Capitolo 9

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Avevo pensato a tutto, nella peggiore delle mie ipotesi mi avrebbe detto che sono una ragazza orribile e che voleva che uscissi completamente dalla sua vita. Ma mai, e dico mai, mi sarei aspettata che mi avrebbe lasciato fuori da casa sua, mentre lui sarà andato a qualche stupida festa. Ma infondo è stato il modo migliore, mi ha fatto chiaramente capire che non vuole avere nulla a che fare con me, e io ho afferrato a pieno il concetto, non mi avvicineró più a lui. Sono stesa sul letto da ieri sera e non mi sono ancora cambiata, non ne ho le forze, anche se tra un po' devo sbrigarmi per svolgere le faccende di casa. Mentre mi convinco mentalmente di dovermi alzare, Layla entra nella stanza con uno sguardo triste. "Mi spiace Dacia, so bene dalla tua espressione che qualcosa è andato storto. Vuoi raccontarmi?" Sono incerta se dirle tutte oppure no ma voglio assicurarmi che non ci siano altri problemi. "Uhm, con la signora Willington tutto apposto?" chiedo titubante. "Si, si tutto apposto, non si è accorta di nulla. Allora, vuoi dirmi cosa è successo?" Sembra molto curiosa e impaziente e decido di accontentarla. "Semplicemente non c'era" dico secca. "Che significa che non c'era?" Mi chiede stupita "Mi ha dato buca insomma"
"Ma sei tornata alle tre di notte!" Strilla un pochino. "Sono stata due volte sciocca. Per esserci andata e per aver aspettato che tornasse. Poi mi sono addormentata su uno dei gradini del portico e mi sono svegliata quando è tornato " dico mantenendo il tono basso. Rimane un po' perplessa poi inaspettatamente mi avvolge in un abbraccio e parla nei miei capelli "Oh mi spiace tanto Dacia, è stata colpa mia. Pensavo fosse diverso con te, ma ancora una volta tu paghi per i miei errori" è sull'orlo delle lacrime, lei che è sempre allegra e forte e mi sento un po' in colpa di farla stare male. "Oh non è colpa tua, non preoccuparti" scatta immediatamente su e mi chiede velocemente "Tu come stai?" Già, io come sto? Non voglio farle capire che ci tenevo, voglio conservare il mio orgoglio. Anche se non posso negare di esserci rimasta male. "Sapevo già che tipo di persona fosse" rispondo. Annuisce comprensiva. "Bhe vestiti, vieni a casa di Cara con me, ci sarà anche Vicky, pomeriggio tra ragazze" conclude battendo le mani eccitata e nei suoi occhi marroni trovo la voglia di rimediare, anche se non è colpa sua. Quindi accetto, ma la curiosità, che è sempre stata parte di me, mi spinge a parlare ancora "Vicky è la ragazza di Cara, non è vero?" Probabilmente è l' altra ragazza che ho visto nel salone giorni fa. Layla conferma i miei pesieri annuendo. "Non sai quanto abbiano lottato e sofferto per avere tutto cio" dice con un sorriso stampato sulle labbra e voce sognante. Infondo dovrei ricredermi sul conto di Layla, sembra una brava ragazza a cui imteressa la felicità dei suoi amici, ma non voglio abbassare la guardia, non ancora. "Quindi ti lascio prepararti, a dopo" dice saltellando verso la porta. A volte sembra proprio una bambina nel mondo degli unicorni. A malincuore mi alzo, mi vesto, lavo i denti ma lascio i capelli spettinati, e mi dirigo in cucina a preparare la colazione. Allo stipite di una delle grandi porta-finistra è appoggiato un ragazzo con una testa riccia. Prima che mi colga la consapevolezza che sia Harry ho già lanciato uno strilletto che ha causato il mio imbarazzo e una sonora risata di Harry. "Vado a chiamarti Layla" dico evasiva. "Ma io volevo parlare con te" dice mettendo un piccolo broncio. Quanto non lo sopporto. La rabbia comincia a ribbolire dentro di me. "Bhe io non ho nulla da dirti" "È stato uno sbaglio, io pensavo che tu non venissi-" non mi interessa ascoltarlo quindi lo interrompo "Ti ripeto per la seconda volta che tu non devi darmi nessuna giustificazione" A differenza della prima volta si passa una mano tra i capelli e ricomincia "Mi spiace, vieni con me, vieni a farti un giro" sembra così triste e carino in questo momento, ma è tutta finzione. "Mi spiace ma oggi esco con Layla e delle sue amiche" sono abbastanza orgogliosa di dimostrargli di avere una vita. Sembra prima titubante su cosa rispondermi, poi mi afferra un braccio e mi fa scontare la schiena con il suo petto "Non era una domanda" mi sussurra nell'orecchio lasciando una scia di brividi su tutta la mia pelle e le farfalle che svolozzano nello stomaco. Mi convinco di provare queste sensazione perché è la prima volta che sono così vicina ad un ragazzo. Un piccolo colpo di tosse fa notare ad entrambi la presenza di Layla "Harry, portala a casa di Cara alle sette in punto" dice e poi sparisce. "Posso chiamarti piccola?" "Cosa?ovvio che no" dico di getto. "Okay, piccola" dice con voce maliziosa. Alzo gli occhi al cielo e lo seguo, sono arrabbiata, nuovamente, con tutti.

|Nota Autrice|
Scusate se non ho postato ieri... e non ho riletto, eventuali errori li correggeró domani, sciau beleee (perfetta albanese:))

Cuddles ||harold||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora