Dopo tre giorni la gatta non era mai scappata, neanche ci aveva provato, anzi seguiva Eva persino agli allenamenti insieme a Crane (che dopo il loro primo incontro iniziarono a vedersi anche con lui per quella breve passeggiata nel bosco), ma restava sempre nascosta ogni volta che vedeva Richard, magari non le era affatto simpatico e non aveva tutti i torti a pensarlo perché Richard ultimamente negli allenamenti era più severo del solito e sembrava sempre più nervoso:
-CHE CAZZO FAI?!- urlò Richard in preda al dolore per via del serpente che gli stava addentando la gola, Eva non aveva ancora imparato bene a dominare i serpenti, si precipitò da lui afferrando la coda del serpente e concentrandosi lo stordì e successivamente lo lasciò cadere a terra, ma adesso il sangue non smetteva di scendere dal morso:-Ha preso la vena principale... Concentrati Eva! Concentrati sul sangue!- era in preda al panico, le mani gli tremavano voleva salvarlo ma non sapeva esattamente come; come se avesse letto i suoi pensieri Richard le prese la mano stringendola forte in modo gentile e prese a guardarla negli occhi:-Calma. Pensa. Concentrati. Salvami.- la sua voce tremava; mise una mano sul morso chiuse gli occhi e si concentrò, il sangue doveva tornare indietro, doveva farlo muovere:-Evangeline- disse di nuovo con voce ferma, la ragazza riaprì gli occhi e si rese conto di non sentire più il sangue scorrere, adesso la ferita si stava rimarginando
-Cosa ho fatto?- disse rialzandosi in piedi e aiutando Richard a farlo
-Me lo sentivo che ne eri capace- Eva lo guardò con aria interrogativa:-Hai il dominio del sangue. Mia cara fra poco sarai capace di controllare ogni persona! Forse tuo padre era un demone capace di controllare le persone, ma non ho mai visto una specie simile. Okay, adesso costringimi a muovere il braccio destro- Eva cominciava a sentire la stanchezza, ma non aveva voglia di lasciarlo
-Come dovrei fare?- Richard si allontanò un po' da lei per lasciarle spazio in caso cadesse di nuovo solo perché lei invece del braccio aveva mosso la gamba
-Devi solo far fluire il sangue verso l'estremità del braccio e con la mano direzionarlo in alto o in basso o in qualunque altra direzione tu voglia- così Eva fece ciò che gli era stato appena detto e magicamente Richard cominciò a sbracciare come un deficiente:-Scommetto che ti diverti un mondo!- disse sorridendo
-Si lo ammetto- disse lasciandolo in pace; si concentrò poi sulle gambe: quindi lo portò davanti a se, poi gli fece avvolgere un braccio intorno alla vita mentre l'altro gli faceva tenere la testa di Eva inclinata a destra e riuscì appena a fargli abbassare la testa che lei subito si abbandonò tra le sue braccia:
-Abbiamo fatto abbastanza per oggi... Non credi?- Eva lo guardò negli occhi e vide che erano tornai i dolci occhi verdi che l'aspettavano ogni sera nella strana radura incantata, allungò una mano verso di lui per accarezzarli la guancia, gesto che lui accettò con piacere
-Si, credo d'aver esagerato- disse lei con voce tremante
-EVANGELINE?!- si sentì chiamare da Crane, si rialzò subito di scatto e salutò con un bacio veloce sulla guancia Richard
-Aspettami stasera- la luce dolce aveva smesso di splendere e tornò scuro in volto
-D'accordo dolcezza, ma dillo al tuo ragazzo che ci provi con un altro!- Eva si ritrovò davanti Crane che fissava stupefatto Richard, al ragazzo vennero le lacrime agli occhi
-Richard...- sussurrò piano lui e gli corse incontro cercando di abbracciarlo, ma Richard fece una smorfia di dolore e si piegò in due sulle ginocchia emettendo un grido allucinante ma Eva non riusciva a muoversi da lì, era come se avesse i piedi incollati al suolo, poco dopo si rialzo e quando vide Crane lo abbracciò forte sorridendo come mai Eva gli avesse visto fare:
-Quanto tempo amico!- disse con la voce smorzata
-Troppo- ribatté Crane, ma Eva continuava a non capire
-Voi due vi conoscete?- Crane mise un braccio intorno al collo di Richard e sembrò fiero di raccontarle la loro storia
-Due migliori amici separati a sei anni... DIO QUANTO MI SEI MANCATO! Dove diamine eri finito?!- una storia assai corta dovrei dire
-Non posso ancora dirti niente, fidati mi sono allontanato da te contro la mia volontà- quindi l'amico che Crane stava cercando era Richard
-Va bene, sai perfettamente che di te mi fido cecamente. Ma cosa ci fai qui con Eva?-
-La sto allenando...- di colpo si fermò, e fu come se lui per un momento non fosse presente tra loro, quando tornò in se era tornato il solito severo insegnante:-Ma non ti devi impicciare, chiaro? Adesso andate, non ho tempo da perdere. Io e te piccola ci vediamo stanotte- disse per poi scomparire di colpo nelle sue solite nuvole nere
-Che diamine gli era preso?- le chiese:-perche ti chiama "Piccola"? State forse insieme- Eva non sapeva come rispondere perché il cambiamento d'umore di Richard così repentino l'aveva sconvolta, come riusciva a fidarsi di un'uomo del genere?
-Non so cosa possa essergli preso. E no, non stiamo insieme- disse con un po' di rammarico, ma poi si ricordò che Crane lo aveva visto sparire in una nuvola di fumo:-Ma tu sai della magia?!- Crane alzò le spalle
-Si. E mi ricordo ancora quando la madre di Richard gli insegnava ad usarla, ma di questo non posso parlarne con nessuno, gliel'ho promesso...- la guardò negli occhi:-Dai andiamo a casa, Jenny ci sta aspettando- disse prendendola sotto braccio e conducendola fuori dal bosco.
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𝒯𝒽𝑒 ℛ𝑒𝒹 ℐ𝓇𝒾𝓈𝑒𝓈
Fantasy𝑻𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒕𝒆𝒎𝒑𝒐 𝒇𝒂, 𝒊𝒏 𝒖𝒏𝒂 𝒕𝒆𝒓𝒓𝒂 𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂𝒏𝒂 𝒆 𝒅𝒆𝒔𝒐𝒍𝒂𝒕𝒂 𝒖𝒏𝒂 𝒅𝒐𝒏𝒏𝒂 𝒔𝒕𝒂𝒗𝒂 𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒏𝒅𝒐 𝒂𝒍 𝒎𝒐𝒏𝒅𝒐 𝒖𝒏𝒂 𝒑𝒊𝒄𝒄𝒐𝒍𝒂 𝒄𝒓𝒆𝒂𝒕𝒖𝒓𝒂 𝒅𝒊 𝒏𝒐𝒎𝒆 𝑬𝒗𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒊𝒏𝒆. 𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒍𝒂 𝒑𝒊𝒄𝒄...