Amici

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Alyssa

Lily ed io siamo in un'auto e Caleb è nell'altra. Ha insistito sul fatto che noi dovessimo prendere entrambe le coperte che abbiamo a disposizione. Cerco di dormire, ma Lily continua a muoversi e a sussurrare delle frasi incomprensibili. Mi ha detto che nel sonno potrebbe urlare, quindi non sono molto convinta di voler stare qui.

Al momento sono seduta sul sedile del passeggero e guardo fuori dal finestrino osservando le stelle. Ripenso a ciò che è successo con mio padre poco prima di partire. E se Madeline fosse un'amica di mio padre? No, l'ha chiamata "tesoro". Non dovrei essere così turbata, eppure...

All'ennesimo sussurro di Lily decido di uscire dall'auto e porto con me la coperta perché, essendo ottobre, fa freddo. Appena fuori decido di fare due passi.

"Non riesci a dormire?" domanda una voce alle mie spalle. È Caleb che è seduto sul tettuccio dell'auto sulla quale lui e Daniel hanno viaggiato.

"Non è di certo facile con Lily che si muove e sussurra continuamente" dico io sbuffando.

"Beh non è una cosa che Lily può controllare. È la sua natura. E poi, la maggior parte dei suoi sogni ci aiutano ad essere sempre pronti prima del nemico"

"Che ci fai sul tettuccio dell'auto?"

"Non riuscivo a dormire" dice lui scrollando le spalle.

"Ed è perfettamente normale salire sul tettuccio di un'auto quando non si riesce a dormire" annuisco spostando lo sguardo altrove.

"Non è poi così male. Provare per credere"

"Se mi sta suggerendo di farlo, la mia risposta è no"

"Dovresti riposare, hai guidato per circa 5 ore" mi dice Caleb ignorando la mia risposta.

"Non sono stanca. E poi ne è valsa la pena. Ho stracciato Daniel" esclamo io sorridendo.

Lui ride e poi salta giù dal tettuccio mettendosi di fianco a me.

"Diciamo che Daniel è molto bravo a volare, ma non a guidare. Ma questo lui non dovrà saperlo"

"Non sarò di certo io a fargli un complimento" dico io.

Un soffio di vento si fa strada tra di noi e Caleb rabbrividisce.

"Non hai freddo?" gli chiedo.

"No. E poi, in macchina non c'è tutto questo freddo. In qualche modo riuscirò a non congelare" dice lui ridendo.

Peccato che io non creda a questa bugia. Mi tolgo la coperta che ho avvolto intorno alle mie spalle e la porgo verso di lui.

"Prendi questa. In valigia penso di aver messo una felpa, quindi non mi serve"

"No, tienila tu" ribatte lui.

"Non contraddirmi e prendi questa maledetta coperta" dico spingendo la coperta ancora verso di lui.

"Grazie" dice lui prendendo la coperta tra le mani.

"Questo non vuol dire che siamo amici. Ricordatelo"

"Perché no?" domanda lui.

"Perché noi non siamo amici. Nessuno di voi è mio amico. Io sono solo una sconosciuta che si è unita a tutto questo. Noi non saremo mai amici" esclamo io.

"Questo perché tu non vuoi provarci. Hai paura di essere abbandonata"

"Smettila" dico io. Sto iniziando ad irritarmi.

"Di fare cosa?" chiede lui confuso.

"Di analizzarmi e di cercare quasi di indovinare quello che provo. Tu non sai niente di me, del mio passato o del mio presente. Non sai che cosa ho passato in tutti questi anni"

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