Scalciai con una zampa il cumulo di neve che avevo di fronte, la rabbia cresceva sempre di più e faticavo a reprimerla. Ad un certo punto mi lasciai andare a peso morto, portai le zampe sul muso e ringhiai come se mi stesso sfogando. Intorno a me tutto taceva, pace assoluta eppure mi sentivo così male come se stesse per accadere qualcosa.
Giusto un'ora fa stavo riferendo ai lupi anziani di ciò che ho visto nel bosco, ma la loro risposta è stata una risata e battutine del tipo "forse hai strusciato il muso su qualche fungo strano". Peccato che percepivo la loro insicurezza, anche in loro c'è qualcosa che non va eppure nessuno sembra voler parlare. Samuel non sapeva niente e non percepiva niente, ma ha detto che terrà gli occhi aperti, cosa può esserci di peggio? Sono due notti che la luna non si vede, cielo pieno di nuvole e nemmeno uno spiraglio di luce, niente odore. Il nulla e questo porta guai.
Apro di scatto gli occhi, ho la testa così tra le nuvole che per poco non mi buttavo in un ruscello ghiacciato. L'acqua del corso scorreva tranquilla e si poteva percepire la sua freddezza, ma non mi importava e quindi strisciai leggermente in avanti fino ad affondare il muso nell'acqua. Il freddo mi investi subito, prima colpi il mio naso delicato e poi i denti, mi ripresi subito e mi rialzai.
Presi a correre verso la valle, che era parecchio distante visto che avevo camminato un po' per giungere al ruscello.Giunsi alla conclusione che immergere il muso nell'acqua ghiacciata non è stata una buona idea, visto che avevo ancora l'olfatto scombussolato e ghiacciato. Era passata mezz'ora e ancora stavo annusando tronchi o cumuli di neve nel tentativo di cercare una traccia di lupo, ma niente. Non c'era odore nemmeno degli animali in letargo o di volpi, è come se in quel luogo non esisteva anima viva, a parte me. Alzai lo sguardo e i lunghi abeti sembravano quasi infiniti, iniziava a fioccare e la mia pelliccia rossastra si stava bagnando, mi girai in torno e poi qualcosa che non mi sarei mai aspettato di vedere apparve davanti si miei occhi.
-ciao cucciolino- una risatina squillante mi invase le orecchie, avevo davanti una bambina umana, avrà avuto 4 o 5 anni ed era vestita pesantemente. La cosa strana è che non sapevo che potessero esserci umani in giro, i trattati lo impedivano.
-ti sei perso?- avanzava e io rimasi in mobile, non volevo guai e tanto meno ferire una bambina. Quando fu a pochi centimetri da me notai i suoi occhi celesti e qualche ciuffo di capelli biondi uscirle dalla cuffia, aveva una carnagione troppo chiara quasi pallida. Dedussi che non era di queste parti.
-sei davvero un bel cucciolino-
Cucciolino? CUCCIOLINO? Credo che non abbia ben presente che bestione si trova da vanti, sbuffai facendo uscire del calore dalla bocca. Lei allungo la mano verso di me e prese ad accarezzarmi, cosa che mi piacque molto visto che aveva delle mani morbidissime, poi ad un tratto mi abbraccio stringendo quelle piccole manine al mio collo
-cucciolino, sei caldissimo. Hai la febbre?- quella vicina dolce, poi alzò la testolina e mi lasciò un bacio sul muso. Mi faceva quasi tenerezza, feci per leccarle la guancia quando un urlo risuonò nell'aria
-Dasy! DASY!- una giovane donna si trovava a qualche metro da noi, con le lacrime agli occhi e una mano sulla bocca, volte ciocche di capelli biondi uscivano spettinate dalla sua cuffia, dedussi che fosse la madre. Non mi accorsi che nel sentire l'urlo mi misi in posizione d'attacco spintonando leggermente la bimba che appunto era caduta sulla neve. Mi stava guardando con un espressione mista terrore misto spavento, ma sorrideva. Continuava a sorridere
-cucciolino, è solo la mamma- si rialzò scrollando la neve dai guanti.
Arrivo anche un signore anziano, con capelli bianchi
-maledetto bastardo- tirò fuori dal giaccone un enorme fucile e li iniziai ad aver paura io. Non potevo fare niente se attaccavo rischiavo di uccidere un innocente e se restavi fermo sarei morto io.
-nono, papà! Il cucciolino è buono!- la bambina ridacchiando corse dai suoi genitori, la madre la prese in braccio stringendola forte accertandosi che stesse bene. Il padre continuava a puntarmi il fucile contro, dietro di lui arrivarono due uomini che riconobbi subito. Erano i tizi che parlarono con Marcus.
-signore, lasci stare. È uno di loro- uno dei due avanzò, mise la mano sul fucile dell'uomo facendoglielo abbassare, poi si girò verso di me e con prepotenza misto rabbia urlò
-va via!- rimando disgustato dal suo tono, si rivolse a me come se fossi un mostro. Inghiai come disapprovazione, ma smisi quando sentii un ululato in lontananza. Era Luke, mi stavano cercando e forse erano turbati dalla mia assenza.
Con uno scatto mi girai e presi a correre seguendo l'ululato che non cessava, prima di sparire tra gli alberi mi voltai e vidi un ghigno sul volto del padre della bambina. Stava tramando qualcosa, me lo sentivo. Ma forse è solo una coincidenza, forse dovrei rilassarmi.Finalmente raggiunsi la valle, tutti erano riuniti al centro. Forse è stata convocata una riunione?
Luke stava correndo verso di me seguito a ruota dai gemelli che ogni tanto inciampavano rotolando.
-Alan! Che fine hai fatto, sei stato via tantissimo- urlava assumendo un espressione preoccupata. Ma sono stato via per un paio d'ore, credo, quindi perché preoccuparsi troppo?
-è successo qualcosa?- mi fermai guardandomi attorno per poi portare lo guardo nei suoi occhi
-Alan, Samuel è stato rapito. Si sono perse completamente le sue tracce e non risponde ai richiami- lo guardai in modo strano per poi precipitarmi verso il suo branco dove la compagna dell'alpha era in lacrime e i suoi cuccioli sembravano smarriti
-Alan, è sparito. Ho perso le sue traccia all'improvviso, temo che sia successo qualcosa di pericoloso- la giovane lupa dal pelo caramello era agitata e si leggeva la paura nei suoi occhi ambrati
-cosa hanno detto i vecchi?- dissi riferendomi agli anziani
-loro pensano che abbia volutamente fatto perdere le sue tracce, ma non è possibile visto che era andato a caccia- disse velocizzando le parole visto che era pervasa da ansia
-ti ha pervaso detto dov'era diretto- mi avvicinai di più a lei mentre altri lupi del branco cercavano di tranquillizzarla
-era diretto verso il grande picco, aveva fiutato alcuni caribù e pensava di portarne un po' per cena- annuii per poi girarmi verso il mio branco che mi aveva raggiungo
-vado a cercarlo, Agron lascio a te il comando per ora- mi girai e presi a correre di nuovo verso il bosco in direzione del picco.Non c'era traccia di Samuel e questo era preoccupante perché un lupo lascia sempre una scia dietro di se, non è cosa da tutti sparire senza farsi rintracciare. È successo sicuramente qualcosa, devi trovarlo.
Si stava facendo buio e nell'aria c'era una leggera puzza di bruciato che si espandeva sempre di più. Un incendio era vicino, diventai teso quando sorpassai un enorme cespuglio arrivando così al picco e mi avvicinai al pendio. Mi perso via a guardare il cielo, in lontananza si vedevano tuoni e fulmini, niente luna nel cielo. Era tutto così strano, non capivo. Mi guardai intorno cercando uno spiraglio, un qualcosa che potesse aiutarmi e poi lo sentii, un ululato. Presi a correre così in fretta che spostavo quantità enormi di neve al mio passaggio, era Samuel lo riconoscevo.
Arrivai in punto del bosco che formava un ampio cerchio dove all'interno non c'erano alberi, ma la cosa strana è che dal che entro del cerchio risuonava l'ululato. Mi avvicinai, che cosa strana visto che qui non c'è niente, presi a scavare nella neve fino a quando un aggeggio nero spuntò fuori dalla neve sporca di terra, era quello che trasmetteva l'ululato. Ditemi che è uno scherzo! Con rabbia presi l'oggetto tra i denti e lo feci in mille pezzi
-eccolo qui, la nostra preda- mi girai ringhiando e una luce abbagliante mi investì, mi guardai attorno ero circondato da uomini e questi avevano un terribile ghigno in volto.
-lupacchiotto, vieni qui- si avvicinavano tenendo delle lanterne che emanavano una luce fastidiosa, poi un uomo con capelli bianchi si avvicino e tirò fuori un telecomandino. Lo riconobbi, era il padre di quella bambina...ma cosa sta succedendo?!
All'improvviso le orecchie iniziarono a fischiarmi, le luci si facevano più intense e l'odore di bruciato mi invase le narici. Prima di svenire sentii una possente risata nell'aria.
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Alpha
WerewolfÈ lei che mi guida, è lei che mi aiuta. Lei, la nostra madre che splende Nel cielo e ci sorride La luna.