#18

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-cosa sta succedendo?!
Urla Michelangelo arrabbiato.

-facci uscire!
Lo segue il biondo.

Io intanto rido compiaciuta.

-potrete uscire solo dopo aver fatto pace!

Da dietro la porta sento i due ragazzi sbraitare, determinata però metto le cuffiette alle orecchie e mi siedo a gambe incrociate nel corridoio, metto su la mia musica preferita, sono pronta ad aspettare anche ore se necessario.

Nell'attesa apro le note del telefono e ispirata da ciò che sto ascoltando, 'Se parlassero noi' di Riki, inizio a scrivere:

" "Se parlassero di noi,
Non gli dire "non so niente"
Ma indugia un po' e vai via
Senza vergogna o rancore
Se parlassero di noi,
Non rispondere deciso
Racconta che a volte è così
Senza più intenti tra gli errori
Tra vuoti e delusioni
Per te
Per noi"
Il testo di questa canzone rispecchia perfettamente ciò che vorrei dire a Michelangelo... sono pronta ad abbattere gli ostacoli e i pregiudizi delle persone, voglio lottare contro gli standard della società pur di vivere una relazione felice con lui.
Dal momento in cui sono stata tradita mi sono autoconvinta di non poter più essere felice, ho iniziato ad allontanarmi da tutti e ho evitato per mesi ogni tipo di ragazzo per la paura di essere ferita un altra volta, poi improvvisamente quando ho incontrato Miki tutto è cambiato, in pochi giorni è riuscito a stregarmi, grazie a lui ho ripreso a respirare, in qualche modo mi ha fatto tornare il sorriso e la voglia di vivere che da mesi avevo perso."

Mentre scrivo queste ultime parole i miei occhi si inumidiscono, così mi fermo e asciugo le lacrime che stanno rigando le mie guance, poi controllo l'orario...

-cavolo è passata quasi un ora.
Sussurro.

Prima di aprire la porta tolgo le cuffiette e ascolto attentamente ogni rumore proveniente dalla stanza. A un certo punto un silenzio assordante cala tra quelle mura.
Inizio a preoccuparmi, e se si fossero fatti del male?
La mia mano tremolante afferra la maniglia e apre la porta, inaspettatamente la camera sembra essere vuota.
Un espressione di terrore si piazza sul mio viso mentre avanzo con passi incerti verso la finestra aperta.

Quei secondi di silenzio totale sembrano non finire mai, poi uno scricchiolio alle mie spalle mi fa voltare di soprassalto

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Quei secondi di silenzio totale sembrano non finire mai, poi uno scricchiolio alle mie spalle mi fa voltare di soprassalto.

-BUUUUUUU
Urlano i due ragazzi sbucando dall'armadio.

-VAFFANCULO!
caccio un urlo per lo spavento.

Michelangelo si butta a terra ridendo a crepapelle, Francesco invece imita il mio urlo buttandosi sul letto.

-non è divertente.
Dico incavolata.

Quei due continuano a ridere ancora e ancora, poi mi afferrano e iniziano a farmi il solletico.

Quei due continuano a ridere ancora e ancora, poi mi afferrano e iniziano a farmi il solletico

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-cosa credevi di fare chiudendoci qui?
Ride Miki tenendomi per i polsi.

-esattamente quello che ho fatto.
Rispondo fiera di me.

-ovvero?
Chiede Francesco.

-farvi riappacificare.
Dico.

Quei due stupidi continuano a torturarmi ancora per un po', quando finalmente riesco a liberarmi dalla loro presa mortale do il via a una lotta di cuscini.
Giochiamo per svariati minuti e quando ci rendiamo conto che si è fatto tardi andiamo a cercare mio cugino Matteo tra le stanze della casa, dopo di che Miki gli chiede in prestito la sua auto per poter accompagnare Francesco a casa.
Durante il tragitto in auto i due ragazzi scherzano come se tra loro non fosse mai successo nulla, posso così tirare un sospiro di sollievo.

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