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Walt lasciò l'edificio senza aggiungere altro: c'era una piccola folla che voleva chiedergli una foto, un autografo o semplicemente chiacchierare con lui, magari del nuovo progetto, ma lui declinò le richieste dei fans sempre con garbo «oggi non posso, al prossimo incontro vi abbraccio tutti» disse malinconico e si allontanò a passo svelto.

Nel frattempo allo studio Topolino si stava dando alla pazza gioia: ballava, cantava e guardava i bozzetti del suo creatore. Tra questi c'era proprio Biancaneve, disegnata mentre era seduta sul letto circondata dai sette nani.

«Bello questo schizzo, spero si sviluppi meglio. Chissà che ne verrà fuori» pensò e lo mise in bella mostra. Era fiero del suo creatore e voleva che i suoi lavori fossero conosciuti in tutto il globo terrestre. Ogni angolo della Terra doveva conoscere lui e i suoi capolavori.

L'animatore si precipitò al suo studio: quel progetto doveva essere abbandonato subito. Aprì la porta e si diresse verso la scrivania, dove si trovava il disegno da lui realizzato e lo strappò in mille pezzi «non farlo!» gridò una vocina alle sue spalle. Disney si voltò e fece un balzo all'indietro: come era possibile ciò?
«Ma... Sei davvero tu?» disse meravigliato, non riusciva a credere a quel prodigio.
«Sì, in carne e ossa! Sono io il tuo Mickey Mouse!» esclamò il topo saltandogli in braccio. Walt lo prese in tempo «non posso crederci, tu sei uscito dal foglio! Non è che ora il mio cortometraggio è svanito?» domandò preoccupato, ma Mickey subito lo rassicurò «assolutamente no, io sono venuto fuori perché è stato un tuo desiderio. Ricordi? Se puoi sognarlo, puoi farlo!»
Walt sorrise commosso: quella frase era sempre dentro di lui, doveva solo crederci e tutto sarebbe andato per il verso giusto.
«Beh ora che sei qui direi che dobbiamo lavorare insieme, ho un progetto da portare avanti. Mi aiuti?» chiese speranzoso
«c'è da chiederlo? Certamente! Qua la mano papà Walt!» disse gioioso.
I due si batterono il cinque e ricomposero il disegno, grazie alla canzone-formula di Topolino «ho creato un vero genio» esclamò Walt fiero di sé e Topolino gli fece l'occhiolino «e ora facciamo la principessa più dolce che si sia mai vista!»

Fu così che l'animatore, insieme al suo magico aiutante si misero al lavoro per dare vita a quella che poi sarebbe diventata la prima principessa della storia Disney: Biancaneve.
«Chissà come sarà felice William quando vedrà tutto ciò» pensò il disegnatore mentre stringeva tra le braccia lo straordinario topo parlante.

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Quello stesso giorno William, il collega fidato di Walt, era rimasto a casa perché sua moglie Megan non si sentiva molto bene e dovette assisterla. Ciò nonostante scese velocemente all'edicola più vicina a casa sua per acquistare il New York Times e cosi leggere l'intervista di Disney tenutasi poche ore prima.
Il cielo canadese era limpido e i tetti delle case si dipinsero di rosso. Erano circa le sette del pomeriggio e con il giornale tra le mani si mise a leggere.
Fu il titolo a balzare al suo occhio quasi subito Walt Disney è impazzito: vuole realizzare un lungometraggio su Biancaneve e i sette nani

«Anche i giornalisti gli danno contro? Possibile che nessuno si accorge del suo talento?» fu il commento furioso del lettore.
Si sedette su una panchina e lesse l'intero articolo: il suo amico sosteneva le sue idee e nessuno lo supportava, anzi gli davano addirittura del pazzo
William decise che  doveva fare qualcosa per proteggere il suo collega «ci parlo io con questi» disse tra se e se

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