Here we go again

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Dopo la serata di qualche giorno fa, rimasi a casa sia il sabato e la domenica, non avevo voglia di uscire, e Alyssa non faceva altro che mandarmi messaggi ai quali non risposi per due giorni. Non riuscivo a pensare ad altro, i miei pensieri non facevano altro che torturarmi, mi riportavano alla sera della discoteca, quando ero con lui, e la mia immaginazione andava ben oltre alla realtà. Era ormai tardi, e domani mi sarei dovuta svegliare presto per il lavoro, volevo prendermi qualche giorno di riposo, ma le bollette della luce non si pagano da sole. Così per distrarmi da i miei pensieri decisi di andare a correre, nel bel mezzo della città, con un tasso di criminalità pari a quello della Francia e del Regno Unito, non che mi importasse, ma si, ero ben informata. Decisi di mettere le mie scarpe da jogging nere, e dopo essermi allacciata i lacci, aprì la porta di casa, e uscì.

Di solito verso le 6:00 di mattina corro nel bosco, ma la notte preferisco corre nel parco, siccome l'altra opzione non è molto sicura. Non c'era nessuno fortunatamente in quel momento, il parco era isolato, buio e vuoto. Perfetto no? Iniziai a correre, nonostante il freddo in quei giorni. Il bosco si trovava vicino al parco, così, nonostante, mi sia detta che era meglio evitarlo, decisi di farci un giro all'Interno, per poi ritornare 10 minuti dopo al parco. Erano ormai passati 10 minuti, stavo per fare ritorno al parco, ma purtroppo, la memoria mi ingannava, e non sapevo più che strada dovevo fare. Così decisi di prendere la scorciatoia di destra, quella più corta..credo. Continuavo a correre, sperando di arrivare al più presto alla via sicura... Però sentivo dei rumori, non solo grilli o gufi, sembrava lo scricchiolio delle foglie. Qualcuno mi stava seguendo. Questo era stato il mio primo pensiero, l'ultimo invece era quello di non smettere di correre, e mai guardarsi indietro. Così inizia a correre, velocemente, perché ad ogni passo che facevo, i passi sconosciuti si avvicinavano sempre di più, ma io, ingenua come sono, decisi di fermarmi in mezzo al bosco, cercando di capire se era solo la mia immaginazione, o se c'era davvero qualcuno con me. Mi guardai intorno, cercando di capire chi fosse, o cos'era. I miei occhi guardavano dappertutto, e il cuore mi batteva forte, forse non avrei più fatto ritorno a casa, pensai disperatamente. Appena girai la testa, il mio corpo sbattette contro quello di qualcuno, caddi per terra, senza nemmeno vedere il volto, ed inizia ad urlare a squarciagola.

«Ti prego non uccidermi!!!» dissi in preda al panico, con delle lacrime di disperazione, uscite dagli occhi. La pelle che sudava e arrossava.

« Non ti ucciderò, stai calma.» riconobbi la voce che stava ridacchiando.

Aprì lentamente gli occhi, e vedi lui, Mr. Sconosciuto che correva del bosco a mezza notte...mi stava perseguitando, o era davvero venuto a correre nel bosco?
Lui mi tese la mano, ma come una vera stronza, decisi di alzarmi da sola, cercando di togliere lo sporco da i miei pantaloni.

«Tutto bene? Ti sei fatta male?» disse lui, con un filo di voce, era vestito sportivo, e con un cappuccio nero in testa.

«E a te che importa...?» disse spolverandomi ancora un po'.

«Beh, sei appena caduta, pensando che io fossi un killer.» disse lui ridacchiando.

Ero presa talmente dall'imbarazzo, che non gli risposi, spostando lo sguardo per terra.

«Non è molto sicuro corre nel bosco a quest'ora.» disse lui, incrociando le braccia.

«Eppure, eccoti qui.»

« Già, eccomi qui.» disse lui scherzando. «Forza, ti faccio uscire da questo posto.»

«Non riesco a mantenermi in piedi...credo di essermi rotta una caviglia.» dissi io, cercando di mantenermi in piedi a malapena.

Lui sospirò profondamente, si avvicinò a me, e mi prese a mo' di sposa.

«Era davvero necessario?» dissi in imbarazzo.

«Se vuoi camminare con una caviglia spezzata, va bene, ti faccio scendere giù.» disse con tono sarcastico.

Non potevo fare altro che ridacchiare alla sue battute. Non pensavo che mi sarei sentita così sicura, tra le braccia di qualcuno. Camminavamo nel bosco, cercando ancora una via d'uscita, ma pigra come sono, mi misi a dormire...tra le sue braccia, forti è muscolosi.

«Va bene, ti porto a casa mia.» disse lui a bassa voce, ormai accorgendosi che stavo dormendo.

Spazio autrice!!

Ciao a tutti guyzz!! Scusatemi per l'assenza, ma in queste ultime settimane, non ero molto in vena di scrivere il capitolo, ne tanto meno, pubblicarlo. Ma ora eccomi qui 🤭. Spero che il capitolo vi piaccia, e nada, alla prossima 🥰‼️

𝐀 𝐏𝐞𝐫𝐟𝐞𝐜𝐭 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫 || 𝑻𝒐𝒎 𝑲𝒂𝒖𝒍𝒊𝒕𝒛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora