4. Ti distruggerò

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4.

Ti distruggerò.

La luce del sole che filtrava attraverso le tende trasparenti mi svegliò e subito ripensai a quello che era accaduto la notte prima. Notai il braccio di Baekhyun tenermi solidamente la vita, intrappolandomi in una presa salda tale da non farmi quasi muovere. Riuscii a controllare appena l'orologio sul comodino, vedendo che era già quasi mezzogiorno. Avrebbe fatto tardi al lavoro, così, in modo gentile, mi liberai dalla sua morsa e cercai di svegliarlo scuotendogli una palla.

"Baekhyun, sei in ritardo." - dissi dolcemente.
Si limitò a mugugnare qualcosa di incomprensibile riportandomi a sé e rannicchiandosi più vicino. Non mi diedi per vinta e, di nuovo, mi liberai.

"Baekhyun". – lo rimproverai.

"'Sono stanco." - si lamentò. "E poi sono io il capo, non sono mai in ritardo."

"Non hai una riunione tra mezz'ora? Con Jongdae?" – finalmente riuscii ad attirare la sua attenzione.
Si alzò di scatto all'improvviso, completamente sveglio.

"È già mezzogiorno? Sul serio?" – immediatamente si catapultò nella cabina armadio, afferrando il primo completo che trovò. "Ti manderò un messaggio dopo la riunione, possiamo andare da qualche parte per pranzo. Indossa il vestito nero, mi piace come ti sta sul fondoschiena."

Risi a quell'affermazione e scossi la testa, andando in bagno a lavarmi i denti. Quando tornai nella mia stanza era ancora lì che aspettava.

"Ma ti vuoi muovere?" – aggrottai le sopracciglia, contrariata dal suo comportamento insolitamente irresponsabile.

"Solo un attimo, devo fare una cosa prima." - disse languido, camminando verso di me. Le sue mani mi strinsero i fianchi facendomi sussultare e le sue labbra si posarono dolcemente sulle mie dandomi uno dei baci più teneri di sempre.

"Smettila." – lo respinsi. "Devi andare a lavorare."

"Preferirei di gran lunga passare il tempo con te." – rivelò guardandomi intensamente negli occhi e piegando la testa leggermente di lato. Poi continuò. "Quindi verrai a pranzo con me, vero?" – mi carezzò i fianchi, ammaliatore.

"Se proprio ci tieni così tanto..." – ci scherzai su, notando un velo di preoccupazione nel suo sguardo. "Allora accetto l'invito."

"Ottima scelta." – sorrise.

"Si ma se non ti muovi ad andare al lavoro, mi vedrò costretta a rifiutare." – lo ricattai.

"Addirittura!" – rispose divertito e annuì, chinandosi a baciarmi dolcemente ancora una volta. Immediatamente corse a sistemarsi, lanciandomi ogni tanto qualche occhiata furtiva. Quando fu pronto corse a ribaciarmi velocemente e poi andò via.

Mi batteva il cuore all'impazzata, cosa stava succedendo? Baekhyun mi avrebbe portata alla pazzia di questo passo. Perché si comportava in quel modo e perché a me piaceva? A casa c'eravamo solo io e lui, perché continuava a fingere nonostante non ci fosse anima alcuna ad assistere a quella farsa?

Mi lasciai cadere sul letto e sospirai, incapace di capire il vero motivo del suo nuovo atteggiamento. Una cosa era chiara: non mi amava e non lo amavo. Allora perché dormiva nel mio letto? Perché tutta quella riluttanza ad andare al lavoro?

Troppe domande mi martellavano nella testa, domande a cui non riuscivo a trovare risposta, nonostante mi sforzassi. Decisi di lasciare perdere così spalancai le ante del mio armadio e presi il vestito che Baekhyun mi aveva detto di indossare. Per quelli del suo ceto sociale credo potesse essere uno stile casual, nonostante si notasse l'ottima manifattura del tessuto morbido e pregiato che scendeva fino a metà coscia. Diedi una veloce occhiata allo specchio, e proprio come aveva detto lui, mi delineava perfettamente il fondoschiena mettendolo in risalto. Aveva avuto ragione anche stavolta. In un certo senso mi divertivo a essere la sua Barbie, a impersonare qualcuno che non fossi io. Ci stavo prendendo gusto.

Patto FataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora