Tutto era d'oro, su Asgard; d'oro i palazzi, le rifiniture nelle travi delle taverne, i fermagli delle donne; d'oro il drappo di falsa gioia steso per mascherare il lacerante nulla lasciato da quell'interminabile guerra contro gli Jotunn.
Si festeggiava, quel giorno, ad Argard ed in ogni luogo scorreva birra, a fiumi, inebriando persino la mente dei saldi Æsir e fondendosi con i loro lugubri pensieri, donando loro quella spensieratezza da tempo scordata.
Ed è a seguito d'un errore, di quelli imprevisti e non voluti, che ha inizio la nostra storia; perché, quasi un anno dopo quella folle sera, un infante venne abbandonato in fasce su Vanaheim, ai piedi delle rovine delle immense costruzioni dei Vanir. E, se Gullveig, sorella di Frigga, non avesse trovato il neonato e non l'avesse affidato alle cure di Skirnir, questa storia non potrebbe essere raccontata.Angolo autrice:
D'accordo, è la prima storia che scrivo sull'universo Marvel, abbiate pietà.
Buondì
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Le rovine di Vanaheim - Valeska
أدب الهواةVanaheim viene presentato come un luogo di vaste foreste, campi e pianure, ove dimorano i Vanir, abili stregoni capaci di predire il futuro; sappiamo che in questo reame un tempo si ergevano immensi palazzo, alti quanto montagne, ed enormi città, vi...