Capitolo 2

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Harry

Sono Harry Styles e ho 30 anni. Sono vice direttore di un'azienda e vendiamo materiale elettrico.
Ho un figlio di nome Zack, ha 3 anni, gli occhi verdi e i capelli castani , un pò come me.
Purtroppo con lui passo solo il weekend perché con sua madre ci siamo lasciati. Ci siamo lasciati perché pensavo sempre e solo ad un'altra ragazza, la ragazza che ho sempre amato.
Oggi è domenica, questo vuol dire che stasera devo riportare Zack da Bonnie e significa anche che tra poco sarò di nuovo a casa da solo.
Ho appena finito di preparare la cena per entrambi e Zack appare in cucina.
"Papà è pronto? Sto morendo di fame"
"Certo tesoro mettiti seduto che adesso la porto in tavola."
"Okay"
Portai la cena in tavola e mangiammo, tra sorrisi e scherzetti papà-figlio passò la serata.
"Dai Zack sbrigati che ti devo portare dalla mamma."
"Ecco papy" uscì dalla cameretta e sorrise, era un angioletto. Il mio angioletto.
Salimmo in macchina e lo riportai da Bonnie.
"Ci vediamo venerdì sera, quando te lo riporto"
"Okay ciao" dissi alla ragazza.
"Ciao Zack, ci rivediamo presto"
"A presto papà" tese le braccia in avanti e lo abbracciai mentre gli spettinavo i capelli.
Mi allontanai con la macchina dalla loro casa e mi diressi al bar. Ormai è diventata un abitudine, per non sentirmi solo c'era sempre il mio amico alcool. Una routine ormai.
"Ciao Brie! Il solito per favore" dissi alla proprietaria del bar. È una donna sulla cinquantina, mora e riccia, che si trucca molto e ha un cuore d'oro.
"Harry oggi solo un bicchierino, non vorrei ti succedesse qualcosa"
"Va bene, non insisto"
Qualche anno fa venivo ogni giorno al bar e bevevo tanto, un giorno feci un incidente non grave, ma da lì Brie ha sempre cercato di non farmi bere molto e la ringrazio, almeno non mi rovino la vita.
Mi diede un bicchiere di Bourbon e lo bevvi tutto d'un sorso, la gola bruciò un pochino. Dopo di che pagai, salutai con un cenno della mano e un sorriso e uscii.
Però non tornai a casa. Svoltai poco prima su una strada che portava al parco. Il luogo dove il giorno del mio compleanno, la mia donna mi fece una sorpresa.
Da qualche tempo ci passo a volte quasi tutta la notte qui, a riflettere, a ricordare i bei momenti, a pensare che è ora di voltare pagina, ma è troppo difficile. Io la continuo ad amare, anche dopo 10 anni io non ho smesso di pensare a lei.
Mi sedetti su un'altalena e mi tornò in mente il giorno del nostro primo appuntamento e un piccolo sorriso si formò sulle mie labbra. Quel giorno ci siamo quasi baciati.
Dopo un pò sentii una guancia bagnata da una lacrima. Stavo piangendo. Piangevo perché per colpa di una mia stronzata l'ho persa per sempre. Dopo 3 anni di relazione mi sono lasciato andare nell'alcool e l'ho tradita. Non me lo perdonerò mai.
Mi alzai di scatto e asciugai l'ultima lacrima, guardai l'orologio: 22:00.
Presi la macchina e mi diressi verso casa di Rebekah.
Dopo l'ultimo incontro non ho fatto altro che pensare e ripensare a tutto e ho deciso...me la voglio riprendere perché è mia e di nessun altro.

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Le persone ritornano sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora