Capitolo XIII

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Sensi di colpa

Alessandro pov
È in coma, è in coma, è in coma...

Tre semplici parole che continuano incessantemente a ripetersi nella mia mente

Non hanno intenzione di andarsene, almeno per il momento e la cosa mi fa sentire ancora peggio di come mi sento adesso

Alessia mi ha abbracciato, scoppiando a piangere, non appena ha sentito le parole del medico

Io cerco di darle tutto il mio supporto ma è una situazione difficile anche per me, non riesco a sopportare una cosa del genere

Antonio invece è apatico, improvvisamente, guarda un punto fisso della parete di fronte a lui senza dire niente e anche le nostre mani non sono più intrecciate

Non mi piace il fatto che si sta tenendo tutto dentro, dovrebbe sfogarsi anche lui, mi dispiace che neanche con noi si lascia andare

A breve io credo che scoppierò invece, per la prima volta non riesco a sopportare un tale peso come questo

"Mi dispiace molto, vi informerò non appena ci saranno dei miglioramenti"
Il medico, con un tono che dovrebbe risultare incoraggiante, ci dice questo prima di andarsene

"Dove cazzo eravate quando tutto questo è successo?!?"
Urlo improvvisamente girandomi verso le due donne che mi guardano dispiaciute

Sapevo che prima o poi sarei scoppiato,

"Dove cazzo eravate?!?"
Ripeto sempre con un tono di voce alto e Alessia si allontana da me andando ad abbracciare mio marito

Lo guardo per un secondo e mi sembra essere tornato connesso con noi, infatti mi prega con lo sguardo di smetterla

"Mi dispiace molto, davvero, è solo colpa mia. Presterò più attenzione ve lo prometto"
Parla la maestra e la guardo, male, ma la guardo, non sembra capire la gravità della situazione

"Me ne sbatto del mi dispiace! E una promessa adesso non vale niente per me! Anche oggi doveva prestare attenzione!"
Ribatto accecato dalla rabbia, ho attirato ormai l'interesse su di noi di tutto il reparto

"Io vi faccio causa se il nostro bambino non si riprende!"
Ormai non ho più il controllo di me stesso continuo a sbraitare e gridare

Quello che è successo oggi ad Andrea poteva succedere a qualsiasi altro bimbo, persino più piccolo di nostro figlio e non deve assolutamente succedere

"Amore, adesso calmati però"
Antonio, visto che la situazione sta lentamente sfuggendo di mano, è intervenuto per calmarmi

Mi giro per guardarlo, la sua mano ancora poggiata sulla mia spalla e poi succede, non resisto e scoppio a piangere

L'ultima cosa che volevo era farmi vedere in questo stato da Alessia e da tutti gli altri presenti qui

"Papà"
Mia figlia viene subito ad abbracciarmi chiamandomi in un sussurro

E la sua vicinanza, più anche quella di mio marito, mi dà conforto, mi sprona ad andare avanti nonostante tutto

"Si riprenderà vero papà?"
Mi domanda lei poco dopo, mettendomi non poco in difficoltà e, in cerca di aiuto, alzo lo sguardo su Antonio

Annuisce impercettibilmente cercando di trattenere le lacrime e ci conosciamo da veramente tantissimo tempo, ma posso garantirvi di non averlo mai visto così

Una Vita Perfetta Con Una Famiglia Imperfetta  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora