love is the demon of all humans

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OPHELIA

L'amore è un demone. L'amore desidera qualcosa di cui ha bisogno ma che non ha ed è quindi mancanza. L'amore è un demone. Platone

-Phee?- ecco la mia migliore amica che mi disturba sempre nei momenti tranquilli. Mi tolgo le cuffiette e le rimetto nella loro scatolina, a quanto pare è arrivato il taxista a prenderci per portarci in aeroporto -arrivo Becks- prendo le mie due valigie, il mio borsone e una borsa da tenere in areo con me. Mi guardo intorno e controllo che non ci sia niente in giro. Non vedrò mai più questo appartamento, perciò meglio non lasciare nulla. Quando vedo il libro che ho iniziato l'altro ieri sera mi fiondo a prenderlo e mi fermo a guardare la sua copertina. Il titolo scritto in rosso ha dei caratteri stupendi " ti aspetto a Central Park " di Felicia Kingsley, una delle mie autrici preferite. Lo caccio nel borsone blu che sto portando a tracolla e passo per il minuscolo bagno e il piccolo salottino che abbiamo -sei sicura di aver preso tutto? Non dobbiamo lasciare niente, quel tirchio del proprietario non si preoccuperebbe di mandarci le cose perse indietro- chiedo a Becks che si sta spazzolando i capelli neri mossi davanti allo specchio -si, ho preso anche qualcosa da mangiare in aereo, non ho intenzione di spendere soldi per mangiare lo schifo che vendono loro- sorrido guardandola mettere via la spazzola -non pensi di essere un pò tirchia anche tu?- le chiedo e lei mi sorpassa andando a prendere le sue valigie e le chiavi di casa poggiate sul tavolino della cucina -non siamo tutti straricchi come te, tesorino-
si come no
-ha parlato la figlia di due degli avvocati più importanti di New York-
-beh comunque non mi piace spendere soldi in schifezze, quindi ho preparato due panini perfetti, uno al prosciutto cotto e mozzarella per te, semplice come lo vuoi tu, e uno con cotto, bacon, formaggio, cipolle, insalata e maionese per me, grasso come piace a me-
Non è possibile rimanere seri quando Becka apre bocca -su andiamo paninara- le dico io sorridendo ancora e uscendo trascinandomi dietro tutte le cose.

Una volta scese al piano terra Becka mette le chiavi del proprietario dell'appartamento nella sua cassetta postale, poi usciamo incontrando il nostro autista che ci urla contro in francese chiedendosi dove metterà tutte le nostre valigie e io gli chiedo scusa sempre nella sua lingua - come sei sapientona - mi prende in giro Becks - francese, spagnolo e italiano è possibile che conosci tante lingue ? - mi chiede seria - beh quando papà mi ha portato via da mamma ha voluto che io studiassi e fossi perfetta, e io per ringraziarlo per avermi fatta scappare da quello schifo ho sempre fatto ciò che mi ha chiesto, senza mai trattarlo male, anche se di colpe... ne ha anche lui - Becks mi accarezza i capelli e mi dà un bacio sulla guancia prima di mettersi ad aiutare l'autista a caricare le nostre valigie, io invece punto i miei occhi color nocciola verso le nuvole e mi convinco che ora sono libera dalle torture di mia madre, proprio come loro che ora stanno ferme e non sono spostate dal vento. Sento una mano di Becks sulla mia spalla e mi volto sorridendole, per poi seguirla in macchina.

- sai, devo dirti una cosa - mi dice mentre siamo in auto - ecco io... non so proprio come dirtelo Phee, ecco... - così mi spaventa - mi devo preoccupare ? - lei non si muove, non dice nulla - ecco per quanto riguarda le vacanze che dovremmo andare a fare in Italia con i ragazzi e Liv, ecco io... non potrò esserci - lo dice di botto. Lei e Liv sono le uniche a conoscenza del mio problema, ma Liv starà in camera con la sorella di Graham e io? Rimarrò sola? Ma soprattutto, come diavolo farò senza qualcuno pronto a non farmi lanciare in acqua? senza lei, che è l'unica che sa cosa sento davvero dentro, l'unica che conosce il peso che mi porto dietro ormai da anni, l'unica che riesce a tirarmi su il morale. Non le rispondo e aspetto che mi dia una spiegazione - mi hanno offerto un lavoro importantissimo, come praticante in uno studio, inizio dopodomani, e questa volta mio padre non c'èntra niente. È per questo che non posso rinunciarci - le sorrido - sono felice per te, te lo meriti, davvero - le do un'abbraccio e la ascolto mentre mi dice che ce la farò, che riuscirò a stare con gli altri e che potrò affidarmi a Liv - hai ragione, posso provarci. Ovviamente mi terrò a debita distanza dal mare, ma posso provarci. - dopo dieci secondi in realtà mi sono già pentita di quello che ho detto, ma Becka mi promette che sarà anche da lontano il mio angelo custode. Sa benissimo che non c'è la farò, ma ha sorriso comunque quando le ho detto che ci avrei provato e basta questo per farmi tornare il sorriso.

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