A perfect stranger

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Era una normale giornata di lavoro, stavo preparando le tazze di caffè a non-stop, servivo tutti i clienti che rimasero soddisfatti del servizio di lavoro, lasciavano mancie a non finire, guadagnavo abbastanza bene. Quello in qui ero era un bar-ristorante di famiglia, ed era abbastanza famoso tra le strade di Berlino, tutti venivano da noi e tutti uscivano soddisfatti del servizio.

( Ciao a tutti, mi chiamo Isadora Bauer e sono di Berlino, Germania. Ho i capelli biondi non troppo lunghi, gli occhi azzurri anch'essi non troppo scuri. Studio musica alle superiori. Sogno di diventare una cantante famosa, mi impegno molto per raggiungere i miei obbiettivi. La mia famiglia non è qui con me a Berlino, si trovano a Los Angeles LA, per lavoro, ho una famiglia benestante quindi posso dire di permettermi quello che voglio. La caffetteria in qui mi trovo era di mio nonno, che poi passò a mio zio, e che anche lui passò a mio padre. Ho avuto un'infanzia felice, anche se qualche anno fa ho perso mia nonna, ha avuto una tubercolosi polmonare. Detto ciò vi lascio alla mia vita.)

Mentre continuavo a lavorare vidi un gruppo ragazzi entrare ridevano e scherzavano, attenderò vicino alla porta in attesa di un posto. Sembravano dei delinquenti, erano tutti vestiti di nero a parte un ragazzo che indossava vestiti oversize. Andai da loro con quattro menù in mano, mi fermai davanti a lavoro sorridendo.

:<<Salve da questa parte prego.>> Dissi mentre accompagnavo i ragazzi ai loro posti, si sedettero al tavolo. Gli distribuì i
Menu. :<<Quando siete pronti per ordinare mi chiamate.>> Dissi facendo un sorriso al gruppo.

Mentre chiacchieravano, un ragazzo con le treccine nere si avvicinò a me.
:<<Siamo pronti per ordinare.>>
Disse picchiettando sul bancone.
Rimasi immobile per qualche secondo, affascinata dal ragazzo.

Alzò il sopracciglio in attesa di una risposta.

Scosti la testa per distogliere lo sguardo dal ragazzo.

:<<Certo dimmi pure.>> Dissi balbettando nervosamente.

:<<Allora, prendiamo quattro toast, due con l'hamburger e altri due con la cotoletta.>> Affermò il ragazzo giocherellando con il suo piercing al labbro.

:<<E da bere?>> Dissi guardando il piercing del ragazzo.

:<<Una bottiglia di coca cola.>>
Rispose facendo uscire dalla tasca posteriore il portafoglio.

Picchiettai i numeri sulla cassa aprendola, e facendo uscire lo scontrino.

:<<Sono 17,95€.>> Dissi dandogli lo scontrino.

:<<Teuer.(Costoso).>> Disse alzando il sopracciglio.

:<<Non faccio io i prezzi mi spiace.>> Feci un sorrisetto dispiaciuto e il ragazzo posò i soldi sul bancone, li presi e li inserí nella cassa, dandogli il resto di qualche centesimo.

Il ragazzo tornò a sedere con gli altri membri del gruppo.

Dopo un po' la cucina mi avviso che i panini erano pronti, così presi un tagliere abbastanza grande e andai dai ragazzi.

:<<Ecco a voi i vostri panini, spero li gradiate.>> Dissi lasciando i piatti sul tavolo, ritornai dietro il bancone per prendere una bottiglia di coca Cola grande e quattro bicchieri.

Ritornai dai ragazzi lasciando la bottiglia sul tavolo con i bicchieri.

Andai dietro il bancone per sistemare alcuni incassi della cassa.

Dopo alcuni minuti i ragazzi si alzarono
E alcuni lasciarono il ristorante, rimase solo il ragazzo con i dread che si avvicinò a me.

Cacciò il portafoglio e mi diede una banconota da 10€.

:<<Questa è la manica.>> Disse sorridendo.

:<<Grazie.>> Ricambiai il sorriso e misi i soldi nella cassa.

Notai che il ragazzo era ancora lì in piedi a guardarmi mentre giocherellava con il suo piercing al labbro.

:<<Ti serve qual'cosa altro?>> Dissi picchiettando sul bancone in attesa di una risposta.

:<<Come ti chiami?>> Affermò il ragazzo dopo avermi analizzato.

:<<Questa è una domanda a cui non posso rispondere mi dispiace>> dissi alzando un sopracciglio ridacchiando.

Ridacchiò anche lui continuando a guardarmi.

:<<Io sono sicuro che mi risponderai a questa domanda.>> Disse con il suo accento tedesco.

:<<Mhh, non credo proprio.>> Feci un sorriso non tanto simpatico. <<Dovresti andare, i tuoi amici ti stanno aspettando fuori .>> Dissi guardando fuori dalla finestra.

Si girò per vedere se effettivamente era vero.

Il ragazzo non disse niente e con un sorrisetto sfacciato uscì dal ristorante.
Si radunó con i suoi compagni e se ne andò, si girò solo una volta per cercare il mio sguardo, e ce la fece.

𝐀 𝐏𝐞𝐫𝐟𝐞𝐜𝐭 𝐒𝐭𝐫𝐚𝐧𝐠𝐞𝐫 || 𝑻𝒐𝒎 𝑲𝒂𝒖𝒍𝒊𝒕𝒛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora