Il giorno dopo, Stiles si sveglia stranamente di buon umore. Sarà il profumo di dolci che l’ha svegliato. Ne segue la scia fino alla cucina e, nonostante sia praticamente l’alba, Eli è dietro i fornelli con una pila di pancake davanti.
“So fare solo questi, ma volevo ringraziarti per tutti i dolci che hai fatto per me e per avermi ospitato.”
Stiles è quasi commosso e non riesce nemmeno a parlare, si limita ad andargli in contro e ad abbracciarlo stretto. Hanno solo due anni di differenza, ma la cotta che aveva per lui è stata completamente sostituita da una incontrollabile tenerezza. Non crede sia totalmente dovuto al fatto che è andato a letto con suo padre.
Mangiano insieme e solo quando Stiles è pronto per andare via, altre due persone entrano in cucina. Un assonnato Scott, con i capelli arruffati come suo solito e, dietro di lui, Isaac. “Buongiorno”, li saluta sorridente. Non ha nessuna intenzione di metterli in imbarazzo, lo sono già di loro.
“Quindi voi state insieme?” e ci pensa già abbastanza Eli.
“Sì” risponde Scott, passando una mano tra i ricci di Isaac e guanrdando però Stiles. Sa che quello sguardo significa che dovranno prendersi un po’ di tempo per loro e parlarne. Solo che ora non ha tempo, prende le sue cose e si avvia in caffetteria.
La giornata è abbastanza tranquilla e solo quasi alla chiusura Stiles prende il cellulare e scatta una foto ai muffin al cioccolato. La invia a Derek insieme ad un messaggio.
(Ore 12:.04) Ci vediamo nel giardino della Columbia? Porta i panini, io ho fatto il dolce. SS
Non se la sente di andarci a cena, non ancora. Ha bisogno di un ambiente quasi neutrale. La risposta di Derek arriva veloce.
(Ore 12:09) Ti aspetto sotto la quercia. DH
Il posto più centrale, forse Derek ha capito il motivo di quell’appuntamento.
All’una in punto, Stiles esce dal Morning Call, due muffin in un sacchetto e tanta agitazione. Cammina piano, godendosi la giornata di sole e arriva al campus dieci minuti dopo. Entra nel giardino, saluta qualche compagno di corso e poi lo vede. Derek è proprio sotto la quercia, seduto su un telo blu, uno zaino al suo fianco. Ha il cellulare tra le mani e sembra estremamente sereno, oltre ad essere bellissimo.
“Ehi” gli dice quando si avvicina. Derek alza lo sguardo, sorridendo, per poi indicare il posto al suo fianco. Stiles si siede, poi si guarda intorno. “Hai studiato qui?” chiede.
“Sì. Ci siamo trasferiti con Peter due anni dopo l’incendio ed è grazie a lui se siamo tutti e tre su una strada... diritta, diciamo. Laura è un avvocato, ma è tornata in California. Cora ha la tua età, studia moda in Francia, non la vediamo da sei mesi.”
“Ti mancano? Io non ho fratelli o sorelle, ma Scott è come se lo fosse.”
“Ci sentiamo spessissimo, ma sì, mi manca averle qui. Soprattutto Cora, era piccolissima quando siamo rimasti soli.”
Stiles gli sorride, poi indica lo zaino. “Dimmi che lì dentro c’è il mio pranzo, perché sto morendo di fame!”
Derek ride, passandogli due panini. Mangiano in silenzio, beandosi della tranquillità. C’è tanta gente, ma l’atmosfera è tranquilla. È quando Stiles sta bevendo, che qualcuno urla in loro direzione, avvicinandosi. “Dottor Hale! Allora non avevo visto male, è davvero lei!”
Stiles osserva la ragazza bionda che si è avvicinata e Derek che piano poggia la sua acqua sulla coperta e si alza, ricambiando il suo sorriso. “Ciao Lisa, non avevi tirocinio stamattina?”
“Sì, ma ho fatto cambio turno con Josh, stasera ha un appuntamento e io sono una brava amica!”
Derek sorride. “Saprà ricambiare. Come va con gli schemi?”
Lei sembra illuminarsi. “Mio dio, lei è un genio! Ieri con il suo metodo ho finito almeno tre capitoli e ricordo tutto! Se prendo un buon voto all’esame, giuro che le offro una cena!”
“Nessuna cena, mi basta che passiate gli esam-”
“Dottor Hale!” un altro ragazzo si avvicina, incredulo. “Cosa diavolo ci fa qui?”
Derek lo guarda male, ma si nota la loro complicità. Stiles non capisce cosa stia succedendo. “Stavo pranzando” risponde Derek, indicando il telo. I ragazzi guardano entrambi Stiles, sorridendogli.
“Ciao! Studi anche tu qui?” chiede la ragazza e Stiles si alza.
“Sì, criminologia. Voi medicina?”
“Esattamente! E se la studiamo ancora è tutto merito del dottore!” e gli fa un occhiolino.
“Dottore, ci vediamo domani, allora?” chiede il ragazzo.
“Sì, Robert, ma questa volta porta almeno la penna” lo rimprovera e lui abbassa la testa.
“Promesso! Andiamo?” chiede alla ragazza che, dopo aver salutato sia Derek che Stiles, se ne va.
Stiles si rimette seduto, seguito da Derek. “Eli non sa che dai ripetizioni a quei ragazzi?” deduce.
“No”, risponde l’uomo. “Hanno difficoltà economiche, sono in quattro e sono tutti miei specializzandi. Li aiuto nei momenti di pausa in ospedale e di sera se sono libero. Eli ha visto me e Lisa quando una sera ha litigato con il suo ragazzo e l’ho riaccompagnata al campus. E un suo amico mi ha visto con Josh al bar, peccato non abbia visto il volume di anatomia che avevamo davanti e l’ansia di Josh per l’esame che aveva mezz’ora dopo.”
Stiles si sente quasi uno stupido. Quell’uomo è meraviglioso. “Perché non gliel’hai spiegato?”
“Inizialmente per mantenere la loro privacy e dopo semplicemente perché non mi ha mai dato modo di spiegare. Mi ha visto così tanto spesso uscire solo per una sera con qualcuno, che ha dato per scontato che facessi così anche con loro. E con te è esploso tutto, perché ti vuole bene e vuole proteggerti.”
Stiles annuisce. “Sì, me l’ha detto.”
“Ma voglio risolvere questa cosa, perché mi piaci Stiles. So che abbiamo tredici anni di differenza e stare con un vecchio non è tutto questo affar-”
“Derek” lo blocca. “Posso baciarti? Lo avrei fatto per zittirti, ma siamo in pubblico e non so se possa essere un problema per t-”
Ed è Derek a zittirlo, premendo le labbra sulle sue. Stiles sente le farfalle nello stomaco ancora più forti delle volte precedenti. Vorrebbe di più, ha bisogno di approfondire quel contatto. Si sistema a cavallo delle gambe di Derek, le mani tra i suoi capelli e la voglia di avere di più. È Derek a staccarsi per primo. “Stiles siamo in pubblico e… devo ancora raccontarti di Kate.”
Stiles gli posa l’indice sulle labbra. “Hai detto che me lo avresti raccontato a cena.”
“È una scusa per invitarmi di nuovo ad uscire?”
“Sì?”
Derek ridacchia. “Non che ti serva una scusa ma accetto.”
“Bene. Ora cosa ne dici di andare in un posto un po' più appartato?”
“Non devi andare a lezione?”
“Dovrei. Ma preferisco di gran lunga te. Magari in un letto.”
“Mi piace. Cosa ne dici di andare da me? Eli è a lezione fino a tard-“ “STILES COSA STAI FACENDO?”
Stiles si irrigidisce sentendo la sua voce e si da dello stupido per aver scelto proprio il campus per vedersi con Derek senza pensare che anche Eli era lì. “Eli…”
“Mi fidavo di te. Pensavo fossi un mio amico e invece mi hai mentito.”
Stiles si alza cercando di avvicinarsi al ragazzo che, invece, fa un passo indietro. “Hai ragione, ti ho mentito e ti chiedo scusa per averti nascosto che mi sarei visto con tuo padre.”
“Perché?”
“Avevo bisogno di sentire anche la sua versione e non sapevo se me lo avresti permesso.”
“Non mi credi?”
“Certo che ti credo, Eli. Ho sempre creduto fosse la verità quello che mi raccontavi. Ma era la tua verità.”
“È riuscito a riempire la testa di palle anche a te?”
“No, Eli. E, forse, è arrivato il momento che tuo padre ti spieghi per bene la situazione.”
“Non so se voglio sentire quello che ha da dire.”
Stiles coglie tutta l’insicurezza di quelle parole e ne approfitta. Lo abbraccia di slancio prendendolo alla sprovvista. “Hai detto che ci tieni a me e io tengo davvero a te. Tuo padre è una persona straordinaria e lo sai anche tu. Ascolta quello che ha da dire, fallo per me” gli sussurra all’orecchio.
Eli stringe la presa. “Okay, lo faccio solo per te.”
“Grazie. Puoi tornare da me se non sei convinto delle spiegazioni che ti darà, d’accordo? La mia porta sarà sempre aperta per te.”
“Tu non resti?”
“No. È un discorso tra padre e figlio.”
“Va bene” dice Eli scoccandogli un bacio.
“Ci vediamo” li saluta Stiles con un occhiolino lasciandoli poi soli.
Stiles è steso sul divano senza la minima voglia di cucinare: Scott è da Isaac e quando Stiles è da solo si scoccia di sporcare pentole e piatti. Sta valutando se ordinare qualcosa in barba alla sua povertà quando sente il campanello suonare. Apre la porta ed Eli gli si fionda addosso. “Ehi, ragazzino, cosa ci fai qua?”
“Ti abbiamo portato la cena” risponde spostandosi per permettere anche a Derek di entrare in casa.
Stiles sorride. “Mi avete davvero portato la cena?”
“Era il minimo. Sai… per ringraziarti.”
“Avete fatto pace?”
Eli non risponde andando direttamente in cucina con le borsine. Derek si sporge verso Stiles baciandolo. “Abbiamo fatto pace. Grazie.”
Stiles lo bacia di nuovo infilando pure un po’ di lingua. “Piacere mio. Specialmente futuro. Almeno spero.”
“Sei pessimo” ridacchia Derek.
“Ammettilo che è stato il mio lato stalker a conquistarti.”
“Forse” risponde Derek tornando a far scontrare le loro bocche. Stiles pensa che potrebbe non averne mai abbastanza. “Ehi voi due smettetela di fare i piccioncini. La cena è pronta.”
Stiles si stacca controvoglia ma sorride. Raggiunge Eli e gli scompiglia i capelli. “Va bene, ragazzino. Tutti a tavola!” dice ridendo felice.Ed eccoci qua. Con un pò di dispiacere spuntiamo la casella 'completata' a questa storia. È stata una bella avventura e interagire con voi ci ha divertite più di quanto immaginavamo. Per questo, se vi va, avremmo pensato di lasciare il canale aperto per poter continuare a parlare con voi
Grazie per l'affetto e la fiducia che ci dimostrate ogni volta.Pampu e Blu
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Morning Call
FanfictionCiao a tutti qui Stiles, il vostro barista preferito nonché unico. Come sapete, il nostro caro Jeff, proprietario del Morning Call, non staaiutarlo. Per questo ho creato questa chat con voi clienti più affezionati della caffetteria più buona di NY:...