♔ 𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 6

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"Sono solo un uomo vulnerabile e non ho il coraggio di ammettere davanti a te, che il mio cuore è solo vetro, sebbene mi comporti come se fosse d'acciaio

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"Sono solo un uomo vulnerabile e non ho il coraggio di ammettere davanti a te, che il mio cuore è solo vetro, sebbene mi comporti come se fosse d'acciaio.

Vorrei consegnartelo comunque, nonostante le crepe che ho cercato in tutti i modi di rimarginare"

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Il cuore di Taehyung non poté fare a meno di vacillare non appena quelle parole lo colpirono in pieno petto.
Gli occhi di Jungkook, in quel momento, erano spenti, non emanavano alcuna espressione, come se una patina di ghiaccio li avesse ricoperti e le sue emozioni non riuscivano a trasparire.
D'altro canto, Taehyung se ne stava immobile, faccia a faccia con l'uomo che gli aveva fatto perdere il terreno da sotto i piedi in un attimo.

Non credeva che sarebbe arrivato
a tanto. Era vero, il loro rapporto non era così solido e Taehyung si sforzava di pensare che non gli importava così tanto, che andava tutto bene e che niente poteva scalfirlo.
Ma allora perché quelle parole l'avevano ferito nel profondo?
Il suo cuore sembrava esplodere da un momento all'altro e non in positivo.
Cercò in tutti i modi di focalizzarsi sul marito, di trattenere tutte le parole che avrebbe voluto dirgli, ma che erano completamente inutili.
Gli occhi dell'Alfa davanti a lui tremavano, era come se anche lui stesse combattendo una battaglia con se stesso. Si era forse pentito di averlo detto?
In cuor suo, Taehyung sperò che fosse così.

Deglutì senza staccare gli occhi dai suoi scuri, le piccole chiazze luminose, che spesso adornavano le sue iridi erano spente e irriconoscibili.
Persino il suo profumo cambiò nel giro di un secondo. Ciò che Taehyung percepiva adesso era ansia e paura. Ma di cosa?

«Vuoi davvero separarti da me, Jungkook?» Chiese, supplicando con lo sguardo di rimangiarsi quelle parole dure e colpevoli.

Il marito abbassò lo sguardo, ma L'Alfa gli mise due dita sotto il mondo. Se aveva davvero voglia di abbandonarlo per sempre, gliel'avrebbe detto in faccia, senza alcun rimorso.
Non c'era scampo per lui, Taehyung aveva bisogno di sentirselo ripetere, proprio mentre i suoi occhi cercavano in tutti i modi di trattenere le lacrime, fallendo miseramente.
Si, voleva farlo sentire in colpa, era ciò che più bramava in quel momento.
Non era una vendetta. Se c'era anche solo una piccola parte d'affetto per lui, allora Jungkook si sarebbe sentito male per averlo ferito, l'avrebbe compatito e forse, si sarebbe rimangiato tutto ciò che aveva detto pochi minuti prima, devastando il suo cuore fin troppo debole.

Le dita a contatto con la sua pelle bruciavano, l'aria attorno a loro diventò molto più cupa di prima, era quasi impossibile respirare regolarmente.
Erano entrambi troppo storditi dal loro profumo accogliente.
«Guardami» sussurrò ancora, mentre la testa di Jungkook si sollevava.
Il suo respiro era irregolare e le sue pupille si dilatarono quando incrociò il suo sguardo ferito.
«Dimmi che non vuoi più stare con me» lo spronò, ma Jungkook respirava a fatica e si allontanò di un centimetro da lui, allontanando le sue dita e passandosi una mano tra i capelli corvini.

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