tre: Colloquio?

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La mia prima notte in Ipm è stata abbastanza terribile, ma parlando con Silvia ho capito che è normale.

Dopo esser stata svegliata bruscamente dagli urli di Maddalena, mi alzo svogliatamente e mi dirigo verso il bagno: ho due occhiaie profonde sotto gli occhi, e i capelli solitamente rossi lucenti sono simili a paglia.

"U marò" Un urletto mi scappa alla prima vista del mio riflesso. Mi sciacquo il viso, mi sciolgo lo chignon scompigliato fatto questa notte per il caldo, e mi pettino i capelli.

Prendo un top nero abbastanza scollato e lo appoggio sul lavandino, e nel mentre mi infilo i miei jeans preferiti, strappati sulle ginocchia e di un azzurro abbastanza chiaro.

Sbadiglio per diverse volte, e dopo essermi sistemata i vestiti, passo alla fase trucco.

Mi metto semplicemente un po' di mascara e del correttore sotto gli occhi, per coprire le profonde borse provocate dalla nottata passata su quel letto rigido e scomodo.

Mentre finisco la seconda passata di prodotto sulle ciglia la porta si apre, e mi mostra la figura della mia compagna di cella.

"Già in piedi, Partè? Ij teng nu sonn!" Esclama lei mentre si strofina leggermente gli occhi.

Non sono mai stata una persona mattutina in realtà, ma il fatto che sono in un ambiente nuovo mi fa passare tutta la voglia che ho di dormire.

"Magari ci sta qualche bel manzo da conquistare!" Rispondo io ironicamente mentre la vedo ridacchiare e avvicinarsi al lavandino.

"Io c'ho perso le speranze, amò.. Ca dint nun me ne piac uno!" Si guarda allo specchio e si sistema i capelli, un po' arruffati.

"Però sai chi è blello? Carmine Di Salvo! Iss è nu bell uaglione.. Poi mo è pur vedovo! Hai già fatto la sua conoscenza?" Continua lei mentre mi guarda.

Io storco le labbra e incrocio le braccia mentre la guardo, per poi risponderle.

"Non l'ho visto e non lo voglio verè. Ij co nu Di Salvo nun teng nient da spartì, Silviè!" Esclamo io mentre la affianco davanti allo specchio, per sistemarmi per l'ultima volta i capelli.

"Uh e comm si tragica! L'ammor supera tutto, pure un cognome o un codice" Termine lei per poi osservare ogni mio movimento.

Io alzo gli occhi al cielo, e fortunatamente, prima che possa risponderle, entra Naditza che si appoggia allo stipite della porta.

"Ma v volet stà zitte? Ij stong a durmì!" Dice mentre ci fulmina con lo sguardo. Io e la mora ridacchiamo nel vedere i suoi atteggiamenti tutt'altro che raffinati.

"Comunque l'unico bello ca dint è 'o Chiattil mij! Iss si che è n'omm!" Esclama lei mentre gli occhi le iniziano a brillare e poggia una mano sul cuore.

Silvia alza gli occhi al cielo e scuote la testa, mentre io simulo un conato di vomito.

"Fatemi capì. Chi è sto "Chiattil?" Dico io mentre le guardo aggrottando le sopracciglia.

"È 'o 'nnamurat mij! Si chiama Filippo Ferrari ed è milanese, per questo lo chiamiamo accusì" Risponde la castana continuando a parlare a macchinetta.

Io alzo un sopracciglio e sul mio viso si forma un sorriso divertito, sembra proprio presa da lui.

"...Ed è il migliore amico di Carmine Di Salvo" Aggiunge infine Silvia per poi schiacciarmi un occhiolino ed uscire dal bagno, mentre io alzo gli occhi al cielo e faccio la medesima cosa, lasciando spazio alla mia amica zingara.

Uscita dalla mia cella mi ritrovo davanti la rossa psicopatica della cella affianco, che mi sorride e si avvicina a me.

"Vi ho sentite parlare. Puoi fare qualsiasi cosa tu voglia con chi voglia, ma non toccare il mio Ciro, intesi?" Dice sorridendo in modo inquietante. Io la quadro dalla testa ai piedi e alzo un sopracciglia.

"C'rè? Si insicura?" Dico io fronteggiandola e squadrandola al suo stesso modo.

Lei ridacchia e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio, per poi avvicinarsi ad esso e sussurrare:

"Non so se l'hai capito, figlia di papà. Qui dentro comando io, e se voglio posso farti ciò che voglio." Finita la frase mi sorride in modo ironico e si allontana prima che possa risponderle.

"Già fai tarantell' Partè?" Mi giro e trovo Maddalena appoggiata al muro che penso abbia visto tutta la scena.

"Chest' nun m piac Maddalè, s cred"a principess r"o cazz'" Sbuffo io mettendomi accanto a lei mentre mi accendo una sigaretta.

Lei ridacchia per la frase ma poi torna quasi subito seria. "'O sacc che non è la persona migliore del mondo, però ha avuto un'infanzia complicata, pccré, in fin dei conti va capita." Dice in tono comprensivo.

Io alzo un sopracciglio mentre ispiro il fumo dello strumento che ho in mano, e giro la testa per guardarla meglio.

"È vero che la maggiorparte qua dentro ha avuto un'infanzia complicata, però semplicemente c'è chi è cresciuto proprio per questo e per chi invece è stato un punto di debolezza. E per Viola è stata una grande debolezza." Si stacca dal muro e si mette davanti a me.

"Mo ce n'amma ij pcché tieni un colloquio che t'aspett, e se fai tardi me spaccan"a cap" Conclude per poi iniziare a camminare verso l'uscita del corridoio.

Io ancora leggermente stordita dalla frase la seguo. Colloquio? Sono arrivata ieri e già mi cercano?

In men che non si dica arrivo alla conclusione che solo una persona potrebbe riuscire a farsi dare un colloquio in così poco tempo.

"Pccré, "tt appost?" Maddalena mi risveglia dai miei pensieri mentre mi guarda confusa.

"Sisi, tu cammina, stong' ca." Dico sorridendole leggermente per rasserenarla un minimo. Lei ricambia e continua a camminare.

Dopo pochi minuti mi ritrovo di fronte alla sala colloqui, Maddalena mi saluta e mi lascia davanti all'entrata.

Inizio a far vagare il mio sguardo su tutta la sala. Ci sono diverse persone, tra cui il biondo con cui ho discusso il giorno prima in cortile e.. Carmine Di Salvo.

Guardo il tavolo dov'è seduto e un'espressione di disgusto si forma sul mio viso quando trovo un ragazzo sulla trentina che assomiglia parecchio al giovane Di Salvo.

Quest'ultimo è proprio il primogenito della famiglia che si china verso il fratello per parlargli di qualcosa di apparentemente importante a cui quest'ultimo non sembra dar tanto peso.

Una voce profonda mi risveglia dal mio stato di trance. Mi giro, e nel vedere la persona da cui deriva il suono sbianco.

"Papà."

Spazio autrice!
Ciao a tutti! Come state? Come sono andati questi giorni? A me tutto bene, anche se la scuola mi occupa parecchio tempo come sempre d'altronde.
Cosa pensate di quello che ha detto Maddalena? Viola va veramente capita oppure è sbagliato pensarla in questo modo?
Questo capitolo è più corto, e penso che gli altri a susseguirsi saranno così. Penso che un capitolo troppo lungo sia troppo pesante da leggere, per questo farò capitoli lunghi solo quando devo per forza terminare un pezzo importante della storia o in altri casi particolari.
Come sempre per ogni cosa scrivetemi nei commenti, apprezzo qualsiasi critica costruttiva. Se vi è piaciuto il capitolo vi prego di lasciare una stellina, per il resto, fatemi sapere.
Alla prossima <3

𝗣𝗔𝗥𝗧𝗘𝗡𝗢𝗣𝗘, Ciro Ricci/Carmine Di SalvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora