Maschere

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Da quel pomeriggio di ottobre era passato un anno , da quando Noah disse "non cercarmi più ".
Penny andò via senza dire una parola ,perché qualsiasi spiegazione non avrebbe retto il confronto ad una frase che non lasciava spazio all'immaginazione .
Penelope si sentì rompere , ma non avrebbe mai implorato , non avrebbe mai insistito. È così fecero, non si parlarono più , non si cercarono più. Al mattino controllava il telefono ma il buongiorno di Noah non c'era più . Si abituò a non aspettarsi più niente , a sopportare quella mancanza , rispettando il volere di Noah.
"Farò come vuoi , non ti cercherò". Si diceva.
Inutile dirlo ,cercava di andare avanti ma era ancora innamorata di Noah. Certo con la scuola, le amiche , gli impegni , lo pensava di meno, ma a volte sembrava che le mancasse il respiro.
Scelse di fare teatro , era un modo per mostrarsi agli altri con una maschera sul viso , quella che indossava ormai da un anno, quando alla domanda : "come stai ?" Lei rispondeva "bene".
Tanto a nessuno importa veramente come stai.
E lei non ne parlava mai di quel dolore, neanche con la sua migliore amica Claudia , non ha mai mostrato segni, l'unica cosa che faceva Penny, era piangere la notte prima di andare a dormire , in silenzio , nel cuscino , dove nessuno poteva sentirla.
Un pomeriggio stava attraversando, per andare sulla fermata dell'autobus che l'avrebbe portata in teatro .
Si sedette , e vide l'ultima cosa che avrebbe voluto vedere. Noah in moto , dietro di lui, c'era una ragazza che l'abbracciava . Lui si girò e la vide , si guardarono negli occhi così intensamente che ad entrambi tremavano le gambe . Lo sguardo di lui era come quello di chi ha appena visto un fantasma. Prese le mani della ragazza che aveva in vita e le staccò dal suo corpo. Che Vigliacco.. pensò Penny.
Nel frattempo il semaforo si fece verde. Lui partì guardandola per l'ultima volta . Lei , con gli occhi lucidi , mise il dito verso la strada , stava arrivando il 158.
Durante il viaggio in bus, non le uscivano nemmeno le lacrime. Era amareggiata , delusa, aveva il cuore spezzato , una sensazione simile al dolore , che solo chi prova certe cose può capire .
Pensò che l'unico vero motivo per cui Noah la lasciò era un'altra ragazza. Lei tutto l'anno si chiese ogni giorno : perché ? . E oggi aveva avuto la risposta .
Il gesto stupido di staccarsi da lei , che senso aveva?
Non aveva senso , ma lui era insieme a un'altra , e più chiaro di così...
Penny aveva la cattiva abitudine di tenersi tutto dentro , e questo a lungo andare le faceva solo male . Perché a volte parlarne , ti rende il cuore più leggero.
Entró in teatro , e iniziò le sue prove . Si fece notte, erano le 22.00 circa , era tardi ed era sola , stava chiamando il papà per farsi venire a prendere .
"Penny ma sei sola?"
Chiese Giorgio , un suo collega di teatro .
"Giorgio sto chiamando papà "
"Tranquilla sali , ti accompagno io "
"No ma figurati , io sto fuori zona , non ti preoccupare "
" e quindi ? Sali , è tardi ti accompagno .
"Grazie"
Nel tragitto in macchina c'era quell'imbarazzo che con Noah non c'era mai stato, nemmeno il primo giorno .
perché hai scelto teatro ? -chiese Giorgio- per rompere un po' il ghiaccio .
"Perché mi tiene lontana dalla realtà . Preferisco fingermi un'altra persona, mi disconnette dal resto".
E tu? - Chiese Penelope .
"Mi piace , sono sempre stato appassionato di teatro , vorrei che questa mia passione diventasse anche il mio lavoro"
"E quindi vuoi indossare una maschera..Lo vedo nei tuoi occhi ..si capisce " disse Giorgio
"Perché Cosa vedi"? Rispose penny, nascondendosi il viso con i capelli.
" che qualcuno ti ha spenta e tu fingi di stare bene "
"Non mi va di parlarne"
"No tranquilla , non volevo essere invadente"
..Ci fermiamo a prendere un gelato ?Ti va?
"No Giorgio grazie .. è tardi , preferisco tornare a casa .
"Va bene, dimmi tu dove devo andare non conoscono la strada "
E così , Penelope , presa dai suoi tormenti , dai suoi fantasmi , dalla scena che aveva visto qualche ora prima , non si accorse che stava sprecando il suo tempo a pensare, pensare , a chiudersi nel suo mondo ,mentre era seduta in macchina con un ragazzo che , con altissime probabilità , l'avrebbe rispettata e amata , come pochi. Giorgio la guardava sempre durante le prove, avrebbe sempre voluto avvicinarsi ma vedeva in Penny un muro che era impossibile scavalcare . Aveva 22 anni , era laureato in economia , e dopo il lavoro correva in teatro perché era la cosa che amava di più . A vederlo non era bellissimo , ma..due occhi come i suoi , un anima gentile come la sua , mani come le sue avrebbero potuto toccare il più fragile dei cuori senza mai romperlo . Avrebbe ricucito gli strappi ..come una medicina che allieva i sintomi, che ti fa guarire. Ma Penelope era intrappolata in una storia che era ormai finita e non aveva mai metabolizzato . Non aveva mai messo la parole fine, ma la fine c'era stata , e il vuoto che aveva lasciato era troppo grande per riuscire a colmarlo . Sentiva che non ci sarebbe mai riuscita . Pensava che fosse una condanna, la fine di questo amore.
Comprensibile , aveva solo 15 anni.
A 15 anni vedi le cose con più ingenuità , credo di aver trovato l'amore della tua vita ma forse , non sai nemmeno cosa sia davvero l'amore , le prime volte servono anche a questo , ad imparare , ad essere più forte , più preparata.
In ogni caso se ne sarebbe accorta col tempo , che al suo fianco , non c'era solo Giorgio , c'era una persona speciale , un uomo che l'avrebbe resa felice .
Ma non quella sera .
" Giorgio grazie per avermi accompagnata , ciao "
"Ciao Penelope , a domani "

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