CAPITOLO 9

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In una notte senza luna, un'anima si svegliò di soprassalto con le ultime parole tra le labbra del sogno che aveva appena fatto: -Sa capirmi a primo sguardo è speciale, delicata e rassicura; la proteggerò a costo della vita. Quando sono con lei non capisco più niente lei è gran parte di me. È solo una bambina è troppo per me...- Richard si alzò dal letto grondante di sudore, andò verso la finestra e la spalancò, fece passare una brezza d'aria fresca che lo fece rinvigorire; gli sembravano passati secoli dall'ultima volta che aveva sognato e dopo tutto quel tempo gli era toccato proprio un incubo e per giunta su una ragazzina più piccola di lui che doveva salvare... doveva smettere di pensare a lei in quel modo...

-Prendi fuori questo libro e inizia! Se non inizi adesso a studiare non ti rimetterai mai in pari- sbraitò Crane sedendosi pesantemente sul vecchio sgabello di legno che rischiava di rompersi sotto il suo peso

-Si si, adesso lo prendo, NON STARMI ADDOSSO!- disse acida Jenny andando di sopra a prendere il libro, mentre Eva si sedeva fulminò Crane con lo sguardo

-E' un gatto e farà sempre quello che vuole, non ci puoi fare niente- Jenny tornò in cucina e si sedette

-Capitolo uno... Crane siediti decentemente su quella sedia! Hai la schiena curva!- come al solito si era già distratta; dopo un po' Eva si accorse che neanche Jenny era seduta correttamente infatti la postura era ricurva, la gamba sinistra piegata sotto di lei e quella destra accavallata sopra la sinistra, il piede a penzoloni e il braccio sinistro lasciato sopra le gambe, mentre quello destro sorregge la testa

-Se è per questo nemmeno tu sei seduta correttamente sullo sgabello- la gatta con sguardo truce si girò verso Eva

-Avete rotto le pa- Crane la fermò all'istante indignato

-Almeno la decenza nel parlare Jenny!- la sgridò Crane dandole una pacca sulla fronte mentre Eva rideva di gusto nel guardare i due amici che battibeccavano. Dopo aver studiato intensamente tutto il pomeriggio si dedicarono una pizza grande la metà del tavolo, generosamente donata dalla cara sorellona Mirah e si sedettero tutti insieme sul divano iniziando a proporre titoli di film:

-Mmmh... Che ne dite di "Casino Royale"!- propose Crane euforico al solo pensiero delle sparatorie nella bella Londra e alle scene di spionaggio, ma Jenny arricciò all'istante le labbra in segno di disgusto

-Ma per carità!- incrociò le braccia al petto e assunse un'aria altezzosa:-Vedremo "Gli Aristogatti"- i due amici la fulminarono con lo sguardo, sarebbe stata la milionesima volta che lo vedevano

-Okay, ve la giocherete a "Sasso, Carta, Forbici". Pronti?- disse Mirah stanca di sentir battibeccare quei due, ma Eva intervenne prima che il gioco iniziò, non aveva alcuna intenzione di vedere cartoni o spionaggi!

-Che ne dite del fantasma dell'opera? Lo stiamo leggendo a scuola e lo trovo fantastico- disse Eva entusiasta, ma Mirah alzò gli occhi al cielo

-Oddio ve lo fanno ancora studiare... Santo cielo io ne ho fin sopra i capelli di quel libro; non ne capisco ancora il motivo ma la tua scuola ama quella storia, e la preside ancora di più- il volto di Eva s'illuminò di speranza

-Quindi forse c'è lo faranno fare come tema al ballo?! Magari se qualcuno lo proponesse...- abbassò il tono della voce, chi lo avrebbe mai accettato un tema per il ballo dato dall'assassina della scuola?

-Dovresti provare a proporlo Evangeline, nessuno ci aveva mai pensato, e il che mi stupisce e mi fa rendere conto che la tua scuola non ha molta inventiva su queste cose- disse Mirah cingendole le spalle con un braccio e stringendola a se; Eva aveva fatto di tutto per non far scoprire a Mirah le dicerie che c'erano in giro su di lei, così era a conoscenza solo del semplice fatto che un suo compagno di scuola era morto in mezzo al bosco intento in una passeggiata, sui giornali avevano scritto che era morto per una strana allergia:

𝒯𝒽𝑒 ℛ𝑒𝒹 ℐ𝓇𝒾𝓈𝑒𝓈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora