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gaia's pov:
Finalmente siamo arrivate in hotel, quasi ci siamo spaventate alla visione dell imponente e lussuosissima struttura che siamo trovate davanti.

La hall era immensa e curata nei minimi dettagli con divanetti, vasi e persino un immensa libreria.
Fatto il check-in e prese le chiavi io e alessandra siamo salite con l'ascensore, perché modestamente chi c'è la fa a salire 4 rampe di scale con le valigie, e siamo arrivate al 4 piano proprio dov'era la nostra suite.
401 era il numero che continua a ripetere alessandra alla ricerca della porta della nostra camera, che siamo riuscite a trovare dopo circa 10 minuti poiché non ci eravamo accorte che era presente un altro corridoio con le camere dalla 400 alla 405.

Inserita la chiave siamo rimaste sbalordite dalla camera: sulla destra era presente un enorme letto matrimoniale e sopra le lenzuola erano sparsi petali di rosa, davanti ad esso era presente una colonna con una tv appesa, dietro un armadio che riempiva tutta la parete ed una specie di divano letto, nonostante non ne avessimo bisogno dato che eravamo solo in due. Il bagno era ancora più incantevole con sia la doccia che la vasca da bagno ed un enorme specchio luminoso. La parte più bella però era la vetrata davanti al letto che portava su di un terrazzino, immerso nel verde delle piante con delle poltroncine bianche ed un tavolino di vetro, dal quale si poteva ammirare tutta la città.

Entusiaste più che mai ci sbrigammo a sistemare tutto, ci cambiammo ed uscimmo per fare colazione e girare un po' la città.

Verso le 10:30 infatti ci fermammo in un bar ed entrambe ordinammo un cappuccino ed un cornetto, per iniziare la giornata al meglio.
Anche se c'è da dire che il caffè ed il cappuccino italiano non lo batte nessuno, ma questo è un piccolo appunto.

Il resto della mattinata lo passammo girando per le vie di barcellona, entrando di tanto in tanto in qualche negozio, e per pranzo decidemmo di andare in un ristorante sul mare così da poter passare il pomeriggio li.
Ed infatti così fu, passammo l'intero pomeriggio sulla sabbia di quell incantevole spiaggia, ed una volta tramontato il sole decidemmo di tornare in hotel perché girando per la città avevamo notato una discoteca molto carina ed eravamo intenzionate a trascorrere li la nostra serata, giusto per terminare in bellezza il primo giorno di vacanza.

Rientrammo in camera per le 20:30, avevamo cenato mentre tornavamo dal mare con due panini che avevamo comprato da un chioschetto per strada, e come sempre eravamo in ritardo.

Volevamo infatti andare per le 22:30 ma ancora dovevamo farci entrambe la doccia, fare i capelli, decidere cosa mettere, truccarci e fare delle foto. Una missione impossibile da fare in 2 ore.

Cominciò alessandra a fare la doccia mentre io sceglievo cosa mettere. Indecisa più che mai alla fine scelsi una tutina nera da abbinare a degli stivali bianchi ed una borsetta brillantinata che avrei messo a tracolla.
Quando ale uscì dalla doccia ci demmo il cambio: io avrei fatto la doccia e lei avrebbe deciso cosa mettere. Optò per un tubino anche lei nero da abitare a degli stivali neri ed una borsetta bianca.

Ale si piastrò i suoi bellissimi e lunghissimi capelli castani mentre io, dopo averci messo circa 40 minuti per farmi uscire dei ricci decenti, lasciai sciolti i riccioli biondi che mi arrivavano a metà schiena.
Riuscimmo a truccarci con calma e una volta profumate e ritoccate, tempo di due foto che erano già le 22:45 e il taxi ci stava aspettando sotto l hotel.

Alla fine arrivammo per le 23:15, fortunatamente riuscimmo ad entrare subito e alle 23:20 eravamo già al bancone per ordinare da bere.

"due gin lemon per favore" disse ale al barista che subito ci diede i due drink.

Diciamo che non furono gli unici drink che bevemmo durante la serata....quando andiamo a ballare infatti non riusciamo a contenerci nè io nè la mia migliore amica e così ci ritrovammo a ballare in pista io brilla e ale completamente andata.

Notai che un ragazzo ad un tavolo aveva puntato Ale e la chiamava in continuazione invitandola al tavolo chissà per fare cosa.

"guapa! guapa! ven aqui" gridava il ragazzo.

Con quel briciolo di lucidità che mi era rimasto capì immediatamente che dovevamo andarcene perché se avessimo aspettato ancora un po' non sarebbe finita bene, eravamo troppo ubriache per rischiare.

Chiamai quindi il taxi verso le 2:30, trascinando Ale fuori dalla discoteca in attesa che il tassista arrivasse e ci riportasse in hotel.

SPAZIO AUTRICE
questo sarà l ultimo capitolo "noioso" e descrittivo dal prossimo infatti le due ragazze incontreranno i nostri due calciatori, chissà come però!

il destino ci ha voluti insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora