Capitolo Nono

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Nonostante le minacce ricevute Jeongyeon non aveva battuto ciglio e si era limitata a parlare col suo solito tono calmo "sono la proprietaria della biblioteca e ti ho chiamata per qualcosa di urgente e molto serio, quindi non c'è bisogno che utilizzi le tue mani per strozzarmi"

"Che cosa è successo? Non dirmi che le altre coppie si sono eliminate a vicenda. Questa sarebbe un'ottima trama per un film, prendi appunti" si era rivolta a Momo, la quale era ancora troppo imbarazzata anche solo per darle ascolto.

"Non è successo niente di quello che immagini, ma ho bisogno della presenza di tutte voi il prima possibile. Potreste venire subito?"

"È proprio necessario? Io e Momo eravamo piuttosto impegnate a studiare un modo efficace per risolvere il problema della fame nel mondo"

Jeongyeon non aveva potuto fare a meno di sorridere divertita "un pensiero nobile da parte vostra, ma ti garantisco che potrete riprendere i vostri studi molto presto. Venite qui, te lo chiedo come favore personale"

L'urgenza nella sua voce aveva sortito l'effetto desiderato, infatti dopo aver interrotto la telefonata era corsa in camera per rimettere il suo adorato anello al labbro "non so cosa sia successo, ma sembra qualcosa di veramente serio"

"Non ti ha spiegato nulla?" l'altra ragazza stava indossando un giacchetto che le aveva prestato Nayeon, già pronta per uscire di casa "secondo te sta per succedere qualcosa di brutto?"

"Spero di no, però ho percepito una certa tensione soltanto parlandole al telefono e dal mio punto di vista è abbastanza preoccupante. Andiamo a vedere cos'è successo, ti va?"

"Ho forse un'altra scelta?" aveva sorriso lievemente, un po' intristita dalle cose avvenute in soli pochi minuti. E poi, anche se si vergognava molto perché un po' egoista, odiava il fatto di non aver ricevuto il bacio tanto desiderato.

Quel giorno non c'era nemmeno una nuvola ad oscurare la luminosità del sole, facendo sì che il venticello fresco fosse piacevole a contatto con la pelle, tanto che non era nemmeno necessario coprirsi molto.

Tra le due donne governava il silenzio assoluto, se si escludevano i vari suoni della strada, e l'imbarazzo provato da una di loro era piuttosto evidente persino agli occhi dei passanti.

"Se ti ho messa a disagio mi dispiace e ti chiedo scusa, non lo farò mai più" Jihyo stava camminando con le mani in tasca e lo sguardo serio rivolto in avanti "però vorrei che non facessi il gioco del silenzio perché non riesco a reggerlo, ci pensano già i miei genitori a farmi sentire una nullità"

"Non hai niente di cui scusarti e non sto evitando di parlarti per punirti, sto solo cercando un modo per mandare via il mio imbarazzo. Non c'è niente di sbagliato in quello che è successo poco fa, è solo che non sono abituata e non so come dovrei comportarmi"

La truffatrice aveva annuito lentamente, avvicinandosi abbastanza da poterle prendere la mano "ti insegnerò io come tenermi al guinzaglio, sono certa che imparerai in fretta"

"Stai dicendo che se non ti tengo d'occhio finirai tra le braccia di un'altra ragazza?"

"Anche se sembro quel tipo di persona ti assicuro di no, che motivo avrei di farlo se mi sto interessando a qualcun altra? Devi sapere che il mio prossimo obiettivo è quello di darti un bacio che non dimenticherai mai, perciò stai molto attenta o potresti innamorarti perdutamente di me"

I suoi gesti melodrammatici avevano fatto ridere Momo, la quale stava iniziando a sentirsi più tranquilla e aveva ricambiato la stretta esercitata sulla sua mano "sarebbe un vero guaio"

"I guai sono all'ordine del giorno con me, inizia ad abituartici o verrai travolta dal mio mondo poco corretto" la stava tirando leggermente, intenzionata ad arrivare al più presto in biblioteca per poi tornare a finire quello che avevano iniziato.

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