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pedri's pov
finalmente siamo arrivati in hotel, non ce la facevo più a stare in pullman con quel branco di animali,
che non facevano altro che peggiorare il mio mal di testa: chi stava in videochiamata con la ragazza a tutto volume, tipo Ferran, chi cantava e metteva la musica a palla, come Ansu e Balde, e Pablo che dormiva completamente appoggiato a me.
Ho patito l'inferno per un'ora.

Una volta arrivati il pullman si è fermato davanti l hotel, abbiamo preso le valigie ed i borsoni, e siamo entrati.

Il mister ha ridetto le stanze ed io,Pablo, Ansu e Balde abbiamo scoperto di essere stati sfanculati al quarto ed ultimo piano, mentre il resto della squadra, compreso i mister ed i dirigenti, avevano le camere al secondo e terzo.

Ci siamo fatti coraggio e da veri atleti abbiamo salito le quattro rampe di scale alla ricerca della nostra camera: la 402.
Abbiamo poi salutato Ansu e Balde che avevano la 405, ed io e Pablo ci siamo ritirati in camera.

Devastati dal viaggio non ci eravamo neanche resi conto della bellezza e soprattutto della grandezza della camera;
una cosa però l avevamo notata, o almeno io, l'immensa vetrata davanti al letto che permetteva di avere una vista magnifica di Barcellona.
Per questo, mi misi li a riposare adagiato su di una poltroncina, con il fresco venticello estivo che soffiava tra i miei capelli.

Passammo così la nostra mattinata, che ci era stata data di riposto dal mister, dal momento che ci saremmo allenati solo di pomeriggio verso le 17:30, tra il letto ed il terrazzo e nel mentre avevamo messo un po' di musica in tv per intrattenerci un po'.
Ovviamente avevo messo la mia playlist.

*dopo l allenamento*
Sono le 20 e abbiamo appena finito di allenarci.
Stiamo tornando in hotel con il pullman, pronti a fiondarci nella sala dell'albergo per cenare, affamati come lupi.

Ci sedemmo nel nostro lunghissimo tavolo che ci era stato riservato dall hotel e, mentre assaporavano i deliziosi piatti, abbiamo riso e scherzato, felici che avremmo passato una settimana lì tutti insieme.

Verso le 21 finimmo di cenare ed io Pablo decidemmo di andare insieme agli altri nella hall per chiacchierare un po' prima di ritirarci in camera.
Ridendo e scherzando, dopo svariate partite a carte ed un bicchierino di amaro ( bicchierino concesso da Xavi perché anche la mattina seguente non ci saremo allenati) , verso 00:30 io e Pablo ci ritirammo in camera.

Entrati ci cambiammo, indossammo un pantaloncino comodo per dormire e rimanemmo a petto nudo, poiché faceva veramente caldo a Barcellona, e finalmente ci buttammo sul letto.

Guardammo per un po' entrambi il telefono finché non decidemmo di spegnere la luce dato che si era fatta circa l 1.
La mattina seguente infatti, nonostante non ci saremmo dovuti allenare, avevamo programmato di uscire presto con Ansu, Balde e Ferran per farci un giro tra le vie di quest'incantevole città.

Sfortunatamente però nessuno di noi due era riuscito a chiudere occhio, e ci ritrovammo entrambi distesi a letto con lo sguardo fisso verso il soffitto nella speranza che un briciolo di sonno invadesse il nostro corpo.

Ma niente.

Così verso le 3, ormai esausto della situazione, mi alzai e andai a sedermi sulla poltroncina del terrazzo per prende una boccata d'aria fresca.
Ho sempre amato l aria estiva, soprattutto di notte, aria fresca e pura, e di conseguenza mi fece quasi piacere sedermi lì ad aspettare che il sonno prendesse il sopravvento.

Pablo invece era rimasto a letto ed aveva preso il telefono, sperando che scorrendo i messaggi e le notifiche di instagram il sonno si sarebbe impadronito di lui.

gaia's pov
con qualche difficoltà siamo scese dal taxi, sono andata a ritirare la chiave della camera alla reception e abbiamo preso l ascensore per arrivare al nostro piano, fare le scale alle 2:40 di notte con ale ubriaca ed io ancora brilla non era un opzione considerevole.
Dopo circa 5 minuti sono riuscita ad inserire la chiave e neanche il tempo di entrare che avevo già lanciato quegli stupidi tacchi che avevo dovuto sopportare per tutta la serata.

Aiutai ale a cambiarsi, le sciacquai il viso e la obbligai a mettersi a letto, sperando le potesse scendere un po la sbornia.
Dopodiché mi cambiai anche io, misi un pantaloncino ed un top, mi feci una coda ed uscii sul terrazzo per prendere una boccata d'aria.

Ne approfittai per fumarmi anche una sigaretta, dato che non ne avevo toccata nessuna fin a quel momento della serata, così rientrai dentro per prendere la borsa, contenente il pacchetto di winston blue ed il mio bellissimo accendino rosa.

Mi accorsi che ale sembrava finalmente essersi addormentata e tirai un sospiro di sollievo, dato che quando beve non si controlla, e vederla lì sbracata sul letto che dormiva beatamente mi faceva stare più tranquilla.

Prima di riuscire mi misi anche una felpa e tirai su il cappuccio, poiché volevo evitare di prendermi una polmonite proprio durante la vacanza.

Mi sedetti sul divanetto, ed accessi la mia sigaretta;

tirava un leggero venticello che mi scompigliava i ciuffi dei capelli che iniziarono a fuoriuscire dal cappuccio della mia felpa over, ma tutto ciò era piacevole: una fresca serata estiva, seduta su un comodo divanetto, fumando una sigaretta in tutta tranquillità.

Ma parlai troppo presto.

Sentii degli strani rumori dalla camera, provenire precisamente dalla zona del letto, la quale però non mi era visibile a causa delle tende grigie messe sulla vetrata.
Non avevo le forze di alzarmi per controllare, stavo così bene lì, così ignorai il tutto auto convincendomi che fosse il letto che scricchiolava ed ale che si muoveva.
Dopo poco però udii un forte rumore a terra, come se fosse caduto qualcosa, e successivamente mi sembro di udire la porta chiudersi.

"PEPA! PEPA! " "CHE STAI FACENDO?" inizia a gridare ( forse è più corretto dire gridare silenziosamente dato che erano le 3 di notte)

"PEPA SEI SVEGLIA?" continuai

"PEPA! PEPA!" dissi abbassando il tono di voce, poiché mi resi conto che stavo urlando

Non ricevetti però nessuna risposta.

Così decisi di alzarmi per controllare cosa stesse succedendo, ma sentii dire "Chi è?"

Non era però la voce di ale, quella l'avrei riconosciuta anche tra 1000 persone, era diversa, un'altra voce.
Quello che non avevo ancora capito, era che quella voce proveniva dal terrazzo di fianco.

SPAZIO AUTRICE
So che avevo detto che in questo capitolo gaia e pedri si sarebbero incontrati, ma ho voluto descrivere bene l intera situazione... dal prossimo avremmo finalmente il loro primo incontro!
E fidatevi che ne varrà la pena leggerlo :)
Spero vi stia piacendo  la storia ❤️
fatemi sapere

il destino ci ha voluti insiemeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora