Salimmo in macchina e Harry mise in moto. Ero sempre seduta composta su questi sedili neri ed eleganti, molto intimidatori, proprio come il loro padrone. Ma probabilmente sono io il problema, nessun altro si fa intimidire da dei sedili. Mi richiamó dai miei pensieri porgendomi una domanda "Hai mai fatto del sesso anale?" Chiede con voce tranquilla guardando diritto di fronte a sé. Spalancai gli occhi e le mie guancia si colorarono di un rosso intenso "Cosa?" Chiesi con voce strozzata. Mille pensieri si affollarono nella mia mente. Tutti portarono inevitabilmente a quella sera e mi spinsero ad avere paura di Harry. Quando sentii una mano scrollarmi dolcemente la spalla, spalancai gli occhi che non mi ero accorta di aver chiuso e sentii delle fredde lacrime scorrere sulle guancie e fermarsi agli angoli della bocca. "Hey, Hey, stavo scherzando, vieni, devi parlarmi" disse slacciando la sua cintura e la mia. Scese dall'auto sbattendo la portiera mentre io ero ancora immobile nel sedile. Mi aprì e chiese "Devo prenderti in braccio?" "No!Ce la faccio" non avevo bisogno dell'aiuto di nessuno tantomeno del suo. Mi alzai e mi diressi con lui verso la porta della sua enorme villa. Entrammo e stavolta sorpassai l'ingresso e arrivammo nel salone che era arredato in modo molto moderno prevalevano il colore bianco e il nero. Mi circondò le spalle con un braccio e mi condusse al divano. Si sedette e mi fece poggiare sulle sue gambe. Stavo già per ribattere e scostarmi quando con una mano iniziò ad accarezzare ed attorcigliare una ciocca dei miei capelli, era molto dolce e non volevo offenderlo. Poi mi parlò con la sua solita voce roca che adesso sembrava ancora più bassa "Piccola, non volevo farti piangere dimmi che succede" mi fece accomodare meglio sulle sue gambe ed io sentii gli occhi appesantirsi. "Solo brutti ricordi" dissi assonnata, ficcai la faccia nell'incavo del suo collo e mi lasciai cullare dalle forti braccia di Harry.
Quando mi svegliai ci misi un po' per ricordarmi di essere a casa di Harry sul suo divano. Scattai in piedi e quando non vidi nessuno mi sollevai, stropicciai gli occhi e mi avviai verso una grande porta socchiusa. "Non dovresti girovagare per le case altrui, lo sai?" Disse Harry che era poggiato ad un piano di lavoro, ero arrivata nella cucina. "Ti stavo cercando, devi portarmi da Cara" dissi con voce ancora impastata dal sonno. "No, oggi ceni da me, sono già le otto e mezza e io non volevo svegliarti " disse con tono autoritario. Emisi un versetto di disapprovazione ma mi sedetti comunque in uno dei due lati del tavolo lussuosamento apparecchiato. "Dimmi solo che non hai cucinato tu" dissi guardandolo storto. "Invece sì, perché sono un cuoco eccellente" rispose pavoneggiandosi. Feci una piccola risatina e dopo che mise i piatti in tavola si sedette anche lui.
"Vorrei conoscerti di più, non so praticamente nulla di te" mi disse mentre versava l'acqua nel bicchiere. "Bhe si, anche io só poco di te" ribattei prendendo una forchettata di spaghetti. Devo ammettere che sono davvero squisiti, ma io non l'ho visto cucinare quindi per quanto mi riguarda può averli fatti chiunque. "Allora parliamo di noi, facciamo il gioco delle venti domande!" Disse metre gli occhi luccicavano entusiasti. Non riusciva proprio a rimanere serio per più di dieci minuti ma accettai ugualmente. "Inizio io, sei Americana?" "Si,tu?" Chiesi curiosa "No, vengo dall'Inghilterra" spalancai un po' gli occhi. "Davvero? Perché sei qui?" "Per lo studio. Sono stato preso ad un prestigioso college a new york quindi eccomi qui" quindi probabilmente era molto bravo a scuola ,ragionai. "Non hai intenzione di tornare in Inghilterra?" "Non mi vuoi, eh?" Chiese divertito. "Comunque se tu non mi caccerai, credo di aver trovato il mio equilibrio in questa città, è molto bella, in Inghilterra vivevo in un piccolo paesino" il tempo passò velocemente mentre parlavamo di Harry, sono felice del fatto che si sia scordato di farmi domande su di me perché non avrei voluto condividere con lui i mostri del mio passato. Questa è stata una serata fantastica a differezna di ciò che mi aspettavo. Era ormai mezzanotte e non avevo avvertito Layla quindi pensai che fosse il momento di tornare a casa. Non avevo proprio voglia di tornare con tutto quel buio come l'altra volta. Quindi chiesi ad Harry di accompagnarmi. "Oh piccola scusa sono davvero stanchissimo, non me la sento proprio di uscire" ci rimasi un po' male perché fino a pochi minuti fa sembrava davvero in forma, ma non ci diedi molto peso. "Oh, allora io vado" dissi. Harry spalancó gli occhi e mi afferró per un braccio, ecco le sue forze tornate. "Cosa? No, non ti lascerei mai andare da sola, dormi da me" "Non posso Harry, non ho niente con me!" "Non ha importanza, userai una mia maglia, e posso prestarti uno spazzolino"
"Dormiró sul divano" dissi incerta. "Ho delle stanze degli ospiti " "Ma io voglio dormire sul divano" dissi questa volta decisa. Scrolló le spalle e inzió a salire delle scale. Misi la sua maglia che mi copriva solo il sedere e mi lavaii i denti con il mio nuovo spazzolino, dopodiché mi precipitai sul divanoletto che Harry aveva organizzato per me. Nel giro di poco ero già caduta tra le braccia di morfeo.|Nota Autrice|
Ecco a voi il capitolooooooooo ^-^ scusate tutti gli eventuali errori di punteggiatura, ortografia ecc.. non ho controllato! Basetti
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Cuddles ||harold||
Hayran KurguLei, una ragazza di quasi diciotto anni. Lui, un ricco uomo di ventun'anni. ATTENZIONE!! LA FANFICTION CONTIENE L'USO DI PAROLE FORTI, SCENE SPINTE, AZIONI VIOLENTE, ASSUNZIONE DI SOSTANZE NOCIVE, ALCOOL E DROGHE. buona lettura ||ma quanto sembra...