Il matrimonio

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Harry

"Come sto? Come stanno i capelli? E il vestito? Non ho messo nulla al contrario? Oddio, la camicia è al contrario!"
"Basta Harry! Calmati" disse Niall ma niente, ero troppo agitato.
A tutta velocità tolsi la camicia e la rimisi al dritto.
"Ma se poi mi dice di no all'altare? Se mi dice che non ha mai dimenticato ciò che le ho fatto e non mi ha perdonato?"
"Harry! Fermati un attimo" smisi di fare quel che stavo facendo e Niall mi venne vicino, dicendomi che sarebbe andato tutto a meraviglia, che Rebekah mi ama con tutta se stessa e che mi vuole un mondo di bene.
"Hai ragione! Non devo preoccuparmi, d'altronde oggi è il mio matrimonio e devo essere più tranquillo!" Feci un respiro profondo e mi rilassai. In quel momento entrarono Zayn e Zeke con in braccio mio figlio Zack.
"Non ce la facciamo a badare a lui! Non sta fermo un attimo!" Esclamò esausto Zayn e tutti scoppiammo a ridere.
Zack vi è familiare come nome? Si, è il figlio che ho avuto con Bonnie. Ma ora che lei non c'è più lo hanno affidato a me e Rebekah, ha anche iniziato a chiamarla mamma. La prima volta che lo fece Rebekah si commosse e lo abbracciò forte.

Rebekah

O mio dio! Mi sto per sposare con l'uomo che amo più di me stessa!
Giorgia e Chiara mi stanno aiutando con il vestito, mentre le altre sono sedute dietro il separè pronte a vedermi con addosso il vestito.
A mio parere è perfetto!
É bianco, senza spalline con scollatura a cuore, aderente fino ai fianchi e a principessa dai fianchi ai piedi. Sotto il seno c'è un drappeggio rivestito da brillanti e a mio parere è molto elegante.
"Wow ragazza sei splendida!" Esclamò Chiara.
"Vorremmo vederla anche noi se non vi dispiace" urlò Alessia da dietro il separé.
Ero ancora scalza, ma non vedevo l'ora di mettermi le scarpe.
Feci qualche passo e me le ritrovai tutte davanti con la bocca aperta.
"Che schianto!" Dissero in coro.
"Grazie ragazze. Ora pensiamo ai vostri abiti!"
Loro erano le mie damigelle e per loro ho scelto un vestito, ma di tre colori diversi : Giorgia e Sara indossavano quello color lilla; Chiara e Alessia color panna e Alaska e Bea color arancio; senza spalline, con una cintina di seta al punto vita e cadeva morbido fino a sopra le ginocchia. A me piacevano da morire.
Indossammo le scarpe: le mie sono tacco 15, si ho voluto esagerare per il mio giorno, color bianco laccato con dei swarowski sul tacco leggermente spesso per riuscirci a camminare meglio e con il platoe; invece le altre avevano scarpe nere laccate tacco 10.
Non vedevo l'ora di rivedere il mio Harry, le sue fossette e i suoi capelli leggermente cresciuti, ma soprattutto i suoi occhi che mi trasmettevano sicurezza e amore.
"Ragazze sono le 9:45, alle 10 dobbiamo essere in chiesa che è a 30 minuti da qui! Siamo in ritardissimo!" Disse Beatrice in agitazione.
"Oh cazzo è vero! Forza sbrighiamoci a scendere!" Strillai in preda al panico.
Aspettai che le altre scesero, ma Giorgia mi bloccò facendomi girare.
"Non ti dimenticare di questo!" Mi disse infilandomi il fermaglio per il velo nell'acconciatura e la ringraziai sorridendole. 'Di corsa' raggiungemmo l'auto d'epoca che avevamo affittato e ci accompagnò in chiesa.
"Cavolo siamo in ritardo!" Dissi preoccupata guardando l'orologio di Chiara che segnava le 10:10.
Vidi qualcuno uscire dalla chiesa in smoking con un sorriso smagliante, mio padre.
"Oh piccola mia come sei bella!" Disse allargando le braccia e mi tuffai in un abbraccio fantastico.
"Ormai non sei più la mia piccola bambina! Ormai ti stai per sposare e ne sono davvero felice, ti voglio un mondo di bene!"
"Papà io sarò sempre la tua piccola bambina" dissi e mi sentii la gola bruciare, avrei pianto da un momento all'altro e questo non andava bene.
Sciolsi l'abbraccio e vidi che erano tutte lì a guardarci.
Salimmo pian piano le scale, facendo attenzione al vestito e a non inciampare.
Giorgia prese dall'auto tutti i nostri bouquet, il mio era di rose bianche e rosse mentre gli altri tutti colorati.
Papà mi porse il braccio e appoggiai delicatamente il mio.
Da dentro pian piano aprirono la porta principale e sentii un groppo alla gola, il battito accelerare e le gambe tremanti.
Un passo dopo l'altro l'agitazione mista all'ansia si impadronì di me, osservavo tutto e tutti. Da una parte c'erano i miei zii, cugini, nonni, nipoti, anche dei colleghi di lavoro a cui mi sono molto affezionata e dall'altra tutti i parenti di Harry. In prima fila c'erano le mie bambine vestite in blu con dei sandali bianchi e vidi i loro sorrisi più sinceri che mai, guardai mia madre accanto, che conservava sempre la sua bellezza ed eleganza. Quando fui a qualche passo dall'altare incontrai i suoi occhi e vidi il suo sorriso. Allargai le mie labbra in un sorriso che racchiudeva tutta la mia emozione e la mia gioia di vederlo lì, in smoking, pronto ad aspettarmi. Mio padre lasciò il mio braccio sorridendomi e io mi avvicinai a colui che stava per diventare mio marito.
Avevo una voglia matta di abbracciarlo e baciarlo.
Ci sedemmo di fronte al prete ed iniziò la messa.
"Vuoi tu, Harold Edward Styles, prendere in moglie la qui presente Rebekah Plenny, nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, finchè morte non vi separi?"
"Si, lo voglio"
"E vuoi tu, Rebekah Plenny, prendere in marito il qui presente Harold Edward Styles, nella buona e nella cattiva sorte, in ricchezza e in povertà, in salute e in malattia, finchè morte non vi separi?"
Era il mio momento, bastava una sola parola per farlo diventare mio marito, ero emozionata, molto emozionata.
"Si, lo voglio"
Il prete ci dichiarò marito e moglie e finalmente potemmo scambiarci il bacio, il nostro primo bacio da sposati.
"Ti amo riccio mio"
"Ti amo piccola mia"
Appoggiammo le nostre fronti e ci sorridemmo a pochi centimetri dalle labbra.
Mi girai per un secondo verso le mie amiche e le vidi tutte in lacrime dalla gioia, mia madre e mio padre lo stesso mentre Charlotte e Carolyn sorridevano entusiaste. Il piccolo Zack era in braccio a Britney, la mamma di Harry. Anche lei e Dan avevano dei sorrisi smaglianti, ma anche a loro scendeva qualche lacrima.
Pian piano uscirono tutti e rimanemmo solo noi e i fotografi che ci scattarono moltissime foto.
"Quanto sei bella amore, questo vestito ti rende ancora più bella"
"Grazie Harry, sai ancora non ci credo di essere diventata tua moglie."
"Neanche io di essere diventato tuo marito. Sembrava ieri che ci siamo conosciuti."
"Pronto al riso?" Domandai appena arrivati alla porta.
"Pronto! "
Uscimmo e iniziarono a lanciarci il riso gridando: "Evviva gli sposi!"
Dopo di che passammo ai saluti ed Harry mi presentò un sacco di suoi parenti, così come io presentai i miei.
Con l'auto d'epoca fecimo un giretto nel centro storico di Londra e scattammo molte foto.
Dopo una mezz'oretta ci dirigemmo verso il ristorante prenotato e ci scambiammo un sacco di coccole.
Quando arrivammo fummo accolti da un grande applauso da parte di tutti. I tavoli erano circolari, con al centro un vaso alto contenenti fiori colorati. Erano disposti in modo da formare un rettangolo libero, dove erano disposti da un lato due ragazzi con apparecchiature elettroniche per la musica. Non poteva mancare di certo al mio matrimonio!
Il pranzo fu servito in 2 primi piatti e un secondo, poi iniziammo a ballare e divertirci come non mai, che era la cosa principale, far divertire tutti. Ballai un lento con mio padre, uno con Dan e uno con mio marito. I nostri migliori amici stettero con noi quasi tutto il tempo.
Mentre i nostri figli erano nel mini-club con delle animatrici cordiali e allegre, noi eravamo in pista a ballare.
I piedi iniziarono a far male ma la felicità era tanta, quindi cercai di non pensarci. Ad un tratto arrivò il pezzo forte del pranzo, la torta con accanto una fontana di cioccolato. Osservai subito Sara e Niall, che avevano gli occhi a cuoricino...certe cose non cambiano mai!
La torta era fatta a più piani, rivestita di panna con dentro il cioccolato.
La mangiammo e poi, fino alle 18 continuammo a divertirci tutti.
Una giornata migliore di questa non l'ho mai avuta.

Penso di essere la donna più fortunata del mondo. Si, perché pensateci bene... I miei genitori si amano davvero e lo dimostrano ogni giorno. Ho due bambine che, anche se mi fanno arrabbiare molte volte, mi vogliono un mondo di bene. Ho un marito che, nonostante tutto, ho perdonato, perché lo amo come non ho mai amato nessun altro prima d'ora, e non fa che ripetermi quanto mi ama e quanto io sia bella. Ho degli amici che nel momento del bisogno mi sono sempre stati accanto, a cui voglio un bene dell'anima.

Quella diciassettenne di qualche anno fa, ha fatto la cosa migliore che poteva fare, ovvero trasferirsi.
Quella diciassettenne, che veniva dall'Irlanda del Nord, è diventata ormai una donna matura, ma che conserva sempre la sua adolescenza come il migliore dei ricordi. Perché tutto quello l'ha portata alla donna felice che è ora!

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Ciao babiesss!

E questo è stato l'ultimo capitolo della storia. Ringrazio tutti quelli che hanno votato e commentato la mia storia e spero vi sia piaciuta davvero.
Spero che continuate a seguirmi (in questo momento sto scrivendo Fear, magari andate a dargli un'occhiata) e nulla. Tanti baci :)

~BlackRose

Le persone ritornano sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora