Capitolo 11

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*(T/n)'s POV*

Anche se ho lanciato tante di quelle occhiate allarmate e preoccupate al mio compagno di banco alla mia sinistra, lui sembra non preoccuparsene granché. Anzi, sembra perfino più sollevato del solito. Come se fosse riuscito a fare qualcosa di molto importante per lui... Non mi convince molto. Potrebbe essere finito nei guai.

Un esame superato? Una dichiarazione di successo? Una vittoria alla lotteria? Sono infinite le possibilità per cui sia diventato improvvisamente così felice.

Ah no, è ritornato di nuovo depresso. Ora a cosa starà pensando? Di buttarsi sotto a un ponte, sperando di fuggire agli esami di Stato? Certo che ha un carattere piuttosto volubile. Non pensavo si potesse ad arrivare a tanto.

Concentro il mio sguardo sul libro di testo che sta torturando: i disegni che sta facendo sono molto belli, davvero espressivi. È pieno di fiori e piante di ogni tipo, anche se ne riconosco solo alcuni.

Una scritta strana cattura la mia attenzione: dei caratteri articolati e a me sconosciuti sono decorati con dei motivi floreali.

<<Cos'è questo?>> Chiedo sottovoce, per non farmi sentire dal professore.
<<Il mio nome. Io provengo dal Giappone e questi sono i caratteri kanji con cui si scrive.>>
<<E che cosa significa?>>
<<Il mio nome è Tetta e 'tet' significa 'ferro' e 'ta' invece 'spesso, grande'. Kisaki invece si divide in 'ki', cioè 'raro', e 'saki', cioè 'fiore'.>>
<<E le piante? Non ne ho mai viste di così belle.>>
<<Questa è la mia pianta preferita, il
Glicine Floribunda. È davvero molto bello. In Giappone è pieno in primavera.>>

Con lo sguardo scorgo una traccia di serenità che esplode nel suo viso, e contagia anche me. È molto raro vederlo sorridere ultimamente. Mi fa sentire bene il suo essere tranquillo.

<<Sei davvero molto bravo sia a disegnare che a scrivere, sai? Io invece sono totalmente negata in questo genere di cose. Che ne dici se mi insegni qualcosa dopo?>>
<<Certo, perché no?>> Arrossisce un po' al sentire il mio complimento.

Non l'ho di certo perdonato per quello che ha fatto in passato e ho il forte sospetto che sia stato lui a ferire Givanni. Però non ho alcuna prova. Non mi resta che provare.

<<Sei stato tu ad aver attentato alla vita di Givanni?>> Il ragazzo si volta, apparentemente confuso.

*Evil Kisaki's POV*

<<No... Non sono stato io...>>
<<Ma...?>>

Non ricordo...C'è qualcosa che so, ma che mi sta sfuggendo al momento. Cosa mi aveva detto Hanma questa notte?

"Pecorella"  ...No, non questo. Non c'entra nulla con Givanni. Credo.
"Non essere triste." ...Ci sono quasi, penso.
"Sono stato io a tentare il suo omicidio" Questo! È questo che mi ha detto!

<<È stato Hanma.>>
<<Davvero? Sei serio? Dov'è quel pezzo di merda che gli tiro il collo come le galline?>>
<<È morto.>> Lo dico con tranquillità, noncurante delle conseguenze. Strabuzza gli occhi più di una volta, prima di fare una faccia sorpresa.
<<Sei serio?!>> Ripete più forte. Viene zittita dal saputello della classe, che per poco non la schizza a causa dell'apparecchio. Ehmm...Che schifo.

<<Quel tipo prima o poi lo butto fuori dal balcone dell'Everest!>>
<<L'Everest ha un balcone?>>
<<Baka! Ovvio che non ce l'ha!>> Baka? A me? Sono estremamente indignato.

Le tocco il braccio, tanto per bloccarla da eventuali omicidi di natura estremamente violenta. Si volta a fissarmi, mentre arrossisce non poco.
<<E...questo...che cosa mi sta a significare?>>
<<Un avviso. Non ucciderlo ora, facciamolo dopo. Insieme.>>

Sorride. Mi ricorda Tachibana quando è felice. La mia Tachibana. La ragazza che lei mi ha portato via, insieme a Mikey e Takemichi.

Cerco di far scivolare fuori un coltellino svizzero dalla manica della felpa. L'avevo preso prima di uscire, poco dopo aver ucciso Hanma.
Devo averlo a portata di mano, per non commettere errori sul suo omicidio. Non voglio lasciarla in vita. Lo spingo indietro, cosicché la ragazza non se ne possa accorgere.
Rimetto le mani sul banco, fingendo di essere normale.

Percepisco la lama fredda a contatto con la mia pelle. Quella piccola lama che ho nascosto.

<<Professore, mi scusi se la interrompo, ma la vogliono al telefono.>>
<<Oh, sì certo, ora arrivo. Voi state buoni.>> Il professore esce in corridoio, mentre una gran confusione comincia già a fuoriuscire dalla nostra classe.

<<Ehi, voi due!>> Giada, che è davanti a noi di qualche posto, in prima fila, si è voltata verso di noi, con un grande sorriso stampato in viso.
<<Ci dica pure, Giadabro.>>
<<Non fate la coppia killer psicopatica. Vi ho sentiti prima e so che volete ammazzare il secchione che in questo momento sta copiando a mano la Divina Commedia.>> Ci riprende, mentre trattengo un sorriso. Sebbene anche io fossi stato un secchione antipatico in passato, non avrei mai fatto una cosa del genere!

<<Come sempre sei un'ottusa, Giada. Questa, come vedi, non è la Divina Commedia, ma I Promessi Sposi!>>
<<Rimane il fatto che sei strano.>> Uno sghignazzo da parte della (c/c) contagia anche Giada e me. Invece, il tipo occhialuto sbuffa e ritorna sul suo romanzo.

Quel libro viene richiuso nuovamente dal monaco amanuense stesso a causa di uno spavento: lo scoppio di un petardo a partire fuori dalla finestra sorprende tutti i presenti.
È la mia occasione! Posso ucciderla ora, che sono tutti distratti dal petardo...

Anche (T/n) ha voltato lo sguardo verso la finestra, intenta a captare altri scoppi.
Con la mano senza coltello, la prendo per il collo e stringo la presa, spingendola a terra.

Sento il suo respiro bloccarsi sotto la mia presa, e i suoi battiti accelerare sempre più velocemente.
Non ci posso credere, non ci posso credere! Lo sto facendo! La sto uccidendo! Finalmente Hinata sarà mia! Dopo anni, potrò levarmi un peso!

Con un gesto del braccio, faccio scivolare fuori la lama, quando mi accorgo che non c'è. Non è caduto? Come? Perché?

<<Cercavi qualcosa, brutto idiota con i capelli tinti?>> Mi volto in tempo, prima di beccarmi un calcio al fianco e rotolare fino in fondo alla classe, fermandomi solo grazie al muro.
<<Ma che diamine->>
<<Sei stupido? Pensavi veramente di poter toccare la mia migliore amica così facilmente, eh?! Prima devi passare sul mio cadavere, pezzo di merda insulsa!!>>

Mi rialzo con uno scatto, e la mia lama si avvicina pericolosamente alla mia gola.

Io, Te E Il Terzo Incomodo [Mikeyxreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora