capitolo DIECI

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-baby sono le sette- provò Christian a svegliare Amelia, con scarsi risultati
Non avevano nulla da fare, solo il fratello della ragazza, Elija, li stava aspettando ma fortunatamente le visite erano aperte fino alle 21 data la stagione calda.
-Ame svegliati, dobbiamo andare da Elija- il ragazzo continuava a chiamarla, senza nessun cambiamento se non che la ragazza si fosse effettivamente svegliata.
-ciao piccola- le sorrise, lei non ricambiò.
Amelia si alzò senza spiccicare parola, si chiuse in bagno per fare una doccia e usci poco dopo accolta in un accappatoio rosso fuoco, si asciugò e si infilò un paio di slip semplici bianchi, un reggiseno sportivo e un completo nero con il pantaloncino corto.
Christian aveva già fatto la doccia quando la ragazza dormiva quindi infilò le scarpe, prese la borsa di Amelia e insieme si diressero all'audi bianca, un regalo di compleanno dei genitori.
Inforcarono gli occhiali da sole e partirono verso l'ospedale arrivando in pochi minuti.
Amelia guardava fuori, guardava il tramonto e il cielo infuocato pensando ai suoi genitori. Si sentiva persa, senza più quel punto fisso che é stata sua madre nella sua vita.
Pensò a Christian, a quanto fosse fortunata ad averlo e a quel bambino che portava in grembo non riuscendo più a trovare la felicità nella sua esistenza.
Si ritrovò le mura dell'ospedale davanti a lei, una guardia alla sinistra dell'auto e la sbarra rossa e bianca che si alzava.
Entrarono nel parcheggio e pochi minuti dopo erano di fronte alla reception.
-buongiorno, stiamo cercando Elija Franceschetti, mio fratello- Amelia
-terzo piano, ala destra, decima stanza- infermiera, i ragazzi salirono le scale dirigendosi alla stanza indicata.
Davanti alla porta i due ragazzi si guardarono ed entrarono con cautela.
Elija era sdraiato sul letto, una gamba ingessata e una fasciatura sul polso destro. Aveva qualche escoriazione sul viso e sul petto nudo, per il resto stava bene.
All'aprirsi della porta alzò lo sguardo ritrovandosi gli stessi occhi cerulei della sorella e salvia del cognato; la prima li aveva lucidi, il secondo gli sorrideva dolcemente.
-ciao campione- Chris
-ciao fratellone- Elija
-ciao piccolo- Amelia
-ciao sorella- Elija, i due fratelli si sorrisero a vicenda per poi abbracciarsi. Tra le braccia del fratello, Amelia iniziò a piangere e lui di seguito.
-com'è successo?- Amelia
-ci sono venuti addosso passando con il rosso, sulla corsia opposta ci stava un camion e ci ha preso in pieno. Un frontale fatale- Elija
-é ingiusto- Amelia
-si... Li hai visti?- Elija
-no, abbiamo domani l'appuntamento in centrale alle 15'30- Amelia
-andiamo insieme- Elija, la sorella annuì.

-ragazzi scusate il disturbo, dovremmo fare dei controlli- dottore.

-prego prego, Elija noi andiamo un attimo giù al bar, vuoi qualcosa?- Amelia.

-resta con me- Elija, Amelia annuì lasciando andare il fidanzato da solo al bar.

-allora Elija, ora sdraiati e segui la luce perfetto, controlliamo il polso e disinfettiamo questi graffi- l'infermiera seguì le indicazioni del dottore il quale controllò il polso del ragazzo rilasciando una diagnosi: era slogato, niente di importante.

-dottore quando potrà uscire?- Amelia.

-lo teniamo in osservazione un paio di giorni, facciamo un controllo e in base a quello decideremo ma penso che basteranno questi due giorni. Sta complessivamente bene, tolta la frattura che fortunatamente è composta, per questa ci rivedremo tra un mese per fare una lastra e vedere come sta. Il polso è slogato ma con la fasciatura in due settimane si sistemerà- dottore.

-va bene, grazie- Amelia.

Christian rientrava ora dal bar dove aveva preso un paio di tramezzini e da bere.

-quindi? Tra quanto può tornare?- Chris.

-mi tengono un paio di giorni, mi fanno un controllo e poi posso tornare- sorrise Elija.

-ottimo- sorrise -senti, le visite qui stanno finendo, tra poco ci verranno anche a chiamare, quindi noi ti lasciamo queste cose e andiamo. Ci vediamo domani va bene?- Elija annuì.

-Ciao campione- lo salutò Chris, Amelia gli lasciò un bacio in fronte allontanandosi con il fidanzato.

I due ragazzi si diressero alla macchina e partirono verso casa senza scambiarsi parola, quel silenzio però venne rotto proprio dalla ragazza: -voglio dirglielo che sono incinta-

-ad Elija?- Chris, lei annuì -va bene, glielo diremo appena lo dimetteranno-

Le si avvicinò abbracciandola facendo partire un poco di musica dall'impianto stereo, i due ragazzi si lasciarono cullare dalle note delle canzoni senza badare troppo al volume. Avevano bisogno l'uno dell'altra, si conobbero tempo fa alle medie dove divennero grandi amici, si misero insieme l'estate tra le medie e le superiori ed essendo molti simili non ebbero problemi di distanza vista la scelta della stessa scuola e stesso indirizzo. In classe erano la coppia che i prof non sopportavano ma di cui erano orgogliosi perchè le lacune di uno erano colmate dall'altra, e viceversa. In tutta scuola erano conosciuti; da alcuni odiati, da alcuni invidiati, da altri ammirati e dagli ultimi amati, ed era proprio a questo a cui Amelia pensava mentre si lasciava cullare dal suo fidanzato. Era orgogliosa di lui, di come era cresciuto e di come continuava a maturare nonostante la sua solita frivolezza di quando erano piccoli. Christian al contrario si innamorava ogni giorni di più della donna che stava diventando la sua donna, perchè si: Amelia per lui non era una ragazza o la sua ragazza, per lui Amelia era una donna o per meglio dire la sua Donna si avete letto bene ragazzi, una Donna con la D maiuscola perchè nessuna ragazza che conosceva era al suo pari, solo la mamma la batteva perchè la sorella per lui doveva ancora crescere.

Ed è con queste parole che vi lascio, con i loro pensieri e il loro amore.

Erotic problem - sfumature di un'adolescenza in un liceoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora