5.l'Akatsuki

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Naruto's pov:

Mi svegliai indolenzito, oggi dovevo andare alla torre dell'Akatsuki, fu quello il primo pensiero, mi alzai a fatica aggrappandomi alla parete, abbassai la maniglia della porta e dopo averla aperta vidi Sasuke in piedi ad aspettarmi, mi prese un braccio e mi aiutò ad arrivare in cucina, bevette il suo solito caffè e io rimasi a guardarlo senza dire o mangiare nulla.
-Naruto, ci vogliono li per per le 9:00, sono le 8:15, ci andremo in macchina- annui e Sasuke si portò il caffè alle labbra, che si sporcarono di liquido marrone, che pulì con la lingua.
Dopo essere pronti uscimmo dalla porta e andammo in ascensore, l'uomo corvino premette il tasto 0, e l'ascensore partì, arrivò in qualche secondo al piano terra, ed entrammo nella macchina di Sasuke.

Narratore's pov:

Sasuke entrò un una macchina nera e Naruto fece lo stesso solo quando il corvino gli aprì la porta da dentro, il ragazzo biondo era seduto davanti e al posto di guida c'era l'Uchiha, Sasuke prese le chiavi dalla tasca e accese la macchina, che partì ad una velocità di almeno 50 chilometri orari, Naruto guardò l'orologio, erano le 8:50, ed erano quasi in centro città.
Quando il biondo alzò la testa vide una torre altissima completamente di vetro, Sasuke parcheggiò la macchina vicino ad essa e scesero, entrarono nella torre, presero l'ascensore ed arrivarono all'ultimo piano in breve tempo, entrarono in una stanza in fondo al corridoio, la porta era grande, solo nera, Sasuke bussò, ed una voce maschile lo invitò ad entrare, aprì la porta, e il biondo vide per la prima volta l'Akatsuki al completo.
-Siediti Sasuke- disse un uomo dai capelli arancioni, "Nagato, dovrebbe essere lui, anche chiamato Pain se non sbaglio" pensò in silenzio Naruto.
-Tu devi essere Naruto?- chiese Nagato.
-Si, Naruto Uzumaki- disse con ansia il biondo, che si stava torturando le mani.
-Naruto, vieni più avanti- disse ancora l'uomo dai capelli arancioni e il biondo che era rimasto sulla soglia della porta fece qualche passo avanti.
-I Taka ci hanno raccontato quello che hanno visto, ora dovresti raccontarci il tuo parere- disse con calma Nagato facendo sedere Naruto sulla sedia accanto a lui.
-Ero in giro, dovevo vedere un amico, e sono andato contro una persona con cui ho dei debiti, ha cominciato a rincorrermi, sono andato in un vicolo, ed all'improvviso al posto di vedere quell'uomo vidi una specie di lupo si due gambe, il pelo marrone gli ricopriva la testa, gli artigli lunghi almeno 10 centimetri, le orecchie e la coda, era spaventoso- disse il biondo cercando di essere il più credibile possibile, come se non sapesse nulla.
-Ok, sai il nome di quest'uomo?- chiese ancora Nagato.
-Si, si chiama Akate Nuikezu- disse guardando in basso.
-Dai quando lo conosci?-
-Non so, in realtà aveva debiti anche con mio padre- disse a voce bassa.
-Chi è tuo padre Naruto?- chiese Nagato, Naruto esitò a risponde, poi disse.
-Non lo so- disse sussurando.
-Come non lo sai?- chiese Nagato.
-Lui è morto quando ero molto piccolo, non so nemmeno il suo nome- disse, ma come il resto delle cose dette il ragazzo mentì, si suo padre e sua madre erano morti realmente, ma lui sapeva chi erano, Kushina Uzumaki e Minato Namikaze, ma sapeva che se avrebbe detto i loro nomi lo avrebbero scoperto, tutti sapevano che Minato aveva sigillato il novecode nel corpo di suo figlio e che circa sei anni dopo morì in missione insieme alla moglie.
-Chi ti ha preso in custodia?- chiese ancora Nagato usando ancora lo stesso tono freddo.
-Tsunade Senjiu- "e Kakashi Hatake" avrebbe voluto dire il ragazzo, ma sapeva che il Sensei non era in buoni rapporti con l'Akatsuki.
-La donna curatrice- disse a bassa voce Nagato, come per riflettere, e lasciò Naruto uscire dalla stanza, ed il biondo così fece.

-Scusi Maestro Nagato, posso andare un scondo al bagno?- chiese Karin, e Nagato annui, la rossa si alzò senza fare rumore e cominciò a camminare verso la porta d'uscita, aprì la porta e affianco ad essa trovò il biondo degli occhi celesti.
-Naruto giusto?- chiese mettendosi davanti a lui.
-Naruto Uzumaki- rispose.
-Impossibile- disse assumendo un espressione più arrabbiata, e mise il ragazzo spalle al muro tenendogli le mani sopra la testa-non è possibile- sibilò tra i dente e aumentò la presa, il biondo strizzò gli occhi e sorrise, cercando di sembrare tranquillo.
-Scusi non capisco- disse guardando la rossa.
-Tu non sei un Uzumaki- sputò con amarezza, e questa frase graffiò il cuore del biondo, il suo nome e cognome erano l'unica cosa che gli ricordava la sua famiglia, e quella donna non poteva togliergli.
-Scusi come credo di non aver capito?- chiese ancora nella speranza di aver capito male.
-Sei un impostore- disse ancora acida, e il biondo sentì qualcosa dentro rompersi, la rabbia lo accecò.

Mi lasci così...? (Sasunaru)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora