Non c'è altro che sabbia, vento e cielo. Nulla all'orizzonte, solo montagne di minuscoli granelli che si muovono gli uni sugli altri come volendo sfuggirsi a vicenda, un odore di bruciato pervade l'aria e mi sento mancare il respiro, in parte perché non so come uscire da questa terribile situazione e in parte a causa dell'odore di pelle e capelli bruciati sempre più forte. "Hai una minima idea di come siamo finiti qui?" chiedo bruscamente "E ora cosa facciamo? Dove andiamo? Moriremo!" "Calmati Crysthal! Calmati!". Mi prende il viso tra le mani guardandomi negli occhi: come é dolce... e i suoi occhi, che ora esprimono una fredda preoccupazione, da azzurri ghiaccio, hanno assunto una colorazione tendente al blu scuro-violaceo. Mi sono sempre chiesta come gli occhi di una persona possano cambiare così tanto. Nei suoi un velo sembra averli resi più vivaci, quasi eccitati all'idea di una mortale avventura, ma forse é solo la polvere... "Il mio cellulare non prende, maledizione!" osserva il display del suo cellulare "neanche il mio... Bè é comprensibile: siamo in mezzo al deserto!" "Magari ci é caduto qualcosa in testa e ci stiamo immaginando tutto, magari é solo una visione, un sogno... Mi stai ascoltando?!" a dir la verità non sto prestando attenzione neanche a una sola sillaba di ciò che sta dicendo "Guarda c'è qualcosa là..." punto un dito in mezzo al deserto, al di là di una duna che abbiamo faticosamente scalato "sembra... no, é una persona!". Mi fiondo giù per la ripida discesa, correndo, ruzzolando e strisciandomi in mezzo alla sabbia. I vestiti, il viso affilato, i lunghi capelli neri, il piercing... "Emily!". Mi volto: Derek sta camminando tutto tranquillo giù dalla collinetta, le mani in tasca, sembra non curarsi della sabbia fra i capelli e sui vestiti; io invece la odio, si insinua dappertutto, come piccole formiche che assalgono un albero partendo dai minuscoli pori della corteccia, soffocandolo punto per punto, costringendolo a fuggire verso l'alto, verso le foglie, fino a che non c'è più un luogo dove scappare e allora l'albero muore miseramente. "Ti vuoi sbrigare, Derek?!" "Arrivo, arrivo, non c'è fretta: se é morta, é morta adesso come tra cinque minuti..." "Derek!" "Scherzavo, che caratterino!". É proprio Emily, gli occhi chiusi come se dormisse, le mani bluastre indicano che il sangue forse non affluisce più alle estremità, la bocca leggermente aperta e i capelli prima ordinati in una lunga treccia nera, ora sono sciolti e scompigliati in una cornice sabbiosa attorno al suo volto. "Lei é..." le parole mi muoiono in gola: proprio non ci riesco a dirlo... "Ma figurati! Non vedi come respira? Il petto si alza e si abbassa: ciò vuol dire che non è morta". Mi lascio sfuggire un sospiro di sollievo. All'improvviso, come se l'anima le fosse rientrata nel corpo dopo averla a lungo osservata, si alza a sedere tossendo e sputando sabbia. Un urlo squarcia l'aria "Ora siamo pienamente convinti che sia viva..." commenta Derek sarcasticamente con un finto sorriso sulle labbra "Dove... Il terremoto... Cry... Tutta questa sabbia ... Dove ci troviamo?". É in evidente stato confusionale "Emily, é tutto ok..." "Se si esclude il fatto che siamo in mezzo al deserto senza un goccio d'acqua" "... Zitto Derek! Noi siamo insieme e troveremo una soluzione, ok?" lei mi osserva tremante nonostante il terribile caldo che ci avvolge " O-ok... Credo...". Perfetto, ora dobbiamo capire dove andare " Come usciamo di qui?" "Non ne ho idea" Derek è indecifrabile, né preoccupato, né rilassato, solo impassibile " Per me dobbiamo scegliere una direzione e camminare finché non troviamo qualcosa che si riveli utile o non cali il sole". Io ed Emily lo osserviamo attentamente "Che c'è? Avete idee migliori?". Giusto, nessuno ha idee migliori dunque seguiamo la sua (che Dio solo sa dove ci porterà ).
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Il sole sta per calare all'orizzonte in un turbinio di colore e tra poco tutto sprofonderà nel buio e nel freddo, già perché nel deserto tanto fa caldo di giorno, quanto fa freddo di notte, e ancora non ci si é presentato nulla che possa tornare utile o assomigliare a qualcosa che non sia sabbia. Da piccola la adoravo ci costruivo i castelli,le piste per le bilie, le formine degli animaletti, ma ora é solo una massa di stupidi granelli che si infilano ovunque. "Ci fermiamo per favore?" "Ancora un attimo, Emily, ancora un attimo e poi ci fermiamo...". Emily ha ragione anche io ho male ai piedi e non posso togliere le scarpe per paura di scottarmi nella sabbia riarsa dal sole, ho sete e la gola mi brucia, come pure gli occhi del resto... "Ragazze non vorrei illudervi con un altro miraggio, ma credo che là ci sia qualcosa...". Strizzo gli occhi nella tenue luce del tramonto. É vero: là c'è qualcosa. "Sembra un castello, una fortezza..." commenta Emily "Ma che ci fa una fortezza così nel bel mezzo del deserto?" "Be, Crysthal, c'è da dire che neanche noi dovremmo essere qui e invece ci siamo" "E allora visto che sei così sicuro di te facci strada!". Ormai siamo dinnanzi a una enorme porta in legno intarsiato, entrata di quella che da più vicino si é rivelata una alta, altissima torre. I blocchi di pietra che la compongono sono coperti da un sottile strato di licheni, segno che qui é presente, anche se in minima quantità, dell'acqua; alzo il viso verso il cielo che sotto la luce del calar del sole si è tinto di una tonalità blu-violacea e mi sembra di vedere qualcuno o qualcosa, non saprei dire, sporgersi da una delle tante finestre della torre solitaria. "Eeeehi! Aiuto! Aiuto!" "É inutile strillare: é abbandonata..." squadro con uno sguardo torvo il nostro allegro compagno di viaggio. Purtroppo però, constato che ha ragione. L'enorme battacchio del portone, probabilmente un tempo d'ottone, ora è completamente ricoperto da uno spesso strato di ruggine e il legno probabilmente riccamente decorato ora non é altro che la tana di termiti o altri insetti. "Ma io ho visto qualcuno!" "Forse era solo un miraggio" tenta di convincermi la mia amica. "Forse..." dico, ma non mi ha convinta "Allora che facciamo?" "Andiamocene: qui non si può fare nulla" "Ma, ma..." tento di dire, purtroppo però Derek non mi ascolta più: si é già voltato e si sta già dirigendo nel bel mezzo del nulla. "D'accordo allora...", ma non appena tutti e tre diamo le spalle a quella tetra costruzione illuminata dalla debole luce biancastra della luna uno stridore ci richiama verso il portone "Avete sentito anche voi quel rumore?" chiedo con un briciolo di insicurezza nella voce "Credo di sì..." anche Emily sembra incerta. "Ehi, guardate!" la voce di Derek attira la nostra attenzione "Il portone é aperto!". Mi volto. Ora il portone é aperto in uno spiraglio che lascia intravedere una lunga scala a chiocciola costruita con gli stessi blocchi di pietra che compongono l'esterno della torre. C'è qualcosa che non va, però: nonostante l'abbondanza di finestre lungo le pareti dell'edificio, l'interno della costruzione é buio, molto buio, sembra quasi un altro mondo. E lassù... Sì lassù c'è qualcuno, c'è... "Papà! Papà...". Non c'è tempo per fermarsi e guardare indietro, non c'è tempo per riflettere, quello era mio padre, ma come é possibile? Non importa. Mi precipito su per le scale senza neanche aspettare gli altri "Crysthal!" "Piccola fermati!" mi chiamano, ma neanche questo importa. Solo un pensiero mi gira in testa: mio padre, devo raggiungerlo. Ora vedo delle finestre susseguirsi alla mia destra, sulla parete che contorna la scala che si fa via via più ripida. Ma non é possibile! se si osserva fuori dalla finestra, si può poggiare l'occhio su quella che sembra la taiga russa: abeti verde smeraldo si susseguono nella pianura sottostante fino all'orizzonte creando un uniforme e magico tappeto per i piedi della torre, tagliato in due parti dal scintillante nastro argentato di un fiume. Ma prima lì c'era il deserto... Basta, non ho tempo di guardare fuori "Crysthal!" "Al cavolo Derek!". Inciampo, ma non cado. Sento di essere quasi arrivata. La scala é finita e mi ritrovo davanti una porta aperta, una porta qualsiasi, che mi lascia intravedere una grande stanza Quadrata? Come? ma ormai ho imparato a non stupirmi più di nulla. Continuo a esplorare con gli occhi l'ambiente. Al centro c'è un grande tavolo triangolare in ebano, le pareti sono fatte di vetrate colorate e dappertutto sono sparsi petali di tutte le tonalità più diverse. Qui dietro di me ora ci sono Derek e Emily con il fiatone per la corsa. Anche io mi sento senza aria, prosciugata di ogni speranza "Qui non c'è nessuno..." "Mi dispiace Cry..." per quanto siano dolci le parole di Emily non riesco a trattenere le lacrime. Scorrono lente lungo le mie guance: quanto sono stupida, davvero pensavo di trovare mio padre qui? Già, che stupida ingenua sono stata. "Be, almeno sembra esserci cibo e acqua... Emily, Crysthal venite!" ma appena varchiamo la porta questa si chiude alle nostre spalle imprigionandoci nella piccola stanza. "Aiu-" Emily fa per urlare, ma io e Derek la zittiamo ponendole una mano sulla bocca "Chiunque abbia voluto rinchiuderci qui deve essere abbastanza sicuro del fatto suo: fuori nessuno può sentirci; non c'è altro che un deserto di roccia che si estende per chilometri e non credo proprio che qui abiti qualcuno... A parte chi ci ha rinchiusi, é chiaro" spiega Derek con uno sguardo divertito e tutt'altro che preoccupato "Forse ci hanno scambiati per dei ladri e dovremmo comunicare con i proprietari, ma aspetta un attimo -all'improvviso mi accorgo di una terribile (o fantastica, dipende dai punti di vista) cosa- hai detto una distesa rocciosa? Io ho visto solo un'immensa foresta di abeti..." "Be io non ho visto niente di ciò che dite voi, ma un ambiente quasi polare, come la tundra tanto per capirci..." afferma invece Emily. Sconfortate dalla situazione io e la mia amica ci abbandoniamo su due sedie accanto a uno dei lati del triangolo e, l'una di fronte all'altra ci prendiamo per mano per confortarci come facevamo quando eravamo piccole. D'un tratto Derek, che passeggiava nervosamente nel centro della stanza caccia un urlo, così improvvisamente che io e la mora abbiamo solo il tempo di voltarci e vedere un qualcosa cadere violentemente sul nostro amico causando un brutto scricchiolio e un forte tonfo. "Tutto ok?" chiediamo all'unisono dopo essere saltate in piedi ed esserci precipitate a controllare. Una ragazza vestita con un paio di attillatissimi leggins blu e una camicetta altrettanto blu con una vistosa scollatura a V si trova distesa completamente sul ragazzo rimasto di stucco davanti all'apparizione di quella bionda tutta riccioli. "Capisco: é uno scherzo! É un dannato scherzo!" borbotto mettendomi le mani nei capelli e allontanandomi da quel groviglio di membra parlante "Non ci posso credere! Julie la zoccola!" la voce di Emily rivela i miei timori con un briciolo di sarcasmo e di disgusto "Piacere di conoscerti, Julie!" esclama tutto allegro Derek mentre la bionda si alza, ancora un po' intontita dalla caduta "Ciao bellissimo" ecco che inizia a sfoderare le sue 'doti femminili' come le chiame lei "ma che begli occhi azzurri che hai!" "Bah!" esclamo io, invece in un modo tutt'altro che femminile. "Come ci sei finita qui, dolcezza?" chiede il 'bellissimo' con uno sguardo trasognato tutto impegnato a scrutare la scollatura della ragazza "Be -inizia la smorfiosa, arricciandosi con un dito una ciocca di capelli e fingendo gli occhi più falsamente tristi che io abbia mai visto- ero nel bel mezzo di un deserto quando all'improvviso sono caduta in un buco e poi mi sono ritrovata qui. Tutto ciò dopo un misterioso terremoto a San Francisco...". Uno sferragliare di chiavi ci fa voltare verso la porta che si apre rivelando due uomini e un prigioniero, o almeno così mi sembra.
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la ragazza dagli occhi di cristallo
FantasyCrysthal non immagina neppure cosa le capiterà in questa estate fantastica: ragazzi, cavalcate, castelli diroccati, magie e ... "custodi". La sua avventura non avrà termine fino a che non troveranno l'uomo dalle orchidee blu e i suoi compagni. Ma ss...