Le braccia della ragazza mi avvolgono le spalle amorevolmente. Restiamo così per un po', fino a che la castana non si stacca da me. La guardo e le sorrido:"Devi stare tranquilla, noi non faremo quello che hanno fatto loro. Non finirai così." Cerco di rassicurarla. Lei mi sorride.
MITSUMI POV
"Devi stare tranquilla, noi non faremo quello che hanno fatto loro. Non finirai così." Sorrido al platinato. È veramente bellissimo. N-NON LUI, QUELLO CHE MI HA DETTO. Anche i miei impegni mi sorridono, visibilmente tristi per me. Guardo il porcospino che, probabilmente, ha già capito dove voglio andare a parare:"State tranquilli ragazzi" inizio "ho imparato a conviverci!" Provo a rassicurarli. Guardo verso il rasta che mi fa un debole sorriso in risposta a quello che ho appena detto. Mi alzo lentamente dalla posizione in cui mi trovavo e aiuto Axel ad alzarsi. "Andiamo?" Chiedo al ragazzo. "Andiamo!" Conferma lui. Ci avviamo insieme ai nostri compagni di squadra verso l'uscita della Raimon.
"A domani ragazzi! Dormite bene!" Ci saluta il capitano.
Io e Axel dopo poco dobbiamo girare e cambiare strada, così ci separiamo salutando il gruppo. La stradina non è molto grande anzi, è stretta e buia. Mi mette una leggera ansia. Per fortuna, dopo poco, torniamo a camminare nella strada principale: un fascio di luce mi fa socchiudere gli occhi, l'odore pungente di caffè mi invade le narici e la calca di persone mi viene addosso. Senti una leggera stretta sulla mano: è Axel, che mi prende e mi trascina al margine della strada senza dire nulla. Istintivamente sorrido e arrossisco, come si fa a stare senza di lui? Camminiamo ancora parlando del più e del meno, fino a che non arriviamo davanti al palazzo in cui abita il Blaze. Il ragazzo spinge la porta d'ingresso e si avvia verso l'ascensore, premendo il pulsante per chiamarlo. La luce diventa verde e le pesanti porte meccaniche si aprono. Io e il ragazzo entriamo nella piccola e stretta cabina, che ben presto ci porta a destinazione. Il platinato mette le mani in tasca da cui estrae un mazzo di chiavi, per poi infilarne una nella serratura di casa. Il Blaze apre la porta di casa e mi invita a varcare la soglia: il profumo del ramen di carne appena fatto prende il dominio sul mio naso, mentre gli occhi osservano un bellissimo salotto arredato d'incanto."Oh cara Mitsumi! Da quanti tempo non ci vediamo!" La domestica mi saluta con affetto. "È un piacere anche per me rivederla!" Le sorrido sinceramente felice di rivedere una faccia amica. "Ti prego, dammi del tu. Axel, fai sedere la nostra ospite, io vado a chiamare gli altri per la cena!" Dice la signora dolcemente prima di sparire dietro la porta del corridoio. Il ragazzo mi conduce in cucina, e mi invita a sedermi: la tavola apparecchiata di azzurro, spicca in mezzo al bianco della cucina. Mi siedo sulla comoda sedia, adornata da un cuscino di velluto color azzurrino tenue. Dopo poco, ci raggiunge la bimba dotata di treccine simpatiche.
"Ciao, piccola principessa!"
"Mitsu! Sono felice di stare con te!" Mi saluta la piccolina, mentre si siede sulla pila di cuscini posizionata sulla sedia di fianco alla mia. Alzo leggermente la testa, ma lo faccio per quel poco che basta per accorgermi del signor Blaze, che mi guarda abbastanza scocciato."Adesso si invitano le assassine a cena, Axel?" Dice il signore con calma, rivolto al ragazzo. Io abbasso leggermente la testa e sorrido amara. "Papà, ma tu sembra il modo?" Il signor Blaze non ammorbidisce lo sguardo duro che si era fatto strada nei suoi occhi:"Non mi hai risposto Axel" dice con una calma a dir poco snervante, come se non avesse detto niente. Il porcospino, tuttavia, risponde per le rime:"Lei non è un'assassina!" "Ah no?" Chiede retoricamente il signore mentre si sistema comodamente sulla sua sedia. "A me sembra che lei abbia portato via il cuore alla mamma. Mi sbaglio?" Chiede guardandomi duri, ignorando le proteste di Axel. "I-io..." "Cosa fai?" Chiede l'uomo, iniziando a ridere amaro.
Guarda divertito la signora, Julia, me e poi Axel."Che cosa fai?" Adesso il mio sguardo è puntato su di lui, più perplesso che mai.
"Balbetti anche?" Dice mangiando un po' di ramen che gli era ormai stato servito. "Sai, non mi rassicura affatto che il cuore di mia moglie sia andato a una fifona come te." A quel punto il ragazzo si alza facendo leva con le mani sul tavolo, facendo cadere un po' del brodo bollente presente nella ciotola di ramen:"LEI NON È UNA FIFONA" Urla il platinato"LEI È LA RAGAZZA PIÙ CORAGGIOSA CHE ESISTA SU QUESTA TERRA!" Il padre lo guarda ammutolito "PENSI CHE UN FIFONE RIUSCIREBBE AD ACCETTARE UNA DONAZIONE DA UNA PERSONA COSÌ IMPORTANTE? PENSI CHE UNA FIFONA SAREBBE STATA IN GRADO DI AFFRONTARE UN'OPERAZIONE DEL GENERE?" Grida guardando il padre in segno di rimprovero"RISPONDIMI" Intima il ragazzo. In tutta risposta, il moro riprende le sue bacchette e si rimette a mangiare il ramen, in silenzio. Una volta finito, si alza e se ne va. Mentre passa di fianco al mio posto mi sussurra qualcosa all'orecchio:"Tu a lui non servi"
Ha ragione. Ha completamente ragione. Mi alzo facendo attenzione a non fare troppo rumore con la sedia e, ignorando i richiami degli altri, esco correndo dall'appartamento. Le strade buie mi mettono ansia, non riesco a correre. Mi gira la testa, forse farei meglio a ritornare a casa. Gli edifici sono troppo alti, qui c'è una pizza tremenda, e in più ho un presentimento orribile. Una sensazione, come se fossi seguita da qualcuno di poco raccomandabile. Senti una forte stretta sul mio polso, e poi un dolore lancinante alla schiena. Ho la vista offuscata per la botta alla schiena, il polso che mi pulsa all'impazzata e tanta paura. Un uomo sulla trentina mi sovrasta con il suo peso e la sua stazza notevole.
"Ma tu guarda" inizia l'uomo "una ragazzina qui tutta sola! Cosa ci fai?" Domanda retorico stringendo di più la presa sul mio polso e portando la mano su un mio fianco. Io mugolo: sono troppo spaventata per dire qualsiasi cosa. Ad un certo punto l'uomo di fronte a me si accascia a terra e io sento una presa, molto più lieve e gentile, sul mio polso. Mi lascio trasportare: lui non mi può fare del male.
Due braccia calde e forti mi avvolgono: Urla 'Mitsu!' dice 'Mitsu!' mormora 'Mitsu!' sussurra 'Mitsu!' per poi riprendere. "Cosa avrei fatto, se non ti avessi più rivista?" Domanda retorico stringendo la presa sulle mie spalle. D'istinto ricambio. Non mi farà mai del male, non devo scappare da lui. Nessuno ci separerà mai più.
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.Allora? Vi piace? Preferivate l'altro? Boh! Ditemi voi, volete che in concomitanza con questa continui la storia u Shiawnie? Fatemi sapere mi raccomando!
~Giu(◍•ᴗ•◍)❤
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Insieme nonostante tutto🔥Axel Blaze x OC 🔥
FanficMitsumi Himiko è una ragazza bellissima, nonché musicista e giocatrice formidabile. Una serie di eventi porteranno Mitsu a reincontrarci con il suo migliore amico...