Capitolo 5

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Sono passate due ore da quando siamo entrati in commissariato per denunciare la sua scomparsa ed ho ancora le lacrime agli occhi... avevo avvisato Giorgia e voleva venire qui, ma le ho detto che non serviva. In qualche modo dovevo essere forte perché accanto avevo Charlotte molto impaurita per la scomparsa della sorella...Harry era ancora con noi e molto scosso, ma cercava di darmi forza. Ha appena scoperto di avere due bambine e ne ha persa subito una.
Delle pattuglie partirono e perlustrarono varie zone, senza una sua traccia.
Un poliziotto vidi che si dirigeva verso di noi, così mi alzai.
"Allora?"
"Abbiamo trovato solo un cerchietto...percaso è della scomparsa?"
"Si chiama Carolyn " dissi freddamente e osservai il cerchietto: era nero con dei brillantini che lo decoravano.
"È il suo cerchietto preferito"
"Bene, lo manderemo alla scientifica per analizzarlo e vedere se ci sono impronte fresche fresche"
"Grazie del vostro aiuto" disse Harry.
"È il nostro lavoro...ora vi pregherei di andare a casa a riposare, siete tutti molto stanchi".
"Ok, grazie ancora" rispose Harry e ci dirigemmo verso l'uscita.
"Harry puoi rimanere con noi stanotte.." dissi appena entrata in macchina e gli toccai la mano.
"Ho....ho bisogno di te, abbiamo bisogno di te" dissi più decisa e lui mi rispose accennando con il capo.
Appena arrivati a casa trovai Giorgia davanti casa che mi aspettava e quando mi vide mi abbracciò così forte che per un attimo mi sentii tirata su da tutti i problemi.
"Mi dispiace cucciola, io vi aiuterò a trovarla...giuro" dopo aver detto questo guardò verso Harry con occhi agghiaccianti. Non sopportava vederlo dopo quello che fece.
"Grazie" risposi e mi staccai dall'abbraccio. Dopo un pò notai che c'era una lettera vicino la porta e la presi.
Appena la aprii rimasi sconcertata:

Ciao Rebekah cara, speravi di non rivedermi più eh?! Beh sono tornato e ti ho fatto anche una sorpresa.
Voglio un incontro solo io e te, dobbiamo "parlare"...ti ho detto solo io e te, ne va della vita di tua figlia...ebbene si l'ho presa io e se vuoi che lei rimanga viva dovrai fare tutto ciò che ti dico domani davanti al parco verso le 23.

Ci vediamo presto, Ronnie.

Avevo le gambe tremanti e non riuscivo a parlare, Harry mi strappò la lettera dalle mani e Giorgia mi fece sedere perché tutto ad un tratto mi sentii crollare.
"Hey va tutto bene?" Chiese Giorgia preoccupata.
"Si...credo"
"Quel figlio di puttana io lo ammazzo con le mie stesse mani!!" Urlò Harry pieno di rabbia.
"Domani tu non ci vai da sola, poco ma sicuro! Io vengo con te, non ti lascio nelle mani di quel pazzo!"
"Harry....calmati per favore " disse Giorgia indicando Charlotte molto scossa.
"Hanno preso mia figlia e non voglio che succeda niente a voi...oggi venite a dormire a casa mia perché sa dove vivete e domani vengo anch'io, non posso permettere che Ronnie ti metta le mani addosso."
"Come? T-tua figlia?" Chiese Charly molto sorpresa.
"Tesoro, non volevo lo scoprissi così... Si, Harry è vostro padre " dissi abbracciandola.
"Non ci credo...tu sei mio.. "
"Si sono tuo padre" disse Harry chinandosi vicino a me e la bambina gli corse tra le braccia.
Vidi che Harry aveva una lacrima che gli scendeva dalla guancia e pensai a quanto sia stata stupida a nascondere la verità.
"Papà.." sussurrò tra i singhiozzi Charly.
Si staccarono dall'abbraccio e Charlotte mi guardò con le lacrime agli occhi.
"Tu...tu mi hai nascosto di avere un papà "
"Amore mio lo so che ho sbagliato, è importante avere un padre e io...io non te l'ho dato, ma per favore perdonami " le afferrai un braccio e la portai vicino a me, dopo di che l'abbracciai forte forte e sussurrai.
"Ti prego perdonami"
"Mi hai delusa mamma...ma ti perdono perché sbagliare è umano"
Sbagliare è umano...
Pensavo a queste parole continuamente per il tragitto fino a casa di Harry. Se magari mi diceva cos'era successo e dopo qualche tempo l'avrei perdonato, ora ci ritroveremo a casa tutti insieme a guardare la TV e bere cioccolata calda.
Appena entrammo in casa Charlotte si andò a preparare in bagno e io ed Harry eravamo seduti sul divano.
"È tutta colpa mia" sussurrai.
"Cosa?"
"È tutta colpa mia Harry...se le bambine le avessi portate a casa questo non sarebbe successo, non me lo posso perdonare" dissi tra i singhiozzi.
Lui mi prese il viso tra le mani e mi costrinse a guardarlo negli occhi.
"Basta. Non è colpa tua. Non è colpa di nessuno. È solo colpa di quel Ronnie che sta succedendo tutto questo." Mi disse asciugandomi una guancia con il pollice. Mi tuffai nelle sue braccia, quanto ne avevo bisogno! Ho bisogno di lui, delle sue labbra, dei suoi occhi, del suo corpo, ho bisogno di lui e basta.
"Mi sei mancato così tanto" dissi senza neanche pensarci, mi è venuto spontaneo.
"Anche tu, troppo " rispose baciandomi la fronte. Tutto come se non fosse cambiato nulla fra noi,come se tutti questi anni non siamo stati divisi, non abbiamo litigato, nulla. Volevo rimanere così per sempre, ma nulla è per sempre. Dopo un po andammo a dormire e Charlotte stava con noi nel lettone perché aveva paura, e come biasimarla.
Passò la notte e divenne giorno, avevo un ansia...
Mi alzai e vidi Charlotte ed Harry dormire nella stessa posizione, a pancia in giù con la testa girata a destra e la bocca aperta. Scattai una foto come ricordo e mi diressi in cucina per preparare qualcosa per loro. Dopo un po sento dei passi e un buongiorno corale da parte di entrambi.
"Buongiorno. Dormito bene?"
"Io si mamma"
Charlotte si sedette sulla sedia e Harry venne vicino a me.
"E tu?" Sussurrò.
"Diciamo che non è stata la mia notte migliore "
"So che sei tesa, ma passerà presto " mi disse guardandomi negli occhi e mi diede un bacio sulla guancia spontaneo.
Io non avevo fame e non mangiai nulla, aspettavo con ansia quel fottuto incontro che si faceva ogni minuto più vicino.
Era ormai sera quindi portai Charlotte da mia madre, dicendole della lettera ma la tranquillizzai e mi disse di stare attenta, anche se era contraria e voleva che ci fosse anche la polizia.
Sono rimasta digiuna per tutto il giorno ed ero vicina al mio peggior nemico.
Si erano fatte le 22:30 quando vedo una macchina parcheggiare vicino a noi e fuoriuscirono 5 uomini e 1 donna: tutti i miei amici.
"Ho portato rinforzi" esclamò Liam uscendo dall'auto.
"Ragazzi non dovete farlo, ho paura che sia armato e..... ragazzi avete una famiglia, dei figli, per favore è una questione che devo risolvere da sola e già è tanto se c'è lui. Anche tu Giorgia perché sei venuta?"
"Te l'ho detto che ti avrei aiutato e così farò."
"Ormai siamo qui e vegliamo su di te"
Rinunciai ad insistere perché quando loro si mettevano in testa una cosa, la dovevano fare.
Stavamo studiando varie strategie fin quando il mio telefono squillò....

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Ciao ragazzi macri bellissimi secs .
Allora ho aggiornato e vi avviso che questa storia sta per concludersi, senno poi diventa troppo noiosa... mi dispiace ma ne ho in serbo un altra che non vedo l'ora di pubblicare perché, stranamente mi piace!

Ciao Ciao

Le persone ritornano sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora