Capitolo 7

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Annuii fermamente, infondo era solo una festa. Mi aprì la portiera e insieme ci dirigemmo verso il locale. Era strapieno di gente e una volta entrati persi di vista Harry. Non mi ero mai trovata in una situazione del genere così continuai disperatamente a cercare un volto conosciuto.                        Finalmente avvistai Zayn con accanto    Layla, erano impegnati in una conversazione con due ragazzi ma decisi lo stesso di andare da loro,            infondo dovevo pur fare gli auguri al    festeggiato. "Hey Zayn, auguri" dissi con il tono di voce più allegro possibile "Grazie Dacia" rispose con un un sorriso sincero. Layla accanto a lui sembrava un tantino brilla "Heeeey quando sei arrivata? Ma l'importante è che ora sei quui, ti presento Liam e Louis" disse poi indicandomi  i due ragazzi con i quali stavano parlando. Liam aveva i capelli marroni, tirati leggermente all'insù, con due occhi color nocciola e molti muscoli. A completare il tutto c'era un sorriso davvero dolce dipinto sulle sue labbra. Louis, il ragazzo accanto, era poco più basso e mingherlino, aveva due occhioni azzurri scintillanti e un sorriso contagioso. "Piacere, io sono Dacia" dissi con voce ferma e un sorriso sincero. Mentre Liam stava per dire qualcosa Layla lo interruppe con fare brusco "Bando alle ciance, andiamo a bere qualcosa" acconsentimmo tutti e   ci dirigemmo verso il banco degli alcolici. Poco lontano, su un divanetto, vidi Harry. Aveva sulle gambe una ragazza con una nuvola di capelli arancioni, ed erano impegnati in un bacio molto passionale, quindi mi costrinsi a distogliere lo sguardo. Un peso si posizionó proprio sul mio petto tra il cuore e lo stomaco. Ecco il motivo per cui mi aveva abbandonato sulla soglia del locale. Probabilmente quella era la sua ragazza, chissà se si ricordava ancora il mio nome... Sospirai piano e mi costrinsi a prestare tutte le mie attenzioni a Zayn, Layla e i loro amici. Quattro bicchieri di vodka dopo, erano passate circa due ore e io ero quasi completamente ubriaca per non parlare di Layla. L'unico completamente sobrio era Liam. In ogni caso, avevo bisogno di andare in bagno, quindi lasciai i ragazzi a ridacchiare attorno un tavolo e mi diressi verso quello che presumevo fosse il bagno. Quando aprii la porta vidi una scena assolutamente imbarazzante, due persone stavano facendo l'amore nel bagno di una discoteca e io non dovevo guardare. Stavo già per sbattare la porta abbastanza schifata quando vidi che una testa riccia. Harry. La ragazza aveva i capelli neri e liscissimi, ma non riuscivo a guardarla in faccia. Adesso le opzioni erano due: o la ragazza si era resa conto che i suoi capelli arancioni erano assolutamente orribili e ha provato a tingerli o, cosa più probabilmente, se ne è reso conto Harry e l'ha sostituita. Sentii una stretta alla bocca dello stomaco quando lo sguardo di Harry si incontrò con il mio e lo vidi spalancare i suoi enormi occhi verdi. Uscii dal mio stato di paralisi e finalmente corsi via. Mentre stavo scendendo le scale per tornare al tavolo di Layla, qualcuno afferrò il mio braccio e senza girarmi sapevo già chi fosse stato. "Dacia, cosa ci facevi lì?" finalmente mi decisi a voltarmi. Aveva i capelli scombinati e indossava solo i suoi boxer. Anche se era dannatamente sexy, non si vergognava a stare così in un luogo pubblico? "Cercavo il bagno" soffiai piano. Passarano alcuni minuti di assoluto silenzio, in cui sentivo lo sguardo di Harry fisso sul mio, e stavo iniziando ad innervosirmi. "Bhe, vai dalla tua ragazza!" Sputai velenosa. Forse era l'alcool a farmi parlare così spudoratamente. Improvvisamente alzò lo sguardo e vidi il suo sguardo di fuoco, gli occhi erano più neri che verdi, e faceva abbastanza paura. "Cosa hai detto? Quella non è la mia ragazza, io non ho una ragazza, assolutamente" parlò inizialmente con voce irosa che si trasformò poi in un ghigno divertito. Dovevo immaginare che tipo di persona fosse. Il solito puttaniere che non ha una relazione e che fa soffrire tutti. Meglio non averci niente a che fare. "Non ha importanza, non devi darmi delle spiegazioni" dissi con nochalance. "Si, hai assolutamente ragione, non devo darti delle spiegazioni. Dio mio non ho idea del perché io abbia lasciato quella dea greca in bagno per venire a parlare con te" disse le ultime parole squadrandomi da capo a piedi e con voce schifata che mi fece ricordare chi io sia davvero e dove dovrei essere. Mi allontanai velocemente da lui e cacciai dentro le lacrime ma nonostante tutto una piccola goccina si posó sulla mia guancia. La tolsi immeditamente con il dorso della mano, non dovevo piangere, non per lui. Arrivai al tavolo dei miei amici ed erano ancora tutti lì. "Layla, quando torniamo a casa?" Chiesi con voce impaziante. "Mh Liam puoi accompagnarla tu? Sei l'unico sobrio" Era ancora più ubriaca di come l'avevo lasciata. "Certamente" disse Liam con la solita voce dolce.  Ci dirigemme insieme verso la sua auto, appoggiai la testa ad un finestrino e aspettai che Liam arrivasse alla villa. Sapeva già la strada dato che era già venuto a casa di Layla. Quando accostó davanti al cancello, lo ringraziai e poi entrai dal grosso portone. Una volta dentro la voce della signora Willington mi richiamó "Dove sei stata? Cosa ti è saltato in mente?" La sua voce era alta e molto arrabbiata. Il suo bastone da passeggio colpì il mio fianco ma riuscii a rimanere in piedi. "Layla-" provai a spiegarle ma la sua voce sovrastó la mia. "Layla? Da quando in qua puoi darle del tu?Non devi avere nulla a che fare con lei, non che lei voglia ovviamente, ma non cercare scuse! A dannata ragazza vediamo se impari una buona volta" non aveva mai esagerato cosi tanto con le botte, mi ero già accasciata a terra eppure continuava imperterrita. Quando si fermò mi alzai di scatto nonostante tutti i forti dolori e corsi nella mia stanza buttandomi nel letto. Non dovevo fidarmi di nessuno. Layla, Harry, tutti quei modi carini nascondevano solo due brutte persone. Illusa, ecco come mi avevano fatta diventare. E nonostante potrebbe sembrare un comportamento stupido, strambo e masochista, sperai di                rimanere con la signora Willington per quanto più tempo possibile. Qualsiasi tipo di dolore fisico era meglio di una sofferenza morale. Accarezzai piano uno dei lividi viola scuro che si era appena formato sul mio fianco, faceva male. Mentre cercavo di alleviare il mio dolore caddi tra le braccia di morfeo.

Cuddles ||harold||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora