Capitolo 5- un inconveniente

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L'alto palazzo che mi si staglia davanti è il centro d'addestramento... Wow è enorme! 24 piani, più quelli sotterranei con la palestra. Io starò all'ultimo piano... Con James... In due stanze diverse ovviamente, però sullo stesso piano. Per qualche istante mi immagino l'arena come l'ha descritta Maryl, a proposito che fine ha fatto la nostra "amica"?
Non faccio in tempo a pensare ad altro che un paio di mani guantate di un pacificatore mi spingono fuori dalla macchina verso l'ingresso della struttura. I pacificatori tirano me e James dentro un portone in legno scuro sulla facciata anteriore del centro d'addestramento. Ci infiliamo in un'ascensore piuttosto piccola e iniziamo a salire.
-Rue hai visto i tributi del 4? Entrambi dodicenni... solo dodici anni...-
Oh cavolo... James mi ha rivolto la parola! Cosa dico? Cosa faccio? Perché mi preoccupo tanto? Tra di noi non c'è niente. Siamo solo "i tributi del 24" e punto.
-S-si ho v-vis-visto e quel-quelli del 2 n-non li trovi m-minaccios-minacciosi?- balbetto rossa come un pomodoro.
-Quelli del 2? Ah sì, mi pare si chiamino Ax e Liss. Sembrano bravi...-
Cosa faccio? Rispondo? Annuisco? Rispondo e annuisco? Le guance mi stanno letteralmente andando a fuoco e il cuore mi martella fortissimo nel petto. Alla fine annuisco e dico:-Hai ragione... ma tu pensi di allearti con qualcuno?-. -Non saprei... Forse.- risponde.
L'ascensore si ferma emettendo uno scricchiolio stridulo e le ante si aprono mostrando un corridoio con la moquette verde e le pareti bianche immacolate. Io e James camminiamo a caso e poi troviamo la sala da pranzo. Lì c'è una ragazza sui trenta che non sembra di Capitol: i suoi corti capelli biondi le cadono lisci sulle spalle e la pelle leggermente abbronzata non riporta tatuaggi. La ragazza ha degli incredibili occhi grigi, non ne avevo mai visti di così luminosi, essi sono contornati da una spessa linea di eye-liner argentato. La vera domanda è: chi cavolo è??? -Ehy?- esclamo. La ragazza si gira e dice con una voce molto melodiosa:-Tu devi essere Rue, e tu James... Giusto? Beh io sono una sostituta di Maryl che ha parlato un po' troppo e la presidentessa voleva mettere le cose in chiaro con lei. Mi chiamo Charole.-. Una sola parola mi invade la mente: "senza-voce" "senza-voce" "senza-voce"... Ma come ha fatto la presidente a sentire quel nostro discorso? Mi dispiace per lei, era simpatica... Io destinata a morire chissà come, mentre lei costretta a servire i capitolini senza poter dire una parola... In fondo siamo entrambe messe male...
SPAZIO AUTRICE
Ehy! Scusate se il capitolo è corto e un po' scarsino, spero che la storia vi piaccia comunque❤️

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