"Ti ho visto un'altra volta nei miei sogni. Custodivi gelosamente un mazzolino di margherite dietro la tua schiena.
Poi, come se niente fosse, quei fiori li donavi a qualcun altro e con il cuore spezzato, ti allontanavi per sempre da me.Mi dici sempre che, nonostante tutto, non lascerai mai la mia mano.
Non farlo adesso che sono pronto a darti anche il mio cuore".꧁⸻꧂
Quattro giorni dopo e qualche consapevolezza in più, Taehyung era finalmente libero. Era stanco di starsene rinchiuso nella sua stanza e adesso che stava decisamente meglio, decise di fare una passeggiata a cavallo.
Aveva da poco mandato il suo fedele stalliere nel Regno dei Park e avrebbe poi fatto ritorno insieme a Park Jimin, un giovane uomo che poteva, quantomeno, considerarsi suo amico.Non aveva nemmeno visto suo marito dopo quella mattina. Aveva chiaramente intenzione di chiedergli scusa, ma allo stesso tempo, non ne aveva voglia.
I camerieri gli avevano riferito che il principe ereditario era tornato per qualche giorno al palazzo di Re Jeon e che sarebbe tornato soltanto l'indomani.
Taehyung non sapeva, effettivamente, se il suo comportamento fosse dovuto all'intimità avuta qualche giorno prima, né sapeva il motivo del suo allontanamento.
Aveva forse paura che gli sarebbe saltato di nuovo addosso?
O magari, aveva solamente voglia di tornare da suo fratello e passare del tempo con lui prima del suo matrimonio.
Taehyung fece una smorfia al pensiero di partecipare a quell'evento tra poche settimane. Dover mettere di nuovo piede nel Regno dei Jeon era un tormento, aveva voglia di urlare e sfogarsi per tutta la frustrazione che il suo corpo accumulava giorno dopo giorno.Quella mattina, aveva piantato l'ennesima margherita sul terreno umido, la testa aveva ripercorso la conversazione avvenuta con Jungkook un po' di tempo prima.
"Quelle margherite riflettono ciò che non sei, ma che vorresti essere" gli aveva detto.
La verità era che, Taehyung amava le margherite proprio per quel motivo, la loro purezza rispecchiava ciò che lui non sarebbe mai stato.In quel momento, gironzolava per il palazzo, alla ricerca di ispirazione per il suo prossimo quadro. Difficile credere che avveniva solo quando al mattino, si abbandonava per qualche secondo a guardare il viso pallido dell'Alfa e adesso che non c'era, era esattamente difficile trarre ispirazione dal nulla.
Comunque, mentre aspettava l'arrivo del suo amico, decise di curiosare in giro e quando si fermò esattamente dove non doveva essere, il suo istinto più audace non ci pensò due volte ad afferrare la maniglia e aprire la porta della stanza del marito.
Tutto era perfettamente in ordine, il letto ben rifatto e le tende tirate via per far illuminare ancor di più la stanza dalle pareti color avorio.
Taehyung si incamminò verso uno dei comodini, mordendosi l'interno della guancia nervosamente, mentre il suo corpo oscillava e la sua mente diceva di fermarsi.
Ma chi era lui per ascoltare ciò che diceva la sua testa? L'istinto curioso non si era minimamente affievolito e tutto ciò di cui aveva bisogno era trovare qualcosa per far riaffiorare la sua ispirazione.
STAI LEGGENDO
𝒯𝒽𝑒 𝒱𝒶𝒾𝓃 𝒫𝓇𝒾𝓃𝒸𝑒
FanficALPHA X ALPHA Era l'anno 1904 e i due regni più forti e potenti della Corea sigillarono il loro legame tramite il matrimonio dei principi appartenenti alle due famiglie. I Kim e i Jeon erano da sempre in buoni rapporti ma, dopo la guerra -avvenuta...