fare vincere il suo pensiero sulla banalità di volermi solo compiacere eseguendo i miei ordini. Voglio sapere di più, voglio sapere tutto di lei. Finalmente tra tre giorni ci sarà il Camp e allora, no, non potrà più scappare

Come il sole non aspetta che preghiere e incantesimi lo inducano a sorgere, ma subito brilla e viene salutato da tutti, così anche tu non aspettare applausi e grida di elogi per fare del bene, ma sii un agente del bene volontariamente e sarai amato tanto quanto il sole

Epitteto

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 05, 2023 ⏰

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