CAPITOLO 16

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<< Lù noi andiamo a lezione ci vediamo dopo ok? >> mi dice aria.

<< tu vai a casa o in biblioteca? >> chiede invece Isa.

<< casa, sono stanca, buon coreano belle >> ci salutiamo e io esco da scuola, accendo la moto e mi avvio verso casa.
dopo nemmeno 10 minuti arrivo e come ogni santo giorno controllo se è arrivata posta, infatti è così.

<< pubblicità, pubblicità, questa è di Aria, Isa ha preso una multa benee, queste sono mie, 2 buste>>
entro in casa apro le buste ma poi noto una terza busta che non avevo notato prima, è anonima.

<< per Luna Blake, -sai chi sono... ma che caz? se non ti firmi non so che sei idiota >> bah, la apro comunque, anche sicuro è uno scherzo.

" ciao Luna, ti ricordi di me? sono un tuo caro vecchio amico, come stai? spero male, ti ricordi di quando eri ancora in Italia, in terza superiore più precisamente e avevi un amico che era molto legato a te e tu a lui... Ethan giusto? bene e ti ricordi della festa di Betty? ovviamente si, ahh come scordarla, ha fatto un casino il tuo amichetto a quella festa.
beh, mi doveva qualcosa e non l' ho ancora avuta, ho aspettato anni, fin troppo e mi sono stufato quindi adesso tu pagherai per lui va bene? il suo debito adesso è anche il tuo e se non fai quello che ti dico farò del male alle persone a cui vuoi più bene, tanto male... sia a New York sia in Italia, spero per te che stai ancora in contatto con lui oppure sarà un casino per te... oh che peccato.
Bye bye Lunetta."

- K.H.

no, no no no non ho ancora capito chi è però non promette niente di buono... K e H? ma chi è? però c' è un problema non mi sento con Ethan da quando sono partita, non glielo nemmeno detto che partivo.
Devo tornate in Italia.
E nessuno lo deve sapere.
Aria e Isa sono a scuola ancora per 2 ore quindi se mi muovo faccio in tempo, a loro lo speghierò quando ritorno però gli scrivo un bigliettino.

" tranquille ragazze, sto bene. Sono tornata in Italia per una questione in sospeso... al mio ritorno vi spiegherò tutto... lo prometto. Ci vediamo. "

- la vostra Lù

Andiamo in aeroporto e perfortuna ce un volo che parte per Milano Malpensa tra un ora, forse riesco a prenderlo, lo pagherò un botto, però fa nulla.
Però mi devo far venire a prendere da qualcuno appena arrivo, l'unico è Simon, è troppo rischioso se lo sà pure keira quindi meglio così, solo lui.

Io lo sapevo, lo sapevo cazzo, sapevo che qualcosa sarebbe andato storto, me li sentivo, però speravo che questa volta sarebbe stato diverso, sarebbe andata meglio, che la vita non mi avrebbe fatto brutti scherzi, invece no.

Appena l'aereo atterra invio un messaggio a Simon per avvisarlo che sono arrivata, lui mi risponde subito e dice che è fuori, appena lo vedo lo saluto saltandogli praticamente addosso, mi è mancato.

<< hey simo, come stai? >> mi faccio posare a terra.

<< dovrei chiederlo a te, ma comunque comè la nuova città? >>

<< bellissima, sembra di essere in un film ogni giorno che passa, amo quella città, è un sogno viverci >> se sapesse di che città sto parlando mi darebbe ragione.

<< come stà keira? >> gli chiedo mentre andiamo verso l'uscita dell'aeroporto

<< sta bene, tranquilla >> menomale.

<< e nicholas? la lettera?>> non sono riuscita a salutarlo prima di partire...

<< sta bene pure lui, la lettera glielo abbiamo data ovviamente e lui la letta subito, dice che ti capisce e non ti vieterebbe mai di andartene, di essere felice o si arrabbierebbe con te, non riesce >> lo so bene questo, però lo stesso faccio un sospiro di sollievo.

<< e tu simo? come stai? realmente >> gli chiedo sincera.

<< tutto bene, la scuola è stressante ma oltre a quello... si dai, va bene tutto sommato >> sono contenta, le persone a cui voglio molto bene stanno tutte bene.

<< sei venuto con la tua fantastica moto? >>

<< certo che si, tieni il casco >> mi sembra famigliare, infatti lo guardo bene ma...

<< no vabbè, ma questo è il mio casco, non sono riuscita a portarlo con me o a mandarmelo visto che non sapevo dove sarei andata, quanto mi è mancato >> io amo il mio casco, è la cosa più bella del mondo.

<< come avete fatto a prenderlo? era a casa mia >> chiedo curiosa.

<< ti ricordi che keira ha le chiavi di casa tua e tu le nostre... bene, beh siamo o dovrei dire keira e io lo seguita, comunque siamo entrati e l'abbiamo preso, tutto qua >> faccio una faccia metà confusa metà preoccupata.

<< tranquilla non ci hanno visto i tuoi >> mi rilasso.

<< sai qualcosa su di loro? >> se stanno bene o non so.

<< so solo che sono a Napoli per una settimana, sono partiti ieri sera o stamattina presto >> oh wow

<< oh, meglio per me! sai che sarai il mio taxi per questi giorni vero? >>

<< si lo so, vuoi che resti qui? non mi fido a lasciarti sola con un pazzo maniaco in giro di notte >> beh non ha tutti i torti.

<< solo se vuoi, non ti costringo lo sai, ma sai che mi so difendere >> metto in chiaro le cose.

<< lo so molto bene Lù, lo so, mi ricordo ancora il calcio delle palle che mi hai dato >> oddio.

<< pensavo fossi un cojone che si voleva approfittare di me >> rido e anche lui.

<< hai un pantaloncino in più per me? >> io annuisco.

<< si c'è lo di mio padre che non gli và più >> lui mi guarda e mentre prende il telefono, fa partire una chiamata: keira, tutto questo guardandomi.

<< hey keira, io rimango a dormire da un mio amico...sisi...dillo a mamma da parte mia...ok ciao a domani... si ho capito... ciao ciao ciao... si ciao >> siamo proprio italiani.
Stacca.

<< ok apposto, dormo da te >>  e mi sorride.

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