Capitolo 3

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Harry
Raggiunsi l'entrata e vidi che le luci erano accese così suonai.
La porta si aprì pian piano e vidi comparire una bambina bellissima. Liscia e castana, con due occhi grandi e verdi. Aveva i lineamenti di Rebekah, le assomigliava così tanto!
"Chi sei?" Mi chiese.
"Ciao io sono Harry. C'è tua madre in casa?"
"Si" rispose e subito dopo sentii una voce.
"Charlotte chi è alla por..." si bloccò e la scansò da davanti i miei occhi.
"Charlotte! Non devi aprire agli sconosciuti!"
"Ma mi ha chiesto di te e io gli ho aperto!"
"Fila a letto!"
"Ok" disse la piccola e svanì da dietro la porta.

Rebekah

"Che cazzo ci fai tu qui!? Hai anche la faccia tosta di presentarti !"
"Avevo bisogno di vederti" mi prese la mano e mi guardò dritto negli occhi, persi un battito.
"Non mi toccare! " dissi scostante e gli diedi uno schiaffo sulla mano per toglierla dalla mia.
"Avevo bisogno di parlarti"
"Non abbiamo nulla da dirci! Addio Harold Styles!"
Aprii la porta e la richiusi alle spalle. Non potevo crederci davvero, dopo tutti questi anni si è ripresentato a casa mia come se nulla fosse.

Qualche giorno dopo...

"Mamma! Oggi posso andare a pranzo dalla mia amica Ariel?" Mi disse Carolyn appena uscita da scuola. Ariel e sua madre Annie erano accanto a noi e mi guardavano tutte con un sorrisetto così dissi di si.
Annie:"dopo pranzo le vorrei portare un pò al parco, va bene?"
"Certo Annie e grazie"
"Di che! È un piacere...te la riporto nel pomeriggio"
"Perfetto allora a dopo"
"Ciao mamma"
"Ciao tesoro" dissi abbracciandola.
Io e Charlotte tornammo a casa e passammo un pò di tempo insieme a Giorgia e Chiara con Billy, Alexandra e Selene.

Harry

Guardai l'orologio sopra la mia scrivania che segnava le 16:00. Ora di tornare a casa, come ogni mercoledì.
Come mio solito salutai i miei colleghi e appena uscii presi la mia macchina e andai a fare una passeggiata al parco, ma un parco strano: non ci sono giostre, c'è solo un prato dove tutti i bambini si divertono giocando a palla, si rincorrono tra di loro, hanno gli occhi sognanti, e i rispettivi genitori li guardano pieni di gioia, alcuni li rimproverano magari per una macchia su qualche vestito ma sono tutti felici. Il parco è il mio posto preferito.
Mentre ero sovrappensiero una palla mi arrivò accanto così decisi di prenderla e tirarla al rispettivo bambino che la cercava. Alzai lo sguardo e vidi una bambina intenta a cercare qualcosa, probabilmente il pallone.
"Hey cercavi questo?" Chiesi e lei si girò: aveva i capelli castani e ricci e due occhi di un verde smeraldo stupendo. Per un attimo avrei giurato di vedere me versione femminile.
"Si signore. Grazie"
"Oh non chiamarmi così, sembro tanto grande? Io sono Harry" gli dissi sorridente.
"Io Carolyn" rispose ricambiando il sorriso che mi era troppo familiare.
"Dove si trova tua madre?"
"Oggi non c'è. Sono andata a pranzo da una mia amica e ci siamo divertite un mondo!"
"Che bella cosa. Quanti anni hai piccola Carolyn?"
"10"
Quella chiacchierata fu interrotta da una voce.
"Scusami Harry ma la mia amica mi sta chiamando. Ciao" mi disse scuotendo la mano e tornando dalla sua amica.
Di solito i bambini scappano vedendo uno sconosciuto, ma Carolyn non l'ha fatto, e poi sembra abbiamo già fatto amicizia. È così piccola e dolce che mi viene di abbracciarla, eppure è una bambina come gli altri. Io non sono uno stalker che vuole abbracciare bambini ma...non so con lei avevo questa sensazione, di abbracciarla.
Stetti un altro pò al parco e poi tornai a casa.

Carolyn

Quell'uomo riccio e con occhi verdi io l'ho già visto, stava parlando con mamma qualche giorno fa. Ma non mi ha voluto dire chi fosse.
"Ciao Ariel grazie del bellissimo pomeriggio insieme" le dissi sorridente per poi vederla andare via da casa.
"Mamma mi sono divertita un sacco oggi con Ariel"
"Sono felicissima. Siete andate al parco?"
"Si e sai chi ho visto? Il ragazzo riccio con cui stavi parlando qualche giorno fa..." prima di finire la frase vidi la mamma irrigidirsi un pò così le chiesi:"mamma, chi é?"
"Solo un vecchio amico" accennò un sorrisetto, ma non la vidi molto sicura.
"Sai quando ci siamo trasferiti qui con i tuoi nonni è stato tra le prime persone che ho conosciuto" disse facendosi passare negli occhi un luccichio, una gioia che le vedevo solo quando parlava di me e Charlotte, oppure di zia Giorgia.
"Deve essere stato importante per te mamma"
"Moltissimo Carol" disse abbassando lo sguardo sul tavolo e facendo un sorriso un pò tirato ma sotto c'era un velo di tristezza, il che mi faceva intuire che qualcosa non andava, quindi lasciai perdere.
"Ok. Ora vado a farmi una doccia e a salutare Charlotte, a dopo"
"A dopo tesoro" disse dandomi un bacio sulla fronte.

Rebekah

Sta diventando tutto così complicato, perché? Le bugie hanno le gambe corte e prima o poi bisogna svelare tutta la verità. Ma è difficile. Troppo difficile. In 10 anni non ho detto niente a nessuno. Ne alle mie bambine di Harry, ne a Harry delle nostre bambine. A conoscenza della verità sono solo i miei amici.
Sentii bussare alla porta e aprii.
"Ciao tesoro mio!" Disse mamma raggiante come sempre.
"Ciao mamma" la abbracciai.
"Ciao papà "
"Ciao piccola" disse stampandomi un bacio sulla guancia.
"Charlotte! Sono arrivati i nonni" urlai per fare in modo che lei sentisse.
"Carolyn sta facendo la doccia" spiegai perché non l ho chiamata.
"Allora...come va qui? Tutto bene?"
"Non mi posso lamentare ma...ecco..."
"È successo qualcosa? State tutte bene no?" Chiese subito preoccupato mio padre.
"Si si tranquillo stiamo tutte a meraviglia solo che... Harry si è fatto vivo di nuovo a casa e ha visto Charlotte...e poi oggi Carolyn è andata al parco e dice di averlo incontrato...penso che tutte le bugie che ho detto mi si ritorceranno contro molto presto ed è un problema troppo grande.." non finii di parlare perché siamo stati interrotti da Charlotte.
"Nonnii! " urlò di gioia e saltò addosso al nonno .
"Ciao tesorino" disse abbracciandola sorridente.
Si staccò dall'abbraccio e poi salutò la nonna.
Dopo un pò scese anche Carolyn e passammo una serata in famiglia stupenda, ma purtroppo passò in fretta.
Iniziai a mettere in lavastoviglie piatti e bicchieri sporchi quando mia madre si presenta in cucina.
"Tesoro, per quello che ci stavi dicendo prima...devo parlarti. Piccola è giunto il momento di dire la verità. Io e tuo padre ti abbiamo sostenuto in questi 10 anni, i tuoi amici anche, ma ora devi dire tutta la verità, sia alle tue bambine che al loro padre. So che è difficile ma devi farlo. So che hai paura di perdere le tue bambine, ma loro ti vorranno sempre bene, non c'è ragione di aver paura."
"Mamma, lo so che ora tutte queste bugie si stanno accavallando troppo, è un insieme di casino, devo dire tutta la verità ma non ci riesco. Ho paura...delle loro reazioni" sentii una guancia bagnata e la asciugai.
Sentii le braccia di mia mamma avvolgersi intorno a me e poggiai la testa sul suo petto.
"Cucciola più tardi dirai la verità, più saranno i problemi. Devi farlo e subito."
"Cosa deve fare mamma?" Sentii la voce di Carolyn dietro le mie spalle e mi voltai.
"Oh beh...devo fare una cosa per il lavoro e devo farla subito. Grazie della magnifica serata mamma e papà spero ce ne saranno altre"
"Sicuro! Allora tesoro pensa a ciò che ti ho detto...ciao tesori della nonna"
"Ciao nonna" le vidi abbracciarsi e un sorriso si formò sulle labbra.
Salutarono anche il nonno e se ne andarono.
"Bene piccole ora andate a dormire, domani si va a scuola!"
"Uff...che pizza!" Esclamarono in coro e salirono al piano di sopra per prepararsi.
Io mi sedetti sul divano e iniziai a pensare e ripensare su tutto. È così difficile e stressante.
Vidi il mio telefono sul tavolino vibrare...un messaggio.
'Dobbiamo parlare Rebekah, non ce la faccio più a stare senza te...dammi almeno qualche minuto della tua vita per parlare'

Ciao a todosss... sono riuscita finalmente a continuare e spero vi piaccia.

BACI; )

Le persone ritornano sempreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora