Capitolo 11 - Finale

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Stringo forte a me il biondo ballerino pugliese, le carte girano lentamente, il tempo sembra scorrere a rallentatore. Ho già vinto la categoria canto, ed è stata un'emozione indescrivibile, a momenti si deciderà chi sarà il vincitore del programma. Sta per finire tutto. Sono gli ultimi istanti. È stato un lungo percorso, se ripenso a quando sono entrata qui dentro mai avrei immaginato di arrivare fin qui. Non ho mai amato il confronto con gli altri, ho sempre visto gli altri migliori e più belli di me. Ho sempre evitato le mie paure e la sovraesposizione. Eppure qui ho smesso di scappare. Non mi aspettavo di riuscire ad affrontare tutto ciò, e che mi facesse così bene. Ho imparato che non sono così male, a non sentirmi in colpa ad essere felice, a non scappare. Ed è sicuramente anche merito dei miei compagni di viaggio. Anche merito suo.
Riesco a pensare a lei anche in questo momento, incredibile come mi abbia stregato il cuore e i pensieri quella ragazza.
Da un lato ho una gran paura di uscire da qui dentro. Paura che tutte le paranoie che sono riuscita a sopprimere possano tornare più forti di prima. Paura di ricadere nel baratro che mi circondava fino a qualche mese fa. Paura di essere di nuovo sola. Paura di perderla.
Gli occhi diventano umidi, pizzicano. Decido di far cessare i miei pensieri, almeno per ora decido di non fasciarmi la testa prima di rompermela.
Ed ecco.
La musica volge al termine.
La carta si gira.
Un nome.
Un volto.
Un vincitore.
Il volto di Mattia si presenta sul monitor. Lo abbraccio. Per poi farmi da parte e dargli modo di festeggiare. Maria mi porta la mia coppa, quella di categoria, più piccola di quella del vincitore, ma la alzo comunque con fierezza verso il pubblico. È un'emozione indescrivibile vedere quanta gente mi vuole bene, quanta gente canta le mie canzoni. È proprio quello che ho sempre sognato. Sono così felice, non riesco nemmeno a saltare. Spero di averti reso fiero di me papà.
Maria stacca il collegamento ed iniziano i festeggiamenti, ci sono tutti i professionisti, i giudici, i professori. Dirette ovunque, bottiglie di spumante, coriandoli. È una festa vera proprio, e nonostante tutto mi sento felice. Ora inizia il bello, si torna alla vita reale, ma adesso sono sicura che voglio vivere di musica e di nient'altro.

...

Le interviste e i festeggiamenti sono finalmente finiti. Sono le tre di notte, sono esausta, ho terminato tutte le energie. Gli occhi mi si chiudono da soli, e a stento mi reggo in piedi, complice anche qualche bicchiere di troppo durante i festeggiamenti. Mi reco in casetta. Gli altri sono andati in hotel, io ho preferito passare l'ultima notte in quelle quattro mura che mi hanno accompagnato in questo incredibile viaggio, come se fosse un modo per dire addio a tutto, e dare il benvenuto alla nuova vita che vivrò da domattina.

"Angi."

Il mio cuore salta un battito.
Riconoscerei quella voce in mezzo a mille. Mi immobilizzo, quasi non ho la forza di voltarmi, ho paura che sia tutto frutto della mia immaginazione.
Un attimo di esitazione, poi mi giro.
E la vedo.
Gli occhi mi si riempiono di lacrime. Nemmeno mi accorgo che le mie gambe iniziano a muoversi verso di lei, sempre più velocemente, fino a saltare addosso e stringerla il più forte possibile.
Il suo profumo sa di casa.
Ricambia l'abbraccio con la mia stessa intensità, riusciamo a dirci milioni di parole senza emettere alcun suono. Mi sento più leggera.
Mi sento il cuore più leggero.

"Mi sei mancata tantissimo Fede."

Riesco a dire dopo qualche secondo, senza mai lasciare le sue braccia, lei in risposta mi stringe ancora più forte sussurrando un semplice

"Anche tu."

Dopo qualche altra manciata di secondi in cui restiamo strette senza proferire parola, ci dividiamo. Lei tiene le sue mani sui miei fianchi, io porto le mie alle sue guance.

"Sono veramente tanto fiera di te."

Mi dice.
Ed è sincera.
Lo vedo dai luccichio dei suoi occhi, dall'emozione nella sua voce.
E le lacrime sfuggono al mio controllo. Lacrime di gioia.

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