Capitolo 5

5 0 0
                                    

*Evil Kisaki's POV*

Finalmente posso portare avanti il mio piano senza seccature tra i piedi. Sul serio pensava di potermi sconfiggere così, su due piedi? Povero illuso. Però, ha fatto la fine che meritava.

Ritorno a casa, nella mia camera. Completamente da solo. Mi lancio sul letto con nonchalance e mi metto a fissare il soffitto. È molto... pulito. Decisamente pulito.

C'è qualcosa che mi sfugge... Cosa dovevo fare? Inserisco la mano nella tasca dei pantaloni e prendo quello che c'è all'interno: una delle mie siringhe? VERO, DEVO FARE STRAGE. Hai ragioone!

Mi alzo di scatto, prendendo quaderno e matita, pronto a preparare l'omicidio perfetto.

Com'è che potrei uccidere Givanni, poi Mikey e infine (T/n)?
Servirebbe qualcosa, o qualcuno che mi aiuti...ma chi? Nessuno vorrebbe aiutare uno sconosciuto a uccidere il proprio bersaglio. E allora che si fa?

<<Kisaki-kun! Da quanto tempo! Come mai sei da solo? Posso farti compagnia io?>>
Oh no. Quella voce. Dio, perché esisti anche tu?! Da dove sbuca poi?!
<<...Ciao, Hanma. No, non puoi stare qui perché tra poco arriveranno i miei. Vattene.>> Dico più che stizzito e sbuffando.
<<Ma come? Da quando hai dei genitori? Sei scappato di casa da piccolo, non li hai i genitori tu!>>
<<Smettila, non è divertente.>>
<<Ma questo sì.>>

Mi giro, solo per capire la sua espressione, e Hanma prende il mio viso fra le sue mani giganti. Mi fissa a lungo con i suoi occhi gialli da gatto, per poi avvicinarsi.
<<Su su, rilassati.>> Prima che possa reagire in qualunque modo, le sue labbra si fiondano sulle mie. Non riesco a muovermi. No, non di nuovo. Lo faceva anche nel passato, e ogni volta non riuscivo a liberarmi.

La sua lingua picchietta sui miei incisivi, ma io resisto comunque: non ho intenzione di farmi usare ancora.
A un certo punto, si stacca da me e mi squadra, deluso.

Poi mi guarda in modo perverso e si avvicina al mio orecchio. Cerco di guardarlo con la coda dell'occhio, cosa molto difficile siccome si sta nascondendo.

Qualcosa tintinna: il mio orecchino. La lingua di Hanma prende il controllo del lobo, inumidendolo completamente. Scende giù per il collo, fino alla spalla, che è coperta dalla maglietta.

Sposta il tessuto dalla sua vista, lasciando la pelle scoperta. Lentamente il suo fiato si fa sempre più caldo. Con i denti, prende un lembo di pelle e comincia a succhiarla, fino a creare un livido viola.

In preda al panico, provo a staccarmelo di dosso, ma comunque lui rimane immobile. Pur di non lasciarmi fuggire, incrocia le sue gambe, intrappolandomi in mezzo a esse.

<<Eddaii, Kisaki! Mi sei mancato da morire e ora voglio divertirmi con te.>>
<<No! Lasciami andare, Hanma! Ti prego... VATTENE!>> Urlo tra i singhiozzi, sperando che qualcuno dei vicini accorra ad aiutarmi. Mi tappa la bocca con la mano, evitando così che qualcuno si preoccupasse seriamente.

<<Shh, non parlare ora. Cerca di non venire subito e andrà tuuutto a meraviglia.>>

Che? No, no, no!
No, tutto tranne questo. Non di nuovo.
<<H-Hanma! Ti prego, non farlo! Ne ho già avuto abbastanza, ti soddisferò un'altra volta! Lasciami in pace!>>
Lui se ne sta zitto, mentre il suo lavoro continua senza il minimo disturbo. Come mia madre. Sono orrendamente identici sotto questo aspetto.

<<Nah, non mi va di aspettare. Spogliati. Ora. Oppure devo farlo io? Non voglio assomigliare a tua madre, era un po' troppo rude per i miei gusti.>>

...Non ne posso più...

<<Ti ho detto di lasciarmi andare, brutto deficiente!>> Gli tiro un pugno, ma è così debole che non lo smuove nemmeno. Comunque devo averlo infastidito.
<<Non avresti dovuto farlo.>>

Mi prende per il collo, stringendo la presa sempre di più, fino a togliermi il respiro. Questo sentirsi impotenti, mi è così familiare: mi sembra ieri quando questo successe la stessa identica cosa con il me di 3 anni fa.

La vista si offusca e anche gli occhiali, ormai, non servono a nulla. Innumerevoli puntini neri si intromettono nella mia "visuale", mentre Hanma mi scruta serio.

Prima di cadere in un sonno profondo, mi giungono alcune parole confuse, del tipo:
<<Sei il solito, Kisaki...>>
Oppure:
<<Sei un prosciutto, bastardo!>>

Mi sveglio di soprassalto, ansimando non poco. Sono ancora con i vestiti di ieri. Sono salvo?! Come ho fatto?
Sopra la sveglia c'è appiccicato un post-it. È da parte di Hanma:

Ehi, Kisaki!
So che ti sembrerà strano, ma è così: ho preferito usarti come scopa-amico quando sarai sveglio e di sicuro non in un giorno lavorativo, così il giorno dopo potrai andare a scuola! :)
Ciò non vuol dire che non verrò ancora: tieniti pronto e tieniti a portata di mano dei condom. Non si sa mai ;)
Sei salvo. Per ora.

Hanma-kun :))

Sono salvo per un soffio: quello lì verrà chissà quando ora...
Ancora in parte traumatizzato, mi preparo qualcosa da mangiare, mentre a piedi mi dirigo verso la scuola. Fuori ci sono (T/n), Givanni e Giadabro.

<<Ehi ehi ehi! Ora tu mi spieghi come cazzo hai fatto a non mangiare per tutta la giornata. Se provo a saltare solo la merenda, sta pur certo che morirò subito!>> Giada mi corre subito incontro appena mi vede
<<È l'abitudine. Da piccolo mia madre mi mandava a scuola senza mangiare e ormai non m'importa se mangio o meno.>>
<<Ma così facendo ti sei preso una sberla dalla tua compagna di banco molto premurosa, nonché la sottoscritta.>>
<<(T/n).>>
<<Givanni.>>
<<Con quanta fierezza hai appena detto questa frase?>>
<<Troppo poca!>>

Prima che uno di noi tre potesse ribattere questa affermazione fin troppo discutibile, la campanella suona e noi siamo costretti a entrare in classe, anche se a malavoglia.

Durante le lezioni, mi sento costantemente osservato, ma non capisco cosa avessero da guardare...
Durante un cambio d'ora, che finì col tramutarsi in terza guerra mondiale a causa di una supplenza, finalmente colei che mi stava osservando così a lungo si fa avanti e comincia a parlarmi.

<<Kisaki?>> La (c/c) mi fissa sempre di più.
<<Mh? Che c'è?>>
<<Perché hai due lividi rossi sulla spalla e sul collo?>>

Ma allora Hanma mi ha usato mentre ero svenuto! Bastardo...

Io, Te E Il Terzo Incomodo [Mikeyxreader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora