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Ares non era più andato a fare visita alle anomalie, infatti era passata una settimana dalla scoperta del foro sulla barriera e qualche giorno in più dalla visita del loro creatore.
Loro certamente non avevano sentito la sua mancanza, anzi erano sollevati da quella tregua, non sentire la sua voce che ripeteva sempre le stesse cose era una benedizione, una piccola cosa che allegeriva la loro prigionia.
Quell' assenza era causata da vari problemi del Regno e dalla mancanza di idee di Ares, non era riuscito a trovare uno stimolo, una motivazione per far ragionare i figli sbagliati.
Eppure una spinta per spronarli era così ovvia che sembrava impossibile che non l'avesse mai presa in considerazione.
Le anomalie bramavano la stessa cosa, la libertà, ma tale proposta non era mai stata accennata nei monologhi di Ares, mai suggerito una breve uscita dalla loro prigionia se ci avessero almeno provato.
Non si può pretendere senza offrire niente in cambio, Ares era pretenzioso, ma poco propenso a raggiungere compromessi, era abituato a ricevere e mai a dare.
Quella giornata sembrava un giorno come un altro, le quattro divinità sempre alle prese con nuovi problemi, sfogavano la loro frustrazione su Ares che per non avergli contro si sorbiva tutto sperando di raggiungere a qualche soluzione.
Nonostante quel metodo li alleggerisse in parte non bastava, la rabbia era difficile da debellare, ma la pioggia che scatenò Namjoon fu portatrice di un nuovo sfogo improbabile.
Fortunatamente con quella rabbia che rimaneva costante il peggio che poteva succedere era esattamente la pioggia, non si era più verificato un temporale forte come quello che aveva danneggiato le barriere.
All'inizio gli altri dei se la presero con lui per ciò che aveva azionato, la pioggia non veniva sempre apprezzata come meritava.
Troppo spesso era sottovalutata, lei puliva l'aria, si univa al pianto delle persone per non lasciarle sole, e il suono delle gocce che picchiettava sulla natura era qualcosa di rilassante, qualcosa che ti teneva in contatto con ciò che ti circondava.
Poco dopo però iniziarono a comprendere la sua bellezza, si misero ad osservarla cadere giù lungo tutto il perimetro del gazebo.
Mentre la pioggia cadeva iniziò a formare delle piccole pozzanghere, una era più grande delle altre, Seokjin ovvero Ermes sorrise a quella vista, spinto da chissà quale forza si alzò dalla panca, corse verso la pozzanghera sotto gli sguardi confusi degli opposti.
Sempre con il sorriso stampato in volto si fermò davanti ad essa, uni i piedi e ci saltò dentro iniziando a schizzare acqua attorno a sé, quel gesto così innocente fece sorridere gli altri che vedendo la sua serenità si unirono a lui nelle pozzanghere vicine.
Saltavano, schizzavano acqua ridendo, sembravano dei fanciulli in quel momento, spensierati, avevano accantonato i loro problemi.
Poco dopo Seokjin e Hoseok finirono con il culo a terra, si infangarono completamente la parte posteriore, quella scena fece ridere Namjoon e Yoongi, questi due si avvicinarono per aiutarli ad alzarsi.
Nelle due divinità spuntò un sorriso beffardo quando videro la mano dei due davanti a loro, si diedero uno sguardo fugace d'intesa.
Afferrarono le mani nel medesimo istante e tirarono verso se stessi, Namjoon e Yoongi sorpresi dal gesto si sbilanciarono finendo a terra, macchiandosi anche loro la tunica.
Ora erano tutti e quattro zuppi e infangati, ma sorridevano, lentamente quel sorriso divenne più malizioso, si insinuò una tensione ben diversa tra loro.
Le tuniche bagnate aderivano così bene ai loro corpi, li rendevano ancora più invitanti, era impossibile non scatenare desideri peccaminosi.
Non era servito il calore di Apollo per alzare la temperatura, sembrava ci fosse connessione, tutti si stavano mangiando con gli occhi, perfino Yoongi stava dimostrando interesse proprio per il dio del sole, fuoco e sole infine si appartengono.
Si muovevano a coppie, coordinate, in sincronia, come se stessero eseguendo una coreografia, Yoongi e Namjoon presero il comando, si mossero allo stesso tempo mettendosi sopra Hoseok e Seokjin.
I loro sguardi si incatenarono, nessuno disse niente, i dominanti gli presero i polsi e li portarono sopra le loro teste bloccandoli con le mani, i due atterriti lasciarono al loro il comando.
Vista la silenziosa approvazione si spinsero oltre, poco dopo i dominanti annullarono la distanza tra le loro labbra, una piccola scossa si diramò dalle labbra a tutto il corpo.
Mentre si baciavano piccole gocce d'acqua iniziarono a sollevarsi in aria, circondarono i loro corpi, salivano per un breve tragitto e poco dopo si dissolvevano nel nulla, evaporando.
Acqua e fuoco giocavano tra loro come le divinità.
Le coppie si staccarono da quel bacio durato fin troppo, le loro lingue si erano intrecciate insieme alle mani, i loro corpi rispondevano così bene, come se non fosse la prima volta che avevano quel tipo di contatto.
Era stato difficile recidere quel contatto, le loro labbra sembravano continuare a richiamarsi.
Si guardarono con il fiato corto,
Namjoon e Yoongi si alzarono come se Apollo stesso gli avesse bruciati. Imbarazzati porsero nuovamente le mani agli opposti,  stavolta vennero prese solo per aiutarsi ad alzarsi.
Persino le loro mani ora non ne volevano sapere di dividersi, rimasero così per qualche secondo, sciolsero poi anche quell'ultimo contatto.
Non riuscirono a salutarsi, la cosa che fecero fu quella di voltarsi di spalle e dividersi, in quel momento era troppo imbarazzante e strano rimanere insieme dopo ciò che era successo.

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