Chapter 3

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Sto continuando a piangere interrottamente mentre le guardie mi stanno portando in quella che consideriamo la sala della morte.

Capirete presto il motivo di questo nome...

Se vi state chiedendo come abbiano fatto a prendermi, la risposta è molto semplice: hanno approfittato della morte di Sophie per sorprendermi e rinfilarmi le catene con l'aconito all'interno.

Mi sento estremamente stanca, non so bene se per il veleno a contatto con la mia pelle o se per la perdita della persona più importante della mia vita, fatto sta che non riesco neanche a reggermi in piedi.

Intorno a me ci sono ben cinque guardie, ben armate e pronte ad attaccare se cercassi di scappare... Peccato che non intendo farlo.

Non ho più voglia di lottare per la mia vita, non ho più nulla a cui tenere, e poi so che non funzionerebbe, e ci rimedierei solo una morte ancora più atroce e dolorosa.

Dopo un po' che camminiamo arriviamo davanti alla porta 001.

Mette i brividi anche da fuori, è cosparsa di spuntoni, un tempo colorata totalmente di nero, ora cosparsa di gocce di sangue.

La guardia alla mia destra bussa alla porta, e dopo qualche secondo la porta si apre.

Vengo spinta dentro e prima che possa anche solo pensare di fare qualcosa un ago mi entra con violenza nel collo addormentandomi.

Mi sveglio ancora stordita da quella strana sostanza, e provando a muovermi constato di essere completamente bloccata.

I polsi e le caviglie sono bloccati ad una grande x rossa, così come il collo.

I polsi e le caviglie sono bloccati ad una grande x rossa, così come il collo

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In pratica sono completamente bloccata.

Potrei dire di avere paura, e forse dentro di me è così, ma ora come ora non sento niente.

Né paura

Né rabbia

Né tristezza

Assolutamente niente.

Sento una porta aprirsi, e per quanto mi sia possibile giro la testa verso di essa.

"Bene, bene, bene, guarda chi abbiamo qui..."

Ed eccola là, la stronza delle stronze.

Vorrei liberarmi solo per poterle strappare tutti i capelli che si ritrova.

Vorrei tanto risponderle a tono, ma non le darò questa soddisfazione, perciò mi ostino a rimanere in silenzio.

Lei non sembra apprezzare pk inizia a venire verso di me, piazzandosi in modo ad essere faccia a faccia.

"Che fai non parli?"

Zitta muta

"Oh che peccato, e io che pensavo di sentirti urlare"

𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 𝒐𝒇 𝒅𝒂𝒓𝒌𝒏𝒆𝒔𝒔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora