Capitolo 5 - Ho fatto un casino

1K 55 20
                                    

Prendo le lettere del, in teoria ancora, mio fidanzato e le posiziono nell'ultimo cassetto del comodino, affianco al mio letto.
Non ho il coraggio di leggerle, farlo mi porterebbe a ricordare tutti i bei momenti passati insieme in casetta, i primi dubbi, il primo bacio, il primo litigio e la prima pace. E via dicendo.
Ed ora non ne ho la forza. Si contrapporrebbero a tutte le memorie che ho con Angelina, che al momento sembrano più dolci e semplici da apprezzare. Da quella sera in cui ci siamo confessare i nostri sentimenti solo attraverso gli sguardi, da quando le sue labbra sono diventate un tutt'uno con le mie, non riesco a non pensarci. Anche se una parte di me è consapevole che ci sono ancora troppe cose non dette tra noi. Cose che non so se ci diremo mai. Avrei voluto più tempo per chiarire con lei, e invece l'eliminazione mi ha portato via l'occasione di capire appieno i miei sentimenti per la bella lucana, che attualmente mi tormentano tanto quanto quelli per il bel marchigiano.
Nei minuti successivi la mia mente non può che non essere attratta da quel cassetto, così dopo un bel po' di tempo passato a lottare contro i miei istinti, lo apro.
Inizio a leggere.
E leggo.
Una dopo l'altra le lettere di Giovanni mi riempiono il cuore di gioia e tristezza allo stesso tempo. Il suo essere è rispecchiano appieno nell'inchiostro inciso su questa carta.
Una lacrima scende silenziosa sul mio viso.

"Mi dispiace."

Mimo con le labbra senza emettere alcun suono. E non so se sia rivolto a me, a Piccolo o ad Angelina.
O a tutti e tre.
Ironia della sorta, nell'esatto momento in cui decido di riporre tutti i fogli nel luogo che gli avevo assegnato precedentemente, vedo il mio telefono illuminarsi.
Un messaggio.
Ciao Fede. Come stai? Non so se tu sia già arrivata a casa, appena hai un po' di tempo chiamami. Mi manchi ❤️.
Leggo dall'anteprima. Questo messaggio di Giovanni si aggiunge a tutti quelli che mi ha scritto, e che non ho ancora letto, da quando è uscito.
Ora non me la sento di ascoltare la sua voce, e magari crollare in un pianto isterico in chiamata.
No, decisamente non è il momento. Ma, come a non volermi lasciare in pace, il mio telefono vibra ancora, stavolta più a lungo.
Mi blocco.
Non ho il coraggio di sbirciare il nome della persona all'altro lato del cellulare.
Riesco a farlo solo quando la suoneria cessa.
Non è lui.
Alessia, la mia migliore amica, fa partire una seconda telefonata, e stavolta non esito a rispondere, con il cuore più leggero.

"Ale!"

Rispondo entusiasta esclamando il suo nome. Lei è un'altra persona che è, ed è stata, fondamentale nella mia vita, è soprattutto grazie a lei se ho deciso di partecipare al programma.
La mia manager.
Ha sempre amato definirsi ironicamente così. Eppure il suo interesse è pari, o addirittura superiore, di quello di un manager.

"Amore mio! Mi sei mancata tantissimo. E sei stata fortissima in queste settimane. Come stai ora? Cosa fai di bello? Ti sei già sistemata?"

Mi risponde euforica, riempendomi di domande, che ho già dimenticato.

"Ao frena un po' mi stai rimbambendo."

Rispondo ridendo, e così fa anche lei in risposta.

"Mi sei mancata tantissimo anche tu, e sto bene, un po' scombussolata."

Continuo, riempio di significato quello scombussolata, almeno per me. In cuor mio so che non lo sono solo emotivamente a causa dell'uscita dal programma e il ritorno alla realtà, ma soprattutto per il mio cuore diviso in due a causa dei due ragazzi che mi hanno rapita e stregata in questi mesi.
Da un lato c'è Piccolo G, il mio Giovanni, la mia certezza. E dall'altra c'è Angelina. L'amore nuovo, con tutti i suoi dubbi e le sue insicurezze. Non sono solo i pochi baci che ci siamo scambiate a mettere in discussione tutto quello che ero sicura di provare con Giovanni, ma sono soprattutto tutte le emozioni provate al suo fianco, il modo in cui riesce a capirmi, a rincuorarmi, a farmi sentire amata.

Sei Il Mio SoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora