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Le quattro divinità, quelle considerate tali, quelle di cui andava fiero Ares, quelle che non avrebbe mai considerato sbagliate.
Loro rispecchiavano il suo progetto, quello per il quale erano state create.
Avevano un punto d'incontro, si radunavano spesso nel gazebo posto al di sopra della collina, da essa potevano ammirare tutto il loro mondo, lo stesso che ultimamente non riuscivano più a gestire.
Quando erano insieme quel luogo assumeva un' aspetto diverso, creavano una sorta di punto luce.
Sicuramente il loro aspetto unito all'abbigliamento influiva molto. Indossavano una tunica bianca, una catenina d'oro gli avvolgeva la vita per adornare la veste, la loro bellezza veniva esaltata da quella semplicità rendendola d'effetto.
Quello era ciò che portavano al di fuori delle loro mura domestiche. Anche le anomalie avevano quella tunica, peccato che era inutilizzata, racchiusa in una busta trasparente,appesa in un appendiabito dentro l'armadio.
Ogni volta che la vedevano tutti e tre pensavano se mai avrebbero avuto la possibilità di usarla.
Le loro speranze erano morte da tempo, erano prigionieri nelle loro abitazioni.
In quel luogo le divinità si confrontavano, parlavano del popolo, delle difficoltà e delle cose in generale.
In quel momento l'unica cosa certa era  solo una, non riuscivano più a sobbarcarsi dei compiti che avrebbero dovuto gestire le tre divinità assenti, le anomalie.
Artemis non stava passando un buon periodo, era stato progettato per essere gestito da 7 Dei, ma essendo solo quattro era un po' difficile da gestire e mantenere tutto sotto controllo.
Ares era il creatore di quel mondo ma quando creò i suoi sette figli donò una parte del suo potere a loro, quindi anche per lui era impossibile gestire Artemis da solo.
Oltre ai loro compiti dovevano sopperire ai cuori spezzati, sorvegliare le maree, gestirle in modo che nessuno annegasse, occuparsi della cacciagione.
Cercavano di dividersi i compiti, ma con il tempo la loro pazienza si era logorata, esaurita.
Quattro caratteri differenti sovraccaricati, non sarebbe mai successo qualcosa di positivo.
Zeus, ovvero Namjoon si stava già alterando, gli altri tre dei non facevano che esporli a raffica i problemi giornalieri, lui era stato nominato il leader, in quel momento quella carica lo stava letteralmente soffocando.
Il cielo all'improvviso iniziò a incupirsi, erano tutti e quattro presi in quella che sarebbe insorta come una accesa discussione, nessuno si rese conto che l'umore di Zeus stava oltrepassando il suo corpo modificando l'ambiente circostante.
Le nubi si scurirono sempre di più, si gonfiarono e iniziarono ad emettere dei lievi rumori, ma più il volume aumentava più cresceva il suono.
Finalmente le divinità alzarono lo sguardo, compreso Zeus, quello che aveva innescato quel cambiamento atmosferico.
Peccato che quando si resero conto di ciò che stava succedendo il potere del loro leader era già fuori controllo. Iniziarono i lampi, i tuoni, il rumore assordante che fuoriusciva dal cielo completamente nero era inquietante.
L'unica cosa che in quel momento potevano fare era correre al riparo. Ognuno entrò nella propria abitazione pregando che finisse presto quel trambusto.
Zeus stava cercando di calmarsi ma il suo potere si era come disgregato dal suo corpo.
Una parte aveva preso vita iniziando a fare cadere fulmini, saette illuminavano il cielo per un attimo per poi scagliarsi verso il suolo.
La terra iniziò a tremare, il popolo e perfino le anomalie erano spaventate da tutto ciò.
I fulmini fortunatamente non stavano creando danni tra la popolazione, avevano un obiettivo, si stavano focalizzando e scagliando contro un punto ben preciso.
Le divinità, soprattutto Zeus era arrivato al limite della sopportazione, voleva che le anomalie si prendessero le loro responsabilità.
Fu proprio per questo suo determinato pensiero che i fulmini stavano attaccando le barriere, volevano distruggerle.
Nessuno avrebbe potuto fermare la loro furia, nemmeno Ares, pure lui poteva guardare impotente quel disastro.
Finalmente si placò tutto, così, all'improvviso.
Tutti sospirarono, erano grati che fosse tornato tutta alla normalità, nessuno immaginava che tutto si fermò solamente perché era stato raggiunto il loro scopo.
Ora in ogni barriera delle anomalie era presente una crepa.

Artemis vminkook Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora