"Non mi hai lasciato opzioni, se non quella di amarti"
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Brucia.
Questo è il mio unico pensiero.
Brucia come la sconfitta.
Brucia come l'alcool sulla ferita aperta.
Brucia come le fiamme.
Brucia come lui.
Questa è l'ultima cosa che capisco, poi mi sveglio di soprassalto. Un'altra volta, sono riuscita a sognarlo un'altra volta. Posiziono i gomiti in modo perpendicolare alle spalle e mi tiro su con la forza delle braccia. Sento scricchiolare la solita molla sotto di me mentre mi metto a sedere sul mio letto. Ma non ci penso. L'unica cosa a cui riesco a pensare è il mio sogno. Il mio unico pensiero fisso. Il ragazzo che ho appena sognato. Come d'istinto giro la testa verso il comodino di fianco al letto e la prima cosa che vedo è un fermaglio, o meglio il mio fermaglio. È una farfalla viola e verde acqua, che mi regalò proprio il ragazzo dei miei sogni. Lo prendo in mano e mentre lo accarezzo delicatamente sento delle braccia cingermi la vita in modo dolce, chiudo gli occhi. Sento un respiro caldo sul mio collo e, speranzosa di rivederlo, mi giro lentamente. Socchiudo appena gli occhi, ma purtroppo del bomber di fuoco nessuna traccia. Sospiro: come ho fatto a crederci davvero? Lui ormai è andato via. Non tornerà mai più da me. Mi sono rassegnata alla verità già da due anni ormai. Lentamente sposto le coperte del mio morbido letto con un braccio e porto le mie gambe sul pavimento. Sento un veloce brivido che mi percorre la schiena. Cerco a tastoni le ciabatte e me le infilo. Mi alzo controvoglia e scendo al piano sotto per colazione.
"Buongiorno Mamma "Buongiorno amore" Mi sorride quella che ormai è mia madre. " Ti prepara una tazza di caffè latte o preferisci il cappuccino?" "Prenderò un cappuccino,grazie" "Che cosa hai in programma per l'ultimo giorno di vacanze?" Mi chiede speranzosa di una risposta diversa dal solito:" Cosa vuoi che faccia? Solite cose... Allenamenti, pianoforte..." Lei abbassa lo sguardo, malinconica:"Non ti va proprio bene questa cosa, eh?" "Mi spieghi come diavolo può andarmi bene una cosa del genere?" " Tesoro, lo sai che io non ho scelto nulla"Dice mentre mi porge la tazza fumante "SI QUESTO LO AVEVO CAPITO" Sussulta. Io ingurgito tutto arrabbiata e delusa allo stesso tempo. "COME PUÒ ANDARMI BENE TORNARE IN QUELLA CAZZO DI CASA?" Urlo io. Mi alzo facendo forza con le mani sul tavolo. Appoggio la tazza nel lavello facendo attenzione a non romperla. Poi corro in camera mia sbattendo i piedi su ogni gradino. Prima di sbattere la porta sento un lieve:"Mi dispiace,tesoro..." Sento l'ansia salire nel mio cuore.
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"Mi dispiace, tesoro..."
"MAMMA! MAMMA TI PREGO!"
"Devi essere gentile, come ti ho insegnato..."
"PER FAVORE!"
"A-amore, io sarò con te... Per sempre"
Mi ricordo che mia madre iniziò a cantare una melodia:
"Sekai wa zankoku da... sore demo kimi wo aisu yo...
Nani wo gisei ni shitemo, sore demo kimi wo mamoru yo
Machigai da to shitemo utagattari shinai
Tadashisa to wa jibun no koto tsuyoku shinjiru koto da..."
(Riferimenti ad Attack On Titan Puramente casuali) (Ascoltatela perché merita, Si chiama Akuma No Ko)
Sento delle lacrime silenziose che mi scendono sulle guance. Lui. Quello stronzo. Quello stronzo che avevo imparato a chiamare padre. Faccio aderire la mia schiena alla porta in legno della mia stanza e mi lascio cadere finché non tocco terra. Porto le ginocchia sul mio petto e affondo la testa in mezzo a esse. Le lacrime iniziano a bagnarmi i pantaloni del pigiama. Sto per lasciarmi andare a un pianto liberatorio, ma i due delicati colpi alla porta mi fermano. "Tesoro?" Mi domanda la signora dall'altra parte. "C-che vuoi?" "Apri la porta".
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Insieme nonostante tutto🔥Axel Blaze x OC 🔥
FanfictionMitsumi Himiko è una ragazza bellissima, nonché musicista e giocatrice formidabile. Una serie di eventi porteranno Mitsu a reincontrarci con il suo migliore amico...