2.Sono molto attratto da te.
Stavo per presentarmi al suo edificio per incontrarlo, ma non sapevo esattamente cosa fare. I due fatidici giorni erano trascorsi e sicuramente avevo avuto modo per riflettere sulla sua proposta. Era tutto moralmente sbagliato, qualsiasi punto di vista si prendesse in considerazione, eppure necessitavo di quei soldi più di quanto avessi bisogno della mia dignità. Se avessi accettato, la mia vita sarebbe cambiata notevolmente e di certo non sarei più dovuta andar a letto con uomini occasionali per potermi mantenere.
Non mi feci cogliere imperata quando, puntuale, arrivò il messaggio di Baekhyun. Mi disse di scendere, c'era un autista fuori dal mio appartamento pronto a portarmi da lui così da disquisire sulla decisione presa. Afferrai la borsa prima di uscire e successivamente salii su quell'auto eccessivamente dispendiosa.
L'autista non fiatò per tutto il tragitto, si limitò soltanto a mettere in moto e partire. Avevo il cuore in gola, cosa stavo facendo? Come avrei potuto spiegare una cosa del genere? Trasferirsi casualmente a casa del più grande imprenditore del paese non era qualcosa che si poteva semplicemente palesare come se nulla fosse.
Il rumore dei miei passi echeggiò sovrano mentre mi apprestavo a percorrere la sala d'attesa dell'edificio, mi fermai al bancone d'avanti la segretaria e lei si limitò a sorridermi cordiale, indicandomi la stanza fin troppo familiare.
Non esitai ad entrare nel suo ufficio. Mi sedetti di fronte a lui e affrontai i suoi occhi freddi che mi scrutavano attento, cercando di interpretare l'espressione del mio viso. Non era diverso dal modo in cui si comportava di solito, cominciavo a pensare che fosse semplicemente incapace di provare emozioni o semplicemente una qualsiasi tipo di empatia. Era aberrante, anche se comunque non avrebbe avuto importanza.
Per quel breve lasso di tempo dai suoi occhi non trapelò nulla, nonostante mi sforzassi di captare qualcosa. Si umettò le labbra e fu il primo a distogliere lo sguardo.
"Sono curioso di sentire la tua decisione." – esordì, dopo essersi schiarito la gola. "Ho grandi speranze". La sua voce era monotono e si mosse piano venendomi incontro, mettendosi proprio difronte a me.
"Immagino." - cercai di imitare il suo tono. "Prima di dirti la mia risposta, ci sono alcune cose di cui vorrei discutere."
Contrasse il labbro. "Me lo aspettavo. Lo prendo come un buon segno. Comunque, continua pure."
"La tua offerta include anche le spese extra o future dell'università?"
"Tutto. Mi occuperò personalmente di ogni singola spesa. Anche se dovessero esserci complicazioni e tutto questo non dovesse funzionare, me ne occuperò comunque io. E se accetti la mia offerta, quando sarai a casa mia ti assicuro che provvederò a darti tutto ciò che vorrai. Se non te ne sei accorta, il denaro è l'ultima delle mie preoccupazioni." - avvicinò la sedia alla scrivania in modo da poter prendere una penna e un pezzo di carta, cominciando a scriverci sopra. "Lascia che ti mostri quanti soldi guadagno ogni giorno."
"Baekhyun..." – cercai di interromperlo, finché non notai la quantità degli zeri che aveva annotato. Sbarrai gli occhi, incapace di nascondere la sorpresa. Questa volta, quando mi guardò, gli si formò un sorriso compiaciuto sulle labbra.
"Se accetti la mia offerta, non ti farò mancare niente, letteralmente. Potresti visitare tutti i paesi che vuoi, avere una macchina nuova, vestiti firmati...qualsiasi desiderio tu abbia sarà un'inezia per me da soddisfare." – spiegò con non curanza.
L'idea di poterlo usare solo per le sue finanze mi faceva sentire orribile, ma in un certo senso la sua offerta era una delle migliori che avessi mai potuto sperare di ricevere. Era contro ogni forma di moralità, fuori dalla mia etica, ma effettivamente io non ne avevo mai avuta una, altrimenti non avrei deciso di fare il lavoro che facevo.
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Patto Fatale
FanfictionA CAPITOLI - BAEKHYUN/YN (angst, fluff, smut) Quando la vita ti mette a dura prova, saresti disposta a scendere a patti? "Essere una studentessa universitaria di una grande città era molto più difficile di quanto la gente potesse pensare, perciò ave...