-QUESTO NON FA PER ME-

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T/N: Mamma, papà, sono almeno 3 ore che sono chiusa in questa macchina ,quando arriviamo?

Papà: Tesoro siamo quasi arrivati, abbi ancora pazienza ancora per 20 minuti.

-Solo 20 minuti? Io intorno vedo solo alberi e neve. Mi devo veramente trasferire in una cittadina in montagna? Io sono abituata a vivere nelle grandi città  e ora devo imparare a vivere in questo posto? No, no, questo posto me lo sento,  non fa per me. -pensai ciò mentre la macchina stava facendo l'ennesima salita.-

Mamma: Sono sicura chi troverai benissimo qui...

T/N: Mamma tutto bene?

Mamma: Si certo amore, perché?

T/N: No nulla... -Perché parla in questo modo? Riesco capire benissimo che sta succedendo qualcosa perché mia madre cambia tono di voce quando sta per succedere qualcosa di brutto, ma per ora, è tutto ok, cosa succede?-

Passarono 20 minuti, come diceva tuo padre ,eri arrivata all'entrata di una piccola città di nome South Park. Ti guardasti attorno per vedere se c'era qualcuno e ,effettivamente, qualcuno c'era. Erano 4 ragazzi, a prima vista ti sembrarono della tua età, anche se non dovresti farlo decidesti di origliare la loro conversazione. Visto che la macchina era ancora in moto, non eri riuscita ad ascoltare molto ma riuscisti a vedere un ragazzo un pochino soprappeso che urlo <<STAI ZITTO BRUTTO EBREO DEL CAZZO>> e poi un ragazzo con un cappello verde dal cui si potevano intravedere dei capelli ricci e rossi <<OH CULONE IO DICO CIÒ  CHE VOGLIO>>. Dopo quella esclamazione ti scappò una piccola risata e in quel momento. In quel momento, uno dei 4 ragazzi ti vide e ti indicò agli altri dicendo <<Ma chi è quella?>>   <<É sicuramente una nuova, non l'ho mai vista prima>> Rispose il ragazzo con il cappello verde. A quel punto tu decidesti di nasconderti quindi abbastasti la testa sotto il finestrino ma era troppo tardi, ormai ti avevano visto.

Per fortuna la macchina era ancora in movimento quindi "scappasti" da quella situazione parecchio imbarazzante per te.

La macchina si fermo davanti a una casa di color verde con un garage gigantesco; presi tutti i tuoi bagagli ; ti avviasti verso la porta con i tuoi genitori e quando abbasti la maniglia...

???: Oh tu sei T/N giusto? Entra pure cara. -apre le braccia per un abbraccio-

T/N: Si è il mio nome, ma tu come fai a saperlo? -schivi l'abbraccio che la donna ti voleva offrire spostandole via le braccia-

???: I tuoi "genitori" non te lo hanno ancora detto?

T/N: -Ti giri- Mamma, papà ,cosa sta dicendo questa e cosa ci fa in casa nostra?

Li guardi con profondo stupore mentre tua madre trattiene le lacrime e tuo padre inizia a guardare per terra, come se si vergogna di qualcosa

T/N: COSA STA SUCCEDENTO?! PERCHÈ NON RIPONDETE, PERCHÈ NON MI GUARDATE NEGL'OCCHI , VOGLIO DELLE RISPOSTE ORA!

Mentre pronunciavi queste parole, la signora ,che era ancora ad aspettarti all'uscio della porta, si intromise nel tuo discorso dicendo:

Ovviamente non te lo hanno detto... Credo che lo farò io allora.

-Tu volti verso la donna che finalmente voleva spiegare cosa stava succedendo.-

T/N: Beh allora, parla, spiegami tu cosa sta succedendo perché i miei genitori si rifiutano anche di guardarmi ora.

???: Forse sembrerò crudele dicendoti questo ma... Loro non sono i tuoi genitori...

La tua faccia, da confusa , divenne pallida come se avesti visto un fantasma. Quelle parole ti resero immobile e nella tua mente stavi ripensando a tutti i momenti che avevi passato con quelle persone che continuavi a chiamare mamma e papà.

T/N: Se è uno scherzo, non è affatto divertendo signora!

:Tesoro, chiamami mamma ma se non ti senti ancora pronta, chiamami pure Liane. Disse la donna con un sorriso. 

Tu, a questo punto ,non riuscivi neanche a  più rispondere.

"Papa": Mi dispiace molto amore, ma è vero, noi non siamo i tuoi genitori biologici... 

L'uomo che chiamavi "papà" si volto verso quella donna che aveva ricoperto il ruolo di madre per ben 15 anni. 

"Mamma": Ti prego, lasciaci spiegare cosa sta succedendo , forse è meglio per tutti sen entriamo dentro casa per sederci e parlare di ciò.

Entrate in casa

Ti accorgi immediatamente di un quadro appeso, esso raffigurava una quella donna, Liane, e uno dei 4 ragazzi di prima, quello che aveva urlato contro il ragazzo con i capelli rossi 

In quel momento, il tuo cervello non ci stava più capendo nulla, neanche tu sapevi come stavi camminando in quella casa perché nessuno dei tuoi muscoli si stava muovendo effettivamente, probabilmente ti stavano spingendo dentro ma tu non pensavi a quello ma continuavi a pensare a ciò che ti avevano appena detto.

Ripresa coscienza, ti sedetti in una poltroncina di fianco al divano dove si erano accomodati i tuoi "genitori" e Liane.

Liane: Piccola, credo che loro hanno molto da spiegarti quindi io vado un attimo in cucina per prepararvi del tè con biscotti.

tua "madre", asciugandosi le lacrime, ti disse

: 15 anni fa iniziò tutto...



-Una piccola città nelle montagne-    (South park)    (Kyle x T/N)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora