"Cioè? Cosa intendi dire?" chiedo a Avril mentre poggio la sella di Thunder sulla sua schiena "Intendo" dice Avril con la sua voce da amica consigliatriceb"che tu gli piaci: é palese" "Ma se mi ha vista solo una volta! ... E per di più non ci siamo neanche parlati!". Mi lancia uno dei suoi guardi indagatori, quelli che ti squadrano da cima a fondo e poi decidono se vai bene o no, mentre con la brusca si impegna a strigliare Gelsomino e dopo aver deciso che non vale la pena pulirgli gli zoccoli, mi dice con una vocina innocente, ma piena di significati " Cry, noi ti abbiamo visto, eravamo lì. É stato come vedere Brad e Angelina per la prima volta insieme: si capisce subito che siete fatti per essere una coppia. I vostri sguardi come mare e cielo che si scontrano, le vostre mani che si stringono in un lento abbraccio, le labbra che si muovono a pronunciare le prime parole l'uno per l'altra..." "Ok, ho capito, diventerai una poetessa..." poi io e la mia migliore amica scoppiamo a ridere svegliando qualche cavallo assopito nella lunga scuderia di tipologia americana.
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Siamo pronti fuori dal maneggio per la nostra prima passeggiata estiva, il sole splende leggermente coperto dalle nuvole e c'è un velo di umidità che non permette all'aria di seccarsi in gola e alla polvere argillosa di sollevarsi da terra. La giornata sarebbe perfetta se non ci fossero tanti tafani e zanzare a disturbare i cavalli. "Credo che oggi fuori galopperemo un po' per togliere tutti questi fastidiosi insetti" annuncia Morgan. Morgan é il nostro insegnante di equitazione, la scuola e i terreni sono i suoi; sono molto legata a questo uomo, un vecchio amico di mio padre, anche se molti lo considerano un pazzo a causa dei capelli lunghi e brizzolati tenuti in una coda di cavallo bassa e dei modi di fare un po' rozzi, ma decisi e gentili. "Forza ragazzi in fila! Dietro di me Colin con Fagus, poi Avril con Gelsomino, Cry con Thunder, Kylie con Squeezable e Neville con Lady. In marcia!". Lasciamo la strada asfaltata e imbocchiamo un piccolo sentiero in mezzo ad un bosco di querce. Gli zoccoli schiacciando le ghiande in terra producono una serie di sonori schiocchi simili al rumore generato dagli scoiattoli nel rosicchiare e masticare una noce; le fronde verde smeraldo si incrociano sulle nostre teste quasi a formare un tunnel e il terreno inizia a essere pieno di ciottoli "Attenzione gambe contro e redini corte: ci sono pietre per terra!". Ho sempre amato l'equitazione, per me ha lo stesso effetto benefico dello yoga: "per guidare il cavallo" come dice sempre Morgan " puoi usare braccia, gambe, fruste e speroni, ma se non hai chiaro cosa vuoi da lui non lo capirà mai cosa deve fare; é quindi necessario liberare la mente e concentrarsi su una sola cosa, senza però perdere mai di vista l'ambiente che ci circonda e i suoi pericoli". Diciamo che a me questa è una cosa che viene abbastanza bene ed è proprio per questo che mi rilasso molto quando vado a cavallo. "Attenti! Si galoppa; redini corte. Preparate e...". Ecco un'altra sensazione fantastica dell'equitazione, il rumore dei ferri, degli zoccoli, che a ritmo costante sferragliano sulla terra battuta, il vento che fischia nelle orecchie, il movimento dei muscoli del cavallo sotto la sella e... "Galoppo! Aprite le spalle!" ...la forza che questo animale imprime al terreno ogni tempo di galoppo.
Ora siamo in una distesa verde-viola di erica selvatica solcata da un piccolo ruscello nato dalle recenti piogge. "Fermiamoci. Lasciate le redini lunghe, ma mantenete la guardia alta: abbeveriamo i cavalli... Neville fermati un po' di più con Lady e magari smonta... Si spaventa facilmente e non si fida molto dei luoghi nuovi quindi ci vorrà più tempo per convincerla a bere, ma se non lo facciamo adesso non ci saranno più corsi d'acqua per almeno un'altra oretta e con questo caldo non vorrei che uno mi prendesse un colpo di calore" "L'hai comprata questa settimana la cavallina nuova? Lady..." " Si, quell'allevatore che per almeno tre mesi ha tenuto occupati più di quindici dei miei box e ha consumato fieno e fioccato per cinquanta cavalli, prima di andarsene mi ha proposto di comprare questa stupenda berbera a soli venticinquemila anziché trentacinque. Un vero affare e io l'ho colto al volo." "Quanto ha ?" "Circa sette anni: é nel suo periodo migliore. Non é testarda anche se é un po' dura di bocca, ma diventerà una gran saltatrice! Ho intenzione...". Un nitrito squarcia l'aria e Lady si esibisce in un 'levade' spettacolare. Neville ai suoi piedi sembra una formica dinnanzi a una megale, ha ancora in mano le redini e cerca disperatamente di fermarla "Molla le redini! Neville molla le redini!". Ma lui non sembra sentirci é come se si trovasse in una bolla d'aria separata da noi. Kylie continua a gridare "Zitta Kylie, stai zitta!" le intimo: non sono una psicologa esperta in cavalli, ma so per certo che più uno urla e peggio é. Alla fine Neville molla le redini e Lady si getta in una galoppata nella direzione da cui siamo venuti, ma notando che nessuno la segue si ferma e inizia a brucare un po' di erba tenera vicino al ruscello. "Vai a prenderla, ma stai attento e avvicinati lentamente facendoti ben vedere". Morgan è molto bravo a insegnare anche se credo che a volte potrebbe essere meno duro: Neville é molto timido e monta solo da quattro o cinque mesi, ogni volta che succede qualcosa del genere si spaventa e ha paura di rimontare in sella, ma credo che diventerà un bravo cavaliere, però Morgan dovrebbe forse cercare di capirlo di più... "Forza in marcia!" riprende l'uomo grattandosi la barba lunga e ispida tenuta sciolta sul petto, il cap blu lucido sulla testa luccica sotto il sole cocente del primo pomeriggio; quanto vorrei un po' dell'ombra e della pace del tunnel di querce... "Avril invertiti di posto con Neville e fate ben attenzione". Il vero problema dei cavalli é la loro natura di animali predati; fuggono in continuazione dai moscerini, dagli uccelli, dalle urla, dai tuoni, dalle moto e a volte persino dagli altri cavalli. In realtà, forse, sono più simili all'uomo di quanto si possa pensare, ecco perché li abbiamo sempre voluti accanto a noi. Da soli si sentono persi, spaesati, scappano da tutto, anche da loro stessi, hanno bisogno di una guida, non di un capo, e vogliono la libertà più di qualsiasi altra cosa. Simili, ma non uguali: quando provano dei sentimenti non lo fanno per ipocrisia, sono leali, non approfittatori, rispettosi, ma mai senza dignità, intelligenti, e mai egoisti.
Ci vuole un attimo perché una bella passeggiata tra i pioppi da carta si trasformi in un tornado. Di nuovo. Avril urla, una moto sgomma dietro di noi, i cavalli si scompongono e iniziano a sgroppare, Morgan afferra le redini di Lady e cerca di tenerla ferma, io, Colin, Kylie e Avril siamo alle prese con cavalli che, scartando e scalciando, cercano di scappare verso la salvezza. Non vedo una via d'uscita a questa situazione: la moto sembra non volersi spostare da lì e i cavalli non si calmano... Prima o poi qualcuno finirà a terra e si farà male e... No, ferma Crysthal, ragiona. Tiro le redini, inarco la schiena all'indietro, stringo forte le gambe ai fianchi del cavallo per non perdere l'equilibrio: Thunder si ferma e si calma e con lui anche gli altri. Lo giro di centottanta gradi e lo pongo davanti al pericolo per fargli capire di cosa non deve avere paura, dandogli sonore pacche di approvazione sul collo e le spalle.
Il motociclista é senza casco e subito lo riconosco: Derek. "Ma dico io, cosa ti é saltato in mente!" Gli urlo dopo essere scesa e aver dato il cavallo in mano a Colin "Trovavo fosse divertente farvi uno scherzo" dice sorridendo maliziosamente " in fondo non é successo nulla... E per ben due volte: siete proprio fortunati!". Non contengo più la rabbia: Avril e prima anche Neville avrebbero potuto farsi molto male, tutti avremmo potuto farcene, anche i cavalli. "Sai io non ti conosco molto, ma sono ormai certa che tu sia uno di quelli che pensano che tutto gli sia dovuto, che non hanno mai un solo pensiero per gli altri. Sei uno stupido, un egocentrico, un vigliacco e ... un bambino, ecco cosa sei!" Sono a dieci centimetri dalla sua faccia e gli sto urlando, bè é incredibile: non ho mai urlato a nessuno e nel giro di pochi giorni mi ritrovo a urlare con Julie e poi con un perfetto sconosciuto! " Ehi, piccola calmati. Non vorrei dirtelo, ma state occupando la strada e io non posso passare..." "Una strada sterrata non percorribile con mezzi motorizzati!" "... E sinceramente ora mi stai anche rompendo un po' le palle..." "Oh scusa tanto, proprio non volevo, ma lasciami chiedere una cosa: come faccio a rompere qualcosa che non hai?". Derek sbianca di colpo e gli altri rimasti a fissare la scena ammutoliti scoppiano a ridere spaventando i passeri e le cornacchie lì vicino sui pioppi. "Sei rimasto senza parole ? Forse..." Poi d'improvviso una mano mi afferra dietro al collo e mi trascina a sé. Riconosco subito le dita adunche e mi ritrovo a baciare le morbide labbra del ragazzo che fino ad un momento fa era bianco come un lenzuolo e ora rosso come una fiamma che arde nel caminetto. La sensazione, nuova per me, é quella di un calore che ti entra nel petto da non si sa bene dove, le gambe si sciolgono e le braccia sono portate a stringere forte l'altro per rendere la sensazione solo vostra, intima, privata, lo stomaco é in subbuglio e le labbra sembra quasi che vogliano trasmettere l'anima dell'uno nel corpo dell'altra per completare chi ti sta di fronte. Dopo quelli che mi sembrano minuti interminabili riesco a divincolarmi, lui mi lancia ancora un occhiolino e io rimango impietrita, lì, sotto gli occhi di tutti che si sono zittiti all'improvviso. Oddio e ora che faccio?
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Sono a casa, sul divano, a pensare. Il mio primo bacio non sarebbe dovuto essere così; avrei dovuto innamorarmi di lui e lui di me, avremmo dovuto conoscerci, diventare amici, fidanzarci e uscire insieme. Invece ho baciato un perfetto sconosciuto. Non so dove vive, quanti anni ha, che scuola frequenta, il suo numero, il suo cognome... É come se il primo sconosciuto per la strada mi afferrasse e mi baciasse... Non sono per niente contenta, no, per niente. Mi sento privata di una scelta, della mia volontà, della mia libertà... Mi sento ferita e vorrei dirglielo, sapere di più, capire o anche solo insultarlo e dargli due sberle... Non sono mai stata e mai sarò una di quelle ragazze che un giorno baciano uno, il giorno dopo un altro e il giorno dopo ancora vanno a letto con il terzo. Ok, forse mi sto preoccupando per poco... No. Devo capire perché l'ha fatto, non posso rimanere qui impalata a girarmi i pollici. "Pronto Avril?" "Ciao Crysthal! ... Allora... Come va?" "Ti prego vieni subito da me ... Mia madre non tornerà fino a dopodomani e io non riesco a resistere così a lungo: devo parlare con qualcuno!" "Vuoi che organizziamo un pigiama party? Tutti insieme?" " Ma si perché no..." "Anche i due amici ..." " Si anche loro, sanno tirarmi su il morale, e questo sarà sicuramente un bene!". D'accordo Crysthal, vedi di non farti troppi pensieri su chissà che... Suona il campanello, saranno sicuramente loro, così mi precipito alla porta e la apro: nel vialetto davanti a casa la Jaguar nera a fiammate rosse del padre di Emily è in mezzo alla strada e ne stanno uscendo la figlia, Avril, Paul e Timothy; Melanie li sta aspettando un po' più in là, davanti alle azalee bianche del mio giardino, sul sentiero lastricato che porta all'ingresso, con la bicicletta a fianco... Ma un momento... Se loro sono lì, chi é venuto a suonare? Alzo lo sguardo e un paio di meravigliosi occhi glaciali mi raggiungono, la giacca nera di pelle inconfondibile, solo che oggi anziché dei jeans a vita bassa indossa un paio di pantaloncini neri al ginocchio: Derek. "Volevo scusarmi, davvero, per quel che é successo ieri..." Lo squadro freddamente, notando che i capelli avevano davvero delle ciocche blu sulle punte, non erano dei riflessi " Ah si? E cosa ti fa pensare che io ti scuserò, perfetto sconosciuto che mi bacia senza sapere quasi come mi chiamo ?" "Bè, intanto grazie, ma non sono perfetto, e poi adesso che siamo vicini di casa, non vorrei litigare con te..." No, no, no fermi! Noi vicini di casa?! Con un maniaco? Ok Crysthal, forse stai esagerando... Non che abbia dato dei buoni motivi per farsi piacere... A parte i meravigliosi occhi glaciali che mi fissano aspettando una risposta "Em... Ok, ti scuso... Per ora. Non farmene pentire..." un sorriso a mezza luna si apre su dei bianchi denti allineati e non ingialliti dal fumo "A proposito volevo dirti che ...". Un pugno completo di due massicci anelli d'oro lo colpisce al volto spedendolo a contorcersi sullo zerbino dell'ingresso. Paul in piedi davanti a me sta con le braccia conserte, le palpebre scintillanti di glitter abbassate a osservare il ragazzo appena spedito al tappeto "Forse caro, la prossima volta non ti impegnerai a far soffrire la mia Cry" "Fanculo, stronzo...". Questa volta Derek mi fa davvero paura; le labbra e le mascelle serrate sembra debbano rivelare un qualche tipo di denti acuminati con i quali scorticare Paul, le mani strette a pugno e le braccia rigide lungo i fianchi, gli occhi leggermente socchiusi a mostrare, non il dolore, ma solo e unicamente la rabbia di qualcuno che potrebbe scatenare le fiamme dell'inferno, i demoni dell'oblio, i tuoi incubi più grandi e la madre più severa contro di te e solo contro di te. Dopo essersi alzato, serrando le mani dalle dita ad artiglio sulle ginocchia, si fissa davanti a Paul con quel modo incuriosito e strafottente della prima volta che ci siamo incontrati, sembra che da un momento all'altro debba tirargli un pugno; adesso che sono l'uno di fronte all'altro vedo bene la differenza di altezza: se già Paul mi sembra alto, Derek lo é ancora di più: come minimo lo supera di dieci centimetri, magari anche quindici... Crysthal stai con i piedi per terra e torna sul mondo dei vivi. "Ragazzi non..." Poi all'improvviso, senza nessun presentimento, senza un minimo sentore di ciò che sarebbe successo, con un unico movimento fluido e veloce le mani del moro vanno ad afferrare il collo del biondo e ad avvicinarlo alle sue labbra in un profondo bacio. Non é un bacio come quello che ho ricevuto io ieri, ma un bacio privo di passione, di tenerezza, di amore solo ricolmo di cattiveria.
Paul é come paralizzato di fronte a Derek e allo sguardo inebetito del povero Timothy che guarda la scena con le lacrime agli occhi "Bè chiamami quando vuoi...". Lo ha fatto per essere cattivo, per far del male ai miei migliori amici. Timothy lascia cadere una scatola ricolma di dolcetti e biscotti sul vialetto e poi scappa via di corsa piangendo, l'ultimo commento di Melanie "Ma quello bacia tutti?" flebile, impercettibile. Poi un peso incredibile mi cade sulle palpebre annebbiando tutto e io cado a terra.Spazio autrice:
Ed eccoci al secondo capitolo di questa storia che sinceramente mi sto divertendo un mondo a scrivere. Spero vi piaccia. Aspetto i vostri commenti!
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la ragazza dagli occhi di cristallo
FantasyCrysthal non immagina neppure cosa le capiterà in questa estate fantastica: ragazzi, cavalcate, castelli diroccati, magie e ... "custodi". La sua avventura non avrà termine fino a che non troveranno l'uomo dalle orchidee blu e i suoi compagni. Ma ss...