Sono emozionatissima. Ok, normalmente non dovrei esserlo, non stiamo mica uscendo come fidanzati, vero? Già. Chissà perché però il cuore continua a martellarmi nel petto facendomi pulsare la testa a ritmo costante: uno due, uno due, uno... Eccolo sta arrivando, passo sicuro, occhi e mento alti a indicare la sua superiorità, o meglio quella che lui crede di avere. "Ciao..." lo interrompo subito " Ma come ti sei vestito?! Non puoi tenere il giubbotto di pelle per fare yoga e poi non hai caldo?". Sembra che abbia appena detto una diavoleria "Io non esco mai senza il mio giubbotto" "Ma..." "Mai. Fine della discussione". È arrabbiato? Forse non é in uno dei suoi giorni migliori... "Allora dove si fanno questi corsi di yoga?" mi sorride, forse quella del giubbotto era una questione delicata... "Nel parco. Sono nel parco. Ci sono anche Emily, Kendra e Avril con noi, vedi di non baciare nessuna di loro" "ti ho detto che mi dispiace...". Mi sembra sincero e forse un po'... dolce? Indifeso? No, assolutamente no. Guardo i suoi meravigliosi occhi azzurri e l'argento che c'è al centro dell'iride, accanto alla pupilla sembra risplendere appena lui si accorge che lo fisso "c'è qualcosa che non va?" arrossisco "no, nulla. Mi sembrava di aver visto una persona che conosco...".
La spiegazione non lo soddisfa, ma non dice nulla e con una scrollata di spalle mugugna solamente qualcosa di incomprensibile che giunge alle mie orecchie come un 'sì, figurati'. "Eccoci arrivati" annuncio non appena giungiamo dinnanzi a una piccola piazzetta lastricata coperta da una decina di asciugamani; poco più in là un grazioso stagnetto riflette la luce del sole e un debole profumo di rose proveniente dal roseto lì accanto riempie l'aria. Una donna non troppo alta e dai fianchi larghi ondeggiando una lunga treccia bionda ci saluta "ciao Cry, ti sei portata un amico?" "diciamo che gli servirebbe una bella lezione di autocontrollo e modestia, Alba: lo puoi aiutare?". La donna, ormai non più molto giovane, spalanca un grande sorriso dai denti un po' storti "certamente".
"Questo é un semplicissimo passo della danza della gru: lo useremo come riscaldamento". L'idea di Alba su cosa sia difficile o non é abbastanza distorta, penso mentre dalla normale posizione yoga passiamo a una.. come posso chiamarla? Fracassatura e stiratura completa di ossa e muscoli, ma Derek sembra abbastanza convinto del fatto suo "se andiamo avanti di questo passo retrocederemo alla fase 'lattante'" "Ragazzo, credimi é meglio che inizi a darti da fare piuttosto che vantarti di tutto quello che sai fare e che, tra parentesi, non abbiamo ancora visto realizzato. Dicevo, innanzitutto mettetevi in equilibrio sulla gamba che preferite, alzate l'altra gamba fin sopra la testa e afferratela con entrambe le mani, poi tirate. Dovreste sentire..." viene interrotta da un rumore improvviso, una sorta di crick-crock, seguito da un pesante tonfo e da qualcosa che rotola. Senza perdere la posizione fantasticamente comoda nella quale ci troviamo diamo tutti una sbirciata a cosa, o meglio chi, aveva appena causato quel rumore. Derek era sdraiato in mezzo all'erba, appoggiato sui gomiti con gli occhi sbarrati e la bocca aperta a respirare affannosamente "Allora figliol prodigo, che fai? Un sonnellino?" tutti gli occhi rivolti su di lui. Senza curarsene, con un unico agile balzo, Derek si ritira in piedi "Ho avuto una storta..." qualche risatina viene soffocata dagli allievi e anche da me "Certamente figliol prodigo, ora torna al tuo posto e mostra a tutti noi la tua eccezionale bravura". Certo Alba e tutti noi altri non ci saremmo mai aspettati di vederci Derek in piedi sul suo tappetino sollevare la gamba destra, quella della storta, sopra la testa e andare a toccarsi con le dita dei piedi il mento spigoloso. Sciolta la posizione si rivolge all'insegnante con un ampio e falsamente innocente sorriso "Cosi può bastare o preferisce che mi tocchi il collo? O i pettorali, forse?". Alba, in un certo modo come Derek, non accetta facilmente le sconfitte così, con il suo solito sorriso dice solamente "sei stato molto bravo, non me lo sarei aspettata, ora però passiamo al nostro corso speciale: vorrei che ciascuno di voi prendesse un cuscino, del colore che più vi piace, lo portaste qui e vi ci sedeste sopra, ok?". Con la gioia dei bambini e lo stupore di tutti coloro che non hanno mai smesso di vivere davvero, corriamo affascinati verso i cuscini quasi ci fosse un tesoro sepolto sotto, tutti tranne Derek. Lui non si scompone mai, non sembra provare nessun tipo di piacere o di gioia se non nel tormentare gli altri andando a baciare chi capita. Giunti alla massa di cuscini ciascuno di noi ne prende uno diverso: io ho sempre adorato il verde in tutte le sue sfumature così mi getto su un tondo e morbido cuscino color muschio, mentre gli altri si fiondano su altri colori. Avril ne afferra uno azzurro, Kendra uno fucsia e Emily uno bianco. Alla fine avanza un solo cuscino, afferrato da Derek con un sorriso, un piccolo dischetto morbido e tondo come il mio, solo più triste perché grigio come le nuvole più scure del cielo, ma Derek non sembra badarci. "Come tutti voi ben sapete" Alba si schiarisce la voce "o meglio dovreste sapere, la disciplina dello yoga é nata in Oriente. La storia che vi voglio raccontare ha anch'essa le sue radici in Oriente, più precisamente in Tibet. Questa leggenda narra che sul monte dove fino al secolo scorso risiedeva il Dalai Lama, la cui residenza era il palazzo della Potala, un tempo vi fosse solo terra riarsa dal sole e spazzata dal vento. Questa situazione rimase inalterata finché, intorno al settecento dopo Cristo, non vi fu un terribile naufragio sulle coste orientali della Cina. Oltre cinquemila uomini, partiti da Bisanzio alla volta dell'Oriente, per non si sa quale motivo seguirono la via del mare anziché quella di terra. Come potete immaginare, dato che il canale di Suez sarebbe stato aperto solo secoli più tardi, essi dovettero circumnavigare tutta l'Africa prima di ritrovarsi nell'oceano Indiano. In realtà alcuni storici si chiesero perché, dato il loro dominio sull'Egitto, non fossero partiti dal mar Rosso risparmiandosi anni di viaggio. Alla fine riuscirono tutti e cinquemila a raggiungere questi nuovi mari. Essi non si scostavano mai troppo dalle coste per paura di perdere la retta via; purtroppo forse questa é stata la loro disgrazia. Giunti nei pressi del mare Arabico, infatti, qualcosa andò storto, di preciso non si sa cosa. Forse una tempesta, forse dei pirati, forse persero l'orientamento. In ogni modo vennero ritrovati i resti di quella che doveva essere la loro imbarcazione molte miglia più a est, come ho già detto sulle coste orientali della Cina. Si dice che dei cinquemila solo in sette fossero sopravvissuti e che a lungo vagarono con le ultime forze alla ricerca di un rifugio. Stanchi, privi della ragione e spaventati si dice che si accasciarono proprio sul monte occupato dalla Potala. In punto di morte tutti ebbero una visione: uno splendido giardino, ma dai tratti abbastanza inquietanti e misteriosi da farli sobbalzare e risvegliarsi. Appena si furono messi a sedere osservarono fra le loro mani una gemma di un colore diverso per ognuno di loro. Secondo la leggenda questi sarebbero poi sopravvissuti e avrebbero gettato le basi per il buddhismo e l'induismo, in forme però diverse da quelle di oggi: tutto era basato, infatti, su sette valori, detti anche tesori, corrispondenti alle sette pietre date in dono ai sette naufraghi. Questi sarebbero stati i custodi di tali virtù, destinati a vivere separati gli uni dagli altri e a ricongiungersi solo in caso di necessità, ognuno di loro avrebbe donato nel mondo ai più meritevoli la conoscenza di questo valore". Tutti la osserviamo stupiti. "É solo una leggenda, ma trovo che sia interessante per spiegarvi quali siano questi sette tesori e per farveli apprendere appieno" detto questo, prendendo una tavoletta sulla quale sono scribacchiate delle parole e rivolgendo a tutti noi un ampio sorriso, continua "sempre secondo il mito i colori e i rispettivi valori sarebbero stati: oro (convinzione), argento (virtù), turchese (coscienza), perla (altruismo), agata (ascolto), rubino (generosità) e smeraldo (saggezza). Dunque, vorrei sapere, c'è un particolare motivo per cui avete scelto un colore?" La sua voce sembra farsi come misteriosa e tutti iniziamo a dare motivi alle volte banali, a volte più sofisticati della nostra scelta: eppure sembra che ogni risposta che senta se la sia già aspettata...
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"Allora come ti é parsa la lezione? Ti é piaciuta?" chiedo a Derek, scrutandolo attentamente. É un gran rompiscatole, ma non posso sopportare l'idea di fare tutta la strada dal parco a casa in silenzio: é troppo imbarazzante! E poi alla fine non è così male... "Ma sì, devo dire che me la aspettavo molto più... Come dire... Un rompimento e invece é stato molto interessante" "Allora non sei il tipo interessato solo alle moto e alle ragazze, come sembri..." mi lascio sfuggire un commento un po' critico "Sono interessato alle moto e alle ragazze, ma anche ad altro..." lo interrompo "tipo a fare quella cosa mooolto comoda e rilassante che ci ha fatto fare prima Alba sui tappetini" "sì, anche cose di quel tipo".
All'improvviso la terra sembra scrollarsi e le camelie ai nostri lati vengono mosse senza preavviso da una scossa di terremoto: le foglie cadono insieme ad alcuni petali dei vecchi fiori, l'acqua del mare in lontananza e del laghetto più vicino si increspano formando una miriade di ondine che sembra vogliano scappare dall'acqua alla quale esse stesse appartengono, la polvere sul sentiero che stiamo percorrendo si solleva creando nuvolette leggere. "Crysthal! Mettiti giù!" urla Derek al mio fianco per sovrastare il rombo prodotto dalla terra in movimento. Poi in un attimo mi afferra una mano, la sinistra, con la sua che é fredda e dura come al solito e mi trascina sotto un tavolo da pic-nic in pietra lì accanto. Mi ritrovo con un orecchio e una guancia posata contro il suo petto ansimante e rannicchiata completamente contro di lui e arrossisco pensando a come ci ritroviamo vicini, ma é bello sentire la protezione di qualcuno addosso, sentire che quella persona che non è né la mamma né il papà ti sta proteggendo con tutte le sue forze anche se siete le persone più sbagliate per proteggervi a vicenda. Chiudo gli occhi e sento il suo caldo respiro sul collo, le mani che mi stringono le braccia e il suo cuore che batte contro il mio volto. Apro gli occhi e lo guardo: le scosse sono finite, ma lui continua ad avere gli occhi sbarrati e a guardare alle mie spalle verso il prato e il viale dal quale proveniamo. Mi giro per constatare i danni causati dal terremoto, ma ... intorno a noi non c'è altro che sabbia, sabbia e vento che spazza un enorme deserto. "D-dove siamo? E come ci siamo arrivati?" "Non lo so".
Spazio autrice
Ciao a tutti! Di nuovo ci ho impiegato troppo a scrivere questo nuovo capitolo... Spero vi piaccia: le cose iniziano a farsi intriganti. Spero di riuscire a postare presto un altro capitolo. Voi nel frattempo commentate!
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la ragazza dagli occhi di cristallo
FantasiaCrysthal non immagina neppure cosa le capiterà in questa estate fantastica: ragazzi, cavalcate, castelli diroccati, magie e ... "custodi". La sua avventura non avrà termine fino a che non troveranno l'uomo dalle orchidee blu e i suoi compagni. Ma ss...