Ninfa
Era una giornata di sole arida e calda come poche quella durante la quale tutto ebbe inizio. Da qualche giorno mio padre stava sveglio fino a tardi insieme ai membri del consiglio per cercare una soluzione alla palude che stava sempre di più soffocando il nostro paese e non si dava pace.
Stavo passeggiando nel giardino intorno al lago. Le piante erano così rigogliose, ma anche secche in alcuni punti. Ad un certo punto sentii i passi pesanti di mio padre seguiti da altri passi.
"Non abbiamo altra soluzione. Ci vorranno anni prima di risolvere il tutto e non posso lasciare che il paese muoia a causa di una palude. Dobbiamo intervenire" diceva mio padre.
"Ne sono consapevole, ma lei non crede sia una mossa azzardata la sua?" ribatteva una voce maschile.
"Conosco bene le conseguenze alle mie azioni. non ho bisogno che tu venga a dirmi che la cosa che voglio fare è insensata"
La seconda voce lo interruppe "Pericolosa piuttosto"
La voce di mio padre si fece più severa "La decisione è già stata presa e non accetterò contraddizioni da nessuno"
Quando mi girai vidi mio padre che si dirigeva verso di me sorridendo.
"Ninfa, tesoro, vedo che anche tu stai approfittando di questa splendida giornata di sole"
Annuisco sorridendo e lui si gira verso l'uomo con il quale stava parlando fino a qualche momento fa. Ora che lo vedo in volto noto che si tratta di Gregorio, membro del consiglio e confidente di mio padre. Lui mi saluta per poi congedarsi.
Io prendo l'occasione per rivolgermi liberamente a mio padre "Hai avuto qualche idea per il nostro problema?"
"Credo di aver trovato una soluzione plausibile, sì"
"Sono contenta, finalmente il territorio potrà tornare alla sua forma originale e sarà nuovamente rigoglioso"
Mio padre sembra teso, ma prima che possa chiedergli cosa non vada viene chiamato dall'interno del castello e se ne va.
Mi dirigo alla panchina di pietra davanti al lago e apro il libro che mi sono portata dietro. Dopo aver letto qualche pagina sento il calore dei raggi del sole che mi solleticano la pelle, così chiudo gli occhi e dirigo il volto verso la luce sentendone il familiare pizzicore. Qualche momento dopo sento un rumore e apro gli occhi; davanti a me c'è Martino, re confinante del nostro regno.
"Salve Ninfa, stavo cercando vostro padre"
"Vostra altezza" dico alzandomi in piedi e abbassando il capo in segno di rispetto "Mio padre è dentro al castello, volete che lo avvisi del vostro arrivo?"
Lui scuote la testa "No, grazie dell'offerta ma preferirei parlargli di persona. Potreste accompagnarmi dentro?"
"Certamente, seguitemi"
Iniziamo a camminare verso il castello e io cerco di mantenere la calma, per quanto la sua vicinanza me lo permetta.
"È una splendida giornata, non credete?" mi domanda.
"Oh, sì, molto bella"
Dopo qualche secondo ricomincia a parlare "Sapete perché vostro padre mi ha chiesto di incontrarlo qui?"
Mi fermo e mi giro verso di lui "Mio padre vi ha chiesto di venire qui?"
"Sì, speravo voi sapeste il perché"
Scuoto la testa "Non ne ho idea"
Quando entriamo nel castello, al riparo dal sole, mio padre ci accoglie con un ospite al suo fianco. Un ospite che non avrei mai pensato potesse mettere piede nel nostro castello; si tratta dell'altro re confinante: Moro, noto stregone e re malvagio e crudele.
"Ah, siete arrivato anche voi. Perfetto, posso spiegarvi tutto una volta soltanto senza ripetermi"
Martino sembra sconvolto quanto me a vedere Moro e ci mette qualche secondo di troppo per rispondere a mio padre "Oh, certo"
Mio padre ci conduce tutti al piano superiore nel suo studio, dove si vedono quasi tutti i territori che ci appartengono.
"Vi ho voluto vedere entrambi per un motivo che ci coinvolge tutti e tre. Come ben sapete i nostri territori sono da tempo tormentati da un'orribile palude che non li lascia respirare. Molti soffrono a causa di questa e molti ne soffriranno se non faremo qualcosa a riguardo"
Guarda tutti con sguardo serio per poi continuare "Pertanto ho preso una decisione: chiunque di voi due riesca a porre fine alle nostre sofferenze sarà ricompensato generosamente da me e dal mio regno"
Per la prima volta Moro prende parola "E che cosa hai tu di così prezioso da donarci? Altra ricchezza? Direi che ne abbiamo a sufficienza. Non ne vale la pena"
Mio padre risponde "Hai ragione, infatti non è di ricchezza che parlo"
Anche Martino prende parola "E di cosa esattamente?"
"Chiunque riesca a prosciugare la palude entro due settimane avrà la mia benedizione per sposare mia figlia; Ninfa"
Sento il mondo crollarmi addosso. Il mio stesso padre sta scambiando la mia mano per prosciugare la palude. E per di più uno dei due possibili vincitori è Moro; lui è uno stregone, è ovvio che vincerà facilmente questa sfida. Che cosa posso fare per uscire da questa situazione?
"No. Non accetterò mai una cosa del genere" è Martino che parla.
"Io invece accetto" risponde Moro sogghignando.
Mio padre non ha nemmeno il coraggio di guardarmi negli occhi quando parla "Se deciderai di non partecipare temo che la decisione sia già presa" si rivolge a Martino.
Lui mi guarda con occhi tristi e, dopo aver riflettuto a lungo, annuisce accettando la sfida.
Io mi giro e mi dirigo verso la mia stanza con le lacrime che mi scorrono sul viso, ma prima che la possa raggiungere sento Martino che mi chiama.
"Ninfa, aspetta ti prego"
Mi giro verso di lui "Come ha potuto? Come può farmi questo? Lui sa che Moro sarà il vincitore, lui è uno stregone, sarà impossibile che non riesca nel suo intento"
"Ti giuro che ce la metterò tutta per vincere questa sfida. Non importa cosa dovrò fare per riuscirci, io lo farò"
Annuisco e lui mi bacia il dorso della mano "Te lo prometto"
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Capitolo più corto del solito, ma abbiamo introdotto dei nuovi personaggi e abbiamo un nuovo POV. Avreste mai perdonato una cosa del genere? Chi vincerà la sfida tra Martino e Moro?
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Fantastic War
FantasyUna guerra. Un mondo completamente diverso da quello che conosciamo. Delle creature che credevamo inesistenti. Ed una ragazza, che si ritroverà a dover credere in cose che mai avrebbe potuto immaginare.