Passarono due settimane dall'intervista fatta a Walt Disney, il quale si era rifugiato nello studio con il suo magico aiutante da lui stesso creato. Stava dando anima e corpo al suo progetto tanto sudato, quanto criticato.
Infatti mentre Walt e Mickey si davano da fare, là fuori il popolo canadese continuava a ribadire che l'animatore fosse impazzito e che un lungometraggio sarebbe stato solo molto noioso. Walt non li volle ascoltare e continuò determinato per la sua strada, anche perché ora aveva il topo che lo incoraggiava ad inseguire i suoi obiettivi.
In tutto ciò William non aveva ancora scoperto la straordinaria presenza nello studio cinematografico perché ancora non ci aveva messo piede: doveva risolvere prima una faccenda molto spinosa. Voleva parlare apertamente o in radio o in televisione riguardo le parole che erano state rivolte al suo collega e mettere a tacere tutti.
Anche lui, come Disney, era determinato e nessuno l'avrebbe ostacolato. Decise di rivolgersi alla BBC per organizzare un incontro con la famosa testata giornalistica e far finire tutte quelle malelingue «o la smettono, o la smettono» pensava.Per fare ciò, sarebbe stato necessario organizzare un viaggio per Londra, ma riuscì a trovare il modo di mettersi in contatto e l'intervista la fece per telefono. Ecco ciò che disse:
«Walt Disney è un genio, un visionario. Bisogna solo aprire menti, occhi e cuori per vederlo. D'altronde chi oltre lui realizzerebbe dei cortometraggi su un topo parlante mentre la guerra divampa in tutto il mondo? E poi pensate: Biancaneve sarebbe il primo lungometraggio della storia del cinema! Perché non dargli una possibilità?»
Infine chiese gentilmente che l'intervista non fosse pubblicata prima dell'uscita del cortometraggio Topolino e I Suoi Amici poiché voleva fare una sorpresa al suo amico e collega.
Quel giorno era il 14 novembre 1918 e la guerra sarebbe finita tra non molto tempo. Questo significava che il prodotto poteva essere esportato in Europa e nel resto del mondo. Una cosa fondamentale per il successo del grande disegnatore.Passò un'altra settimana: William si stava dirigendo verso lo studio per lavorare insieme a Disney sul film d'animazione e finalmente quando aprì la porta Topolino gli corse incontro «hey finalmente sei arrivato! Papà Walt mi diceva sempre che dovevi venire per vedermi» esclamò felicissimo e si buttò tra le braccia dell'incredulo uomo.
Egli sgranò gli occhi «ma cosa sta succedendo?»
La risposta arrivò da Walt stesso, facendo capolino dal magazzino «è un prodigio Will, io l'ho disegnato e lui si è materializzato davanti i miei occhi» sorrise ripensando a quella mattina.
«Ma allora se disegniamo Biancaneve succederà la stessa cosa?» domandò curioso il collega «è molto probabile, basta tentare» ipotizzò Walt e si misero a lavorare duramente.Tra montaggi, animazioni e bozzetti disegnati dopo 5 lunghi anni Topolino fece il suo ingresso al cinema e nelle case.
I bambini, ma anche i grandi, accolsero con grandissimo entusiasmo il topo e i suoi amici, tanto che la Walt Disney animation studio decise di aprire un merchandising dedicato proprio a Topolino e a tutti gli altri personaggi che sarebbero usciti dalla stessa casa.Mickey aiutava Walt e i suoi colleghi facendo piccole magie per velocizzare il lavoro. Fu così che a Walt gli venne un idea...
Spazio Autrice
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Detto ciò tra non molto si entrerà nel vivo della storia.
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Disneyland:Terra Disney
FantasiSe ci si sofferma sulla parola Disneyland si aprirà un mondo davanti ai nostri occhi e nelle nostre menti. Disneyland, tradotto dall'inglese all'italiano significa Terra Disney, per l'appunto. E se Disneyland non fosse solamente un parco giochi? Se...