Capitolo 2

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Avevo appena terminato di sistemare, nei migliori dei modi, la cucina e il salone per far si che fossero pronti per l'arrivo degli amici di Layla. Il tavolo della cucina era già inbandito, con stuzzichini e bibite e mi stavo dirigendo verso la mia stanza quando sentii una voce chiamarmi.
"Hey zayn, come stai?" Chiesi sorridente. Le prime volte che mi disse di dargli del tu, fu molto strano per me. Ma ora mi usciva abbastanza naturale, è un ragazzo fantastico. È il fidanzato di Layla da circa un anno e sono davvero legati. Ho parlato molto più con zayn che non con Layla ma questi sono dettagli. È amichevole, chiacchierone e spontaneo, anche se penso che non sappia i tre quarti dei "segreti" che si celano dietro me e questa casa. Meglio così, scapperebbe a gambe levate. La signora Willington ci ha beccati un paio di volte a parlare e sono stata severamente punita per questo, ovviamente non davanti lui. Quando devo rivolgermi a Zayn davanti alla signora Willington, utilizzo sempre un tono formale che lo fa ridacchiare. Probabilmente lui pensa solo che sia una signora all'antica. Layla ovviamente è a conoscenza di tutto, e forse è questo il motivo percui non si ingelosisce minimamente a vederci chiacchiarare di tanto in tanto.
"Benone e tu?" La sua voce mi riportò alla realtà.
"Oh il solito" dissi portandomi una
ciocca di capelli dietro l'orecchio.
"Progetti per la tua giornata?" Chiese per fare conversazione,immagino.
-bhe sai rimarró qui ad esaudire gli ordini della tua futura suocera- non volevo però essere scortese quindi dissi con una risatina convincente "mh, non ne ho idea, ma sono sicura che i tuoi siano molto più interessanti dei miei"
Rise di gusto, o almeno così sperai. "Mh bene, sono venuto qui in anticipo per vedere se Layla avesse fatto tutto, tra poco penso arriveranno dei nostri amici per trascorrere una serata film e patatine. Vuoi unirti a noi? A layla farà piacere, dice che sei simpatica" riflettei sulle sue parole. Ovvio che non potevo accettare il suo invito. La signora Willington mi avrebbe uccisa letteralmente. "Invito allettante ma non posso accettare perché-" una voce urlante mi interruppe e in un certo senso mi salvò dall'inventarmi la mia sciocca scusa. "ZAYYYY" Layla corse giu dalle scale buttando le braccia al collo del sorridente ragazzo accanto a me. Danzando abbracciati si diressero verso la cucina lasciandomi sola in salone,finalmente libera di tornare nella mia stanza.
Ero immersa nei miei pensieri più profondi quando la signora Willington,da dietro la porta, mi parlò "va a portare giù un altra caraffa di aranciata, è finita." Annuii anche se non poteva vedermi e quando sentii le sue scarpe con il tacco salire le scale per tornare al piano terra, mi alzai per andare a servire Layla e i suoi amici. Quando arrivai nel salone con la caraffa la poggiai sul tavolino tenendo lo sguardo rigorosamente basso. Ebbi solo un attimo per osservare i suoi amici e notai che ne erano più o meno dieci, ed erano tutti maschi, eccetto Layla e una ragazza che si stava scambiando effussioni d'amore con un... altra ragazza. Auch. Nella mia mente mi ripetei solo di non dover guardare, non voglio giudicarle ma era strano per me. La voce di Layla, seduta su zayn, mi arrivò all'orecchio ringraziandomi. Sorrisi piano e mi dileguai, ma appena arrivata nell'ingresso trovai la signora Willington, fissarmi furiosa. "Ti sembra questo l'abbigliamento consono a presentarti davanti a tutti?sei una sciocca" urlò rossa in viso. Stavo semplicemente indossando un vecchio jeans lungo fino alle caviglie e un largo maglioncino primaverile in pieno gennaio ma ovviamente lei si riferiva al fatto che non stessi indossando la divisa da cameriera. Ad essere sinceri mi stavo vergognando di non avere nell'armadio qualcosa di carino e alla moda come Layla e le sue due amiche ma fui risucchiata fuori dai miei pensieri da un paio di forti colpi di bastone sul mio addome. Caddi a terra urlando e le lacrime, troppo trattenute, sgorgarono fuori dai miei occhi. "Non urlare sgualdrina, non piangere, potrebbero sentirti" disse continuando a colpirmi forte.
Mentre un piccolo gemito di dolore usciva dalle mie labbra sentii una voce maschile, sconosciuta e abbastanza vicina "dio mio.." poi una seconda voce, più roca delle precedente, disse con inclinazione irosa "Cosa sta facendo signora?"

Cuddles ||harold||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora